Caritas e terremoto: ”Attivo il centro di coordinamento”. Le iniziative del mondo cattolico

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Attivo e funzionante il Centro di coordinamento nazionale che la Caritas Italiana ha organizzato presso la parrocchia San Francesco d’Assisi di L’Aquila, nel quartiere Pettino, da cui si coordineranno gli aiuti alle popolazioni colpite dal terremoto dell’Abruzzo. Al nuovo centro il compito di smistare e razionalizzare gli interventi provenienti da tutte le Caritas diocesane, che già in questi giorni si sono attivate in raccolte di fondi e materiali utili.

Tutto anche in prospettiva della colletta nazionale della CEI, prevista il 19 aprile, domenica in Albis, indetta dal presidente mons. Angelo Bagnasco nei giorni scorsi e partecipata da diocesi, parrocchi, movimenti e associazioni cattoliche.

Nell’immediato il Centro attivato sta supportando l’azione della Caritas diocesana, le cui sedi sono state rese del tutto inagibili dal sisma, ed è entrato in relazione con le parrocchie del territorio terremotato. “Dai sacerdoti, che condividono con le loro comunità la vita da sfollati, sono state anzitutto raccolte informazioni sui bisogni delle categorie più vulnerabili: minori, anziani, ammalati. – fa sapere in una nota Caritas Italiana – Molti di loro vivono nelle 41 tendopoli allestite sinora dalla Protezione civile, ma molti anche nei microinsediamenti spontanei di tende, sorti in certi casi proprio presso le parrocchie.”
Per alleviare le sofferenze di questi giorni, e pensare al lungo periodo “con la collaborazione dei parroci”, è iniziata una distribuzione mirata di materiali di prima emergenza: pacchi di cibo, vestiario e prodotti per l’igiene, a cui si aggiungono 100 tende, 100 sacchi a pelo, 300 lettini, 50 gazebo (per le celebrazioni liturgiche, ma anche per altre esigenze comunitarie).

Nei prossimi giorni la presenza della Caritas si farà ancora più consistente, con l’arrivo di altri volontari da tutta Italia, “chiamati a interventi di ascolto, animazione, supporto morale e psicologico”. Da subito, attivissima la Caritas diocesana di Pescara-Penne che ha chiesto ad ogni sua realtà ecclesiale “di ‘adottare’ uno dei 41 alberghi sinora segnalati dalla prefettura della città adriatica, per portarvi aiuti materiali, supporto morale e animazione.”
Aperto anche un centro d’ascolto per i famigliari dei feriti ricoverati, nell’ospedale della città. Attiva fin da subito verso gli sfollati portati nelle zone costiere anche la le Caritas diocesane di Chieti e Teramo.

In attesa della grande colletta della CEI del 19 aprile, domenica in Albis e ottava di Pasqua, molte diocesi e parrocchie hanno chiesto di destinare beni e contributo economici proprio all’organismo caritativo della CEI, che ha da subito aperto una sottoscrizione. Questi i riferimenti: Caritas Italiana (causale “TERREMOTO ABRUZZO”) attraverso il C/C POSTALE N. 347013 o tramite UNICREDIT BANCA DI ROMA S.P.A. IBAN IT38 K03002 05206 000401120727.

Fin da subito hanno aderito alle sottoscrizioni l’Azione cattolica, che oggi si è fatta presente ai funerali di Stato a L’Aquila tramite il suo presidente nazionale Franco Miano e l’assistente generale Mons. Domenico Sigalini. “Possiamo anche dirvi con assoluta certezza che affianco al dolore abbiamo già visto in azione la Speranza e il soffio dello Spirito. – hanno scritto in una nota pubblicata sul sito ufficiale – Ne sono coscienti anche i nostri amici de L’Aquila e gli abruzzesi tutti, che in questo momento si sentono davvero amati dal loro Paese. Anche l’Ac di questo territorio è grata per la vicinanza giunta senza sosta dal Nord, dal Centro, dal Sud e dalle Isole dell’Italia. Però il nostro compito è appena iniziato: ci chiedono di esserci oggi, ma anche domani. Ci assumiamo questo impegno con profonda commozione”.

Ha aderito alle sottoscrizioni di Caritas Italiana anche la Fuci, la Federazione degli universitari cattolici. Il crollo della Casa dello studente è stato il disastro che ha messo al centro delle cronache il folto mondo universitario aquilano. “Vogliamo rivolgere un pensiero particolare alla popolazione studentesca, così duramente provata da questa tragedia – scrive la Federazione in una nota –  La nostra preghiera commossa si innalza per i giovani che hanno perduto la vita nel crollo della Casa dello studente o delle proprie abitazioni e a tutti i giovani rimasti feriti. L’Università è il cuore e il motore della città di L’Aquila, come ha ricordato il rettore Ferdinando Di Orio, ma soprattutto ne sono l’anima più viva e più bella gli studenti universitari che la popolano e che qui desiderano costruirsi, attraverso lo studio, il proprio futuro.”

Nei prossimi giorni Caritas Italiana ha attivato visite delle 16 Delegazioni regionali. “Si comincerà lunedì con quella dell’Umbria, – fa sapere l’organismo della Chiesa Italiana – seguita a ruota da quelle del Triveneto e dell’Emilia Romagna, quindi da tutte le altre. L’obiettivo è favorire, nelle settimane e nei mesi a venire, l’intervento razionale e ben distribuito di operatori e volontari provenienti da tutta Italia nelle sette ‘aree omogenee’ (aggregazioni di parrocchie con caratteristiche simili) in cui è stato suddiviso il territorio aquilano.”

D’altronde, “Delegazioni e Caritas diocesane di tutta Italia hanno da subito segnalato la disponibilità a operare: il loro intervento verrà orientato secondo la logica dei “gemellaggi”, per favorire incisività dell’azione, durata nel tempo, rapporti di conoscenza e reciprocità tra comunità colpite dal sisma e comunità di chi aiuta.”

E’ fondamentale, fa sapere la Caritas, “favorire presenze organizzate e non individuali, autosufficienti dal punto di vista alloggiativo, orientate al supporto alle categorie più deboli, impegnate nell’animazione di giovani e bambini, eventualmente attrezzate per consegnare beni di prima necessità. Inoltre si chiede di provvedere alla formazione di operatori e volontari, per prevenire il rischio di presenze generose ma inefficaci.”

Sul fronte degli aiuti alle popolazioni dell’Abruzzo, attive anche altre associazioni e movimenti ecclesiali, che hanno avviato iniziative proprie.
Tra queste, le ACLI, che attraverso il suo presidente nazionale, Andrea Olivero, ha espresso “il cordoglio dell’associazione per le vittime, la vicinanza ai feriti, ai familiari, a tutte le persone coinvolte” . “Gli abitanti de L’Aquila e dell’Abruzzo – ha detto Olivero – potranno contare sul sostegno, l’affetto e la solidarietà degli italiani, che nei momenti di difficoltà come questi sanno riconoscersi come un popolo unito e dare prova di grande generosità”.

I contributi di solidarietà possono essere versati sul conto corrente bancario di Banca Etica (Iban – IT 06 M 05018 03200 000000129000) intestato a ‘Acli – Un aiuto per L’Aquila’; oppure su conto corrente postale intestato alle Acli (Iban – IT68 D07601 03200 000030577001), indicando nella causale ‘Acli – Un aiuto per L’Aquila’).

Aperta una sottoscrizione anche da Rinnovamento nello Spirito Santo. “Anche noi, con voce sommessa e commossa, soverchiata dal grido di dolore di migliaia di fratelli e amici abruzzesi – ha dichiarato Salvatore Martinez, presidente nazionale RnS – siamo chiamati ad esprimerci in questa ora di tenebre e di lutto, senza lasciare morire la fede nel petto”.

“Intensifichiamo – prosegue Martinez – le nostre preghiere comunitarie per supplicare la misericordia di Dio e la consolazione dello Spirito. In questa Settimana Santa invocheremo Gesù crocifisso e lo Spirito di pace sulle popolazioni colpite dal dramma del terremoto.”

Chi volesse contribuire potrà effettuare un versamento sul conto corrente intestato ad Associazione Rinnovamento nello Spirito Santo, presso BANCA PROSSIMA, causale: “UN TETTO PER L’ABRUZZO” – Codice IBAN: IT 43 P 03359 01600 100000006389.

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