L’Argentina ha ricordato il Cardinale Pironio

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Domenica 9 febbraio nel santuario di Nostra Signora di Luján è stata celebrata una messa, presieduta dal Presidente della Conferenza Episcopale Argentina, mons. José María Arancedo, arcivescovo di Santa Fe, per ricordare i 16 anni dalla morte del Servo di Dio, card. Eduardo Francisco Pironio, figlio di emigranti friulani, per iniziativa dell’Azione Cattolica Argentina e dall’Istituto di Formazione Pastorale Giovanile:

“La Messa serve per pregare per la beatificazione rapida del Servo di Dio, mantenere vivo il ricordo del nostro amato Cardinale Pironio, che ha lasciato segni indelebili nella Chiesa, sia in Argentina, sua terra d’origine, e nella Chiesa universale”, ha detto Emilio Inzaurraga, presidente dell’Azione Cattolica Argentina.

Chiamato a Roma da papa Paolo VI come prefetto della Congregazione per i Religiosi e degli Istituti Secolari, è stato creato cardinale nel 1976. Nel 1984 è stato nominato da papa Giovanni Paolo II presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, dove collaborò a ideare le Giornate mondiali della gioventù, da Roma (1984, a cui presi parte) a Parigi (1997, anche lì ero presente), rivolgendo benvenuti al papa sempre lodando i giovani presenti. Morì a Roma il 5 febbraio 1998. E’ stato sepolto nel santuario di Nostra Signora di Luján.

Nel suo testamento spirituale ha scritto: “Rendo grazie al Signore per il mio ministero di servizio nell’episcopato. Quanto è stato buono il Signore con me! Ho voluto essere padre, fratello e amico dei sacerdoti, dei religiosi e delle religiose, di tutto il popolo di Dio. Ho voluto essere semplicemente presenza di ‘Cristo, speranza della gloria’. Ho voluto esserlo sempre, nei diversi servizi che Dio mi ha chiesto come Vescovo”. Il vescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo, che dal 1992 al 2001 è stato responsabile della Sezione Giovani del Pontificio Consiglio per i Laici, così lo ha ricordato recentemente:

“Il card. Pironio in quanto presidente del Pontificio Consiglio per i Laici dal 1984 al 1996 ha avuto un ruolo determinante nel dare avvio alle diverse edizioni della Giornata mondiale della Gioventù, tanto da essere l’organizzatore delle ben prime undici edizioni… Visto da una prospettiva più semplice e immediata, il Cardinale Pironio è un amico fedele che ci ha lasciato quando ancora in molti cercavamo la sua amicizia e avevamo grande bisogno di lui. Ci rimane ora di pregare per lui, come ci ha domandato nel suo Testamento, e di ‘fare memoria’ di lui…

Il Cardinale Pironio è stato per molti credenti presenza del Signore, trasparenza di vangelo, azione luminosa dello Spirito. Ha compiuto il bene, e la bontà ha reso feconda la sua vita. La sua presenza è stata sempre accompagnata da grande cordialità e semplicità. Ha suscitato simpatia e spontanea comunione; trasmetteva pace e gioia; con la parola infondeva forza e speranza. Volgere a lui lo sguardo e il ricordo significa accogliere la sfida ad essere presenti nella società e nella Chiesa… Straordinario il legame che Pironio riusciva a stabilire con i giovani. Con i suoi capelli bianchi, con quell’autorevolezza che si avvertiva distinta al suo cospetto, riusciva ad essere ‘credibile’ ai loro occhi come compagno di viaggio.

Aveva molto vissuto e molto visto. Aveva esplorato l’animo degli uomini, ascoltato le loro inquietudini, le aveva confrontate con le proprie e ne aveva offerto l’elemento di comprensione. Il ‘Cardinale dei giovani’ aveva colto ciò che i suoi ‘amici scanzonati’ e con decine d’anni di meno chiedevano al mondo, agli adulti, alla Chiesa: ‘Questi giovani non hanno paura della fatica, della sofferenza, della croce. Hanno paura della mediocrità, dell’indifferenza, del peccato’, aveva scandito davanti al Papa a Loreto, nella piana di Montorso, il 9 settembre 1995”.

Il 9 aprile 1984 papa Giovanni Paolo II lo nomina Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, ed il card. Pironio nel 1995 afferma: “In quel momento mi sembrava, come sembrava a molti, di essere stato retrocesso ad un incarico di serie B. Invece ho scoperto di essere stato promosso allo stato laicale. I laici infatti formano la maggioranza del popolo di Dio. E poi il Papa dandomi questo nuovo incarico mi ha invitato a continuare quanto già avevo fatto nella Congregazione per i Religiosi.

In questo Pontificio Consiglio ho potuto lavorare affinché i grandi movimenti ecclesiali, che sono un vero dono di Dio e una grazia dello Spirito Santo, possano armoniosamente inserirsi e si sentano accolti nella vita delle Chiese locali. Sono contento poi di finire lì il mio servizio alla Chiesa: un lavoro a contatto con i laici, proprio come quando ho iniziato il mio ministero, tanti anni fa”. Nel 1986 il card. Pironio invitava la Chiesa ad accogliere le ragioni dei giovani latinoamericani: “I giovani ci hanno insegnato a pregare… Da una parte i giovani si sentono chiamati a fare qualcosa. Dall’altra si rendono conto dolorosamente dell’impotenza di fronte ad alcune situazioni.

C’è poi una storia di disillusione dinanzi a proposte umane andate ripetutamente fallite. I giovani sono passati da un superficiale entusiasmo ad una serena critica. Oggetto di questa critica non è stata solo la società e i suoi dirigenti, ma la stessa Chiesa e i suoi uomini. I giovani vogliono una Chiesa più semplice e povera, più fraterna e disponibile, più impegnata e in preghiera… I giovani non sono soltanto la speranza della società e della Chiesa future, ma sono già i principali artefici della comunità umana e cristiana…

Due mi sembrano i punti da curare e animare: il senso della profondità e il desiderio di partecipazione. Un cammino provvidenziale sarebbe spingere i giovani ad una autentica scelta preferenziale per i poveri. Si completerebbe così la doppia opzione fatta dalla Chiesa in America Latina: i poveri e i giovani”.

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