Nuovi beati per la Chiesa. Un gruppo di Sudcoreani l’italiano Francesco Zirano

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Papa Francesco ha ricevuto, ieri pomeriggio, il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Nel corso dell’udienza, il Pontefice ha autorizzato la Congregazione a promulgare i decreti riguardanti i prossimi nuovi Beati, i martiri sudcoreani Paolo Yun Ji-chung, laico, e 123 Compagni, uccisi tra il 1791 e il 1888, e l’italiano Francesco Zirano, sacerdote professo dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali, ucciso in Algeria nel 1603. Gli altri decreti riguardano 3 nuovi Venerabili.

Vengono dalla Corea (dove forse il Papa andrà il prossimo agosto) i Servi di Dio Paolo Yun Ji-chung, laico, e 123 Compagni, uccisi in odio alla fedetra il 1791 e il 1888, durante le persecuzioni contro i cristiani. Nato nel 1759 da una famiglia nobile di Janggu-dong, a Jinsan, durante gli studi Paolo si interessa alla fede cattolica e inizia il percorso di conversione, che – dopo il Battesimo – estenderà anche alla sua famiglia, tra cui il cugino Giacomo. Nel 1790, quando il vescovo di Pechino emana il decreto che proibisce la pratica dei riti ancestrali, Paolo e suo cugino Giacomo bruciano le antiche tavole collegate alla fede animista. E alla morte della madre, Paolo sceglie di celebrare un funerale cattolico al posto di quello confuciano, secondo le ultime volontà della defunta. Quando la Corte locale viene a saperlo, si scatena la furia del re. Ricercati e interrogati, ai due viene chiesto di abbandonare la fede e fare i nomi degli altri cattolici. La risposta è che la fede “non si può abbandonare, per nessun motivo”. Il re ordina quindi l’esecuzione di Paolo e Giacomo, che muoiono mentre pregano Cristo e la Vergine.

L’altro nuovo Beato è Francesco Zirano, nato in Sardegna nel 1564 da una famiglia contadina di profonda fede cattolica. Studiò presso i frati di S. Maria di Betlem, presso i quali maturò la vocazione. A ventidue anni fu ordinato sacerdote, condividendo la gioia dell’abito talare con un suo cugino che, poco dopo, fu però fatto schiavo dai corsari sbarcati sull’isola e condotto ad Algeri. Padre Francesco faticosamente raccolse il denaro necessario per il riscatto e partì con l’intento di liberare il parente. Ma, una volta in Algeria, fu spogliato dell’abito, percosso, incatenato e condotto in carcere, dove trovò altri cristiani. Per uno scambio di persona, fu condannato a morte. Confidando in Dio diede testimonianza ai compagni di galera di restare forti nella fede. L’esecuzione venne eseguita il 25 gennaio del 1603.

I tre nuovi Venerabili sono invece i Servi di Dio Gesù Maria Echavarría y Aguirre, messicano, fondatore dell’Istituto delle Suore Catechiste di Guadalupe, morto nel 1954, l’italiano Faustino Ghilardi, sacerdote professo dell’Ordine dei Frati Minori, morto nel 1937, e la spagnola Maria Rocío di Gesù Crocifisso, suora professa della Congregazione delle Suore dell’Amore di Dio, morta nel 1956.

(fonte Radio Vaticana)

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