Italia, raddoppiano i divorzi

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Dalle 91,3 separazioni ogni 100mila abitanti del 1995, si è passati alle attuali 140,4; per i divorzi, invece, da 47,2 ogni 100.000 abitanti del 1995, si è giunti recentemente agli 80,3. Sono questi alcuni dei principali dati, indicativi di un incremento progressivo degli scioglimenti dei matrimoni in Italia, che sono stati oggetto di un convegno internazionale sulla mediazione familiare “2 Minds”, promosso dal Centro nazionale per il volontariato (Cnv).

La giornata di approfondimento, tenutasi a Firenze presso l’Istituto degli Innocenti, ha segnato l’avvio di un nuovo progetto europeo comune, nell’ambito del programma ‘Daphne’ di cui il Cnv è coordinatore. Progetto che mira a rafforzare e consolidare legami sempre più stretti con chi opera, in diversi contesti nazionali, per la promozione e la diffusione della mediazione familiare. La relazione di Enzo Catarsi dell’Istituto degli Innocenti si è concentrata sul percorso di ricerca sui servizi di mediazione familiare sviluppato dal Centro regionale di documentazione sull’infanzia. La relazione è partita dal presupposto che la separazione costituisce un “evento difficile e doloroso nella vita delle persone”, spesso foriero di dolore e, talvolta, di risentimenti; questo, anche perché la separazione porta a una ristrutturazione della propria vita, e cambia notevolmente le proprie abitudini. Importanti i numeri, che denotano un progressivo incremento delle separazioni e dei divorzi a livello nazionale: per quanto riguarda le prime, si è passati dalle 52.323 del 1995 alle 71.969 del 2000, fino alle ultime stime, che registrano le 82.291 unità; per i divorzi, invece, si è passati dai 27.038 del 1995 ai 37.573 del 2000, fino ad arrivare agli attuali 47.036. Nelle testimonianze si è ravvisato anche alcune contraddizioni che permangono sulla stessa identità della mediazione familiare. Anche per questo, secondo Catarsi, occorre pensare a una “campagna di sensibilizzazione, che faccia conoscere il servizio di mediazione familiare, al pari dei parecchi altri che ormai sono attivi a sostegno della genitorialità”. Fondamentale è, pertanto, una stretta integrazione del servizio di mediazione familiare con gli altri servizi di sostegno all’infanzia ed alle famiglie. Infine è stata posta attenzione alla legge sull’affidamento condiviso e al riverbero che ha avuto sui servizi di mediazione familiare. Circa 10 anni fa, il CNV, ha incominciato a elaborare alcuni progetti in difesa dei diritti tra i più difficili da salvaguardare: quelli dei minori. Il mondo del volontariato si è sempre interessato ai bambini ed adolescenti, ma il CNV ha voluto lanciare un ‘messaggio’ di pace e di mediazione che potesse essere importante per tutti, grandi e piccoli, a partire dalla dimensione familiare. Insieme alle altre associazioni si è cercati di condividere la voglia di “affrontare i conflitti, non solo come eventi distruttivi, ma anche come occasioni di crescita e di trasformazione delle relazioni, aiutando innanzitutto i genitori in separazione a ritrovare fiducia, speranza e capacità di comprensione e riconoscimento reciproco. La mediazione familiare è una nuova modalità di intendere la convivenza civile e la stessa cittadinanza europea, di cui il mondo del volontariato si è fatto spesso portavoce.

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