La Santa Sede: quelle dell’ ONU sono osservazioni ideologiche e distorte

“Molto spesso si sono fatte spiegazioni molto ideologiche o parziali e noi dobbiamo dettagliare quali sono i problemi, continuare a rispondere a questi attacchi, spiegare la posizione della Chiesa”. Padre Federico Lombardi dalla Spagna dove si trova per ricevere il premio Bravo per la comunicazione, risponde così al rapporto Onu. E aggiunge che il cambiamento “piu’ positivo e significativo” introdotto dal Papa Francesco e’ “essere riuscito a cambiare la percezione del messaggio della Chiesa”, anche se ha rilevato che “nella sostanza, il magistero della Chiesa ha continuita’. Non c’e’ una grande rivoluzione”.
Dalla Santa Sede arriva un comunicato chiarissimo. Alla Santa Sede “rincresce di vedere in alcuni punti delle Osservazioni Conclusive un tentativo di interferire nell’insegnamento della Chiesa Cattolica sulla dignità della persona umana e nell’esercizio della libertà religiosa.
La Santa Sede reitera il suo impegno a difesa e protezione dei diritti del fanciullo, in linea con i principi promossi dalla Convenzione sui Diritti del Fanciullo e secondo i valori morali e religiosi offerti dalla dottrina cattolica.”
Ed è proprio Tomasi, il rappresentante della Santa Sede alle Nazioni Unite, che dichiara la sua sorpresa “perché l’aspetto negativo del documento che hanno prodotto è che sembra quasi che fosse già stato preparato prima dell’incontro del Comitato con la delegazione della Santa Sede, che ha dato in dettaglio risposte precise su vari punti, che non sono state poi riportate in questo documento conclusivo o almeno non sembrano essere state prese in seria considerazione. Di fatto il documento sembra quasi non essere aggiornato, tenendo conto di quello che in questi ultimi anni è stato fatto a livello di Santa Sede, con le misure prese direttamente dall’autorità dello Stato della Città del Vaticano e poi nei vari Paesi dalle singole Conferenze episcopali. Quindi manca la prospettiva corretta e aggiornata che ha visto in realtà una serie di cambiamenti per la protezione dei bambini che mi pare difficile di trovare, allo stesso livello di impegno, in altre istituzioni o addirittura in altri Stati. Questa è semplicemente una questione di fatti, di evidenza, che non possono essere distorti!”
Intanto da Marghera il Segretario di Stato vaticano dice: ”Questo rapporto bisogna studiarlo. La Santa Sede si riserva di rispondere dopo aver preso conoscenza e aver approfondito i rilievi fatti’. Mons. Pietro Parolin aggiunge: ”Quindi una risposta ci sara’ e sara’ una risposta articolata da parte nostra non possiamo che ribadire la nostra volonta’ di adempiere alle esigenze della commissione e della convenzione. Il fatto che la Santa sede abbia aderito significa la sua volonta’ di adempiere a tutte le indicazioni della convenzione”. ”Mi ha sorpreso un po’ il fatto che si sia voluto entrare in temi che interferiscono con la dottrina cattolica – conclude il segretario di Stato Vaticano – soprattutto il tema dell’aborto”.