Conferenza stampa in aereo. Il papa dice no ai preti pedofili
Nuova presa di posizione di Benedetto XVI contro la pedofilia tra il clero. Sul volo per Sydney, il papa ha incontrato come sempre i giornalisti per rispondere ad alcune domande. Diversi i temi in campo, a cominciare dallo scandalo degli abusi sessuali su minori che ha coinvolto anche alcuni settori della Chiesa australiana. Dal pontefice sono arrivate parole chiare, come avvenuto nel viaggio negli Usa.
Essere prete è “incompatibile” con gli abusi sessuali, ha detto, spiegando che anche nel soggiorno australiano si adopererà per “curare” la ferita delle vittime dei preti pedofili. Spazio poi alla questione ambientale, nella convinzione che sia necessario “risvegliare le coscienze” sul cambiamento climatico. La tematica ecologica, ha spiegato il papa, ”sarà molto presente in questa Gmg perché lo Spirito Santo è creazione e c’è una nostra responsabilità nei confronti della Creazione: non ho la pretesa di intervenire su questioni tecniche e politiche, ma la Chiesa deve dare gli impulsi essenziali perché la politica sia capace di rispondere a questa grande sfida. Dobbiamo riscoprire la nostra responsabilità – ha aggiunto -, trovare la capacità etica per uno stile di vita, necessario se vogliamo cambiare e risolvere e trovare soluzioni positive. Dobbiamo risvegliare le coscienze, vedere il grande contesto – ha concluso – ma le risposte le devono trovare la politica e gli specialisti”.
Quanto alla formula della Giornata mondiale della gioventù, l’idea di Giovanni Paolo II rimane valida. ”Non è semplicemente un avvenimento di massa – chiarisce Benedetto XVI – ma una grande festa della fede e apre nuove frontiere di unione tra le culture”. ”Mi sembra una formula valida perché da diverse parti della Terra andiamo avanti verso Cristo e spero che sia una formula anche per il futuro”. Non manca poi un riferimento alle divisioni tra gli anglicani sulle donne vescovo. “Il mio auspicio – ha detto il papa – è che gli anglicani evitino lo scisma e trovino il cammino dell’unione. Innanzitutto pregherò. Non dobbiamo intervenire in questo momento della discussione”.
Durante il viaggio, anche i primi telegrammi ai capi di Stato. Al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il papa rivolge un “affettuoso e beneaugurante saluto che accompagno con la preghiera e fervidi auspici di pace e di ogni desiderato bene” . “Al di là del suo altissimo significato spirituale, – è la risposta del presidente – la Giornata Mondiale della Gioventù costituisce, per ragazzi e ragazze provenienti da ogni parte del mondo, l’occasione di confrontarsi e arricchirsi attraverso il dialogo fra culture e tradizioni diverse, riconoscendo la matrice comune della famiglia umana. Sono certo che, anche a Sydney, la sua parola saprà sensibilizzare i giovani alle ragioni della comprensione, del rispetto reciproco, della pace e della collaborazione tra le nazioni”.