Papa Francesco: ‘Dio parte dalle periferie!’

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Gesù inizia la sua missione ‘da una zona periferica. E’ una terra di frontiera, una zona di transito dove si incontrano persone diverse per razza, cultura e religione. La Galilea assomiglia al mondo di oggi: compresenza di diverse culture, necessità di confronto e di incontro. Anche noi siamo immersi ogni giorno in una Galilea delle genti, e in questo tipo di contesto possiamo spaventarci e cedere alla tentazione di costruire recinti per essere più sicuri, più protetti. Ma Gesù ci insegna che la Buona Novella non è riservata a una parte dell’umanità, è da comunicare a tutti. È un lieto annuncio destinato a quanti lo aspettano, ma anche a quanti forse non attendono più nulla e non hanno nemmeno la forza di cercare e di chiedere’. Lo ha ricordato questa mattina il Papa, recitando il consueto Angelus domenicale.

Nessuno – ha aggiunto Francesco – ‘è escluso dalla salvezza di Dio, anzi Dio preferisce partire dalla periferia, dagli ultimi, per raggiungere tutti. Gesù comincia la sua missione non solo da un luogo decentrato, ma anche da uomini che si direbbero di basso profilo. Per scegliere i suoi primi discepoli e futuri apostoli, non si rivolge alle scuole degli scribi e dei dottori della Legge, ma alle persone umili e semplici, che si preparano con impegno alla venuta del Regno di Dio. Gesù va a chiamarli là dove lavorano, sulla riva del lago: sono pescatori. Li chiama, ed essi lo seguono, subito. Lasciano le reti e vanno con Lui: la loro vita diventerà un’avventura straordinaria e affascinante’.

Il Papa ha invitato a far tesoro di questa esperienza anche oggi. ‘Lasciamoci raggiungere – ha auspicato Francesco – dallo sguardo di Dio , dalla sua voce, e seguiamolo! Perché la gioia del Vangelo giunga sino ai confini della terra e nessuna periferia sia priva della sua luce’.

Accompagnato alla finestra da due giovani dell’Azione Cattolica Ragazzi, Papa Francesco – al termine dell’Angelus – ha prima ricordato la celebrazione della Giornata mondiale dei malati di lebbra, invitando tutti ad essere solidali con i malati, poi ha rivolto il pensiero all’Ucraina, auspicando ‘che si sviluppi un dialogo costruttivo tra le istituzioni e la società civile e, evitando ogni ricorso ad azioni violente, prevalgano nel cuore di ciascuno lo spirito di pace e la ricerca del bene comune!’. Da Papa Bergoglio poi auguri alle popolazioni che celebrano il capodanno lunare, una menzione per gli sfollati in Emilia a causa dell’alluvione e il ricordo della beatificazione – ieri a Napoli – di Maria Cristina di Savoia.

Il Pontefice non ha poi dimenticato il piccolo Coco Campolongo, 3 anni, bruciato vivo in una macchina a Cassano allo Jonio, in Calabria. ‘Preghiamo con Coco – ha detto il Papa – che di sicuro ora è in cielo con Gesù. per le persone che hanno fatto questo reato, perchè si pentano e si convertano al Signore’.

Prima di concludere e di salutare i fedeli, il Papa ha ceduto il microfono ad una dei due giovani al suo fianco per un breve saluto, poi – come di consueto – sono state liberate due colombe bianche, simbolo di pace.

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