Si celebra la 61° Giornata mondiale dei malati di lebbra

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Oggi, domenica 26 gennaio, si celebra la 61° ricorrenza della Giornata istituita per promuovere i diritti dei malati di lebbra, come affermò Raoul Follereau: “Perché il malato di lebbra cessi di essere lebbroso, bisogna guarire quelli che stanno bene. Bisogna guarire quelle persone terribilmente fortunate che siamo noi da un’altra lebbra, singolarmente più contagiosa e più sordida e più miserabile: la paura. La paura e l’indifferenza che troppo spesso essa porta con sé”. La Giornata mondiale dei malati di lebbra continua a rappresentare per l’AIFO un impegno fondamentale per dar voce agli ultimi.

Ogni anno i volontari AIFO organizzano in tale giornata la distribuzione del Miele della Solidarietà, allestendo banchetti in centinaia di piazze italiane e coinvolgendo altre associazioni, istituzioni, cittadini. La Giornata mondiale dei malati di lebbra gode ogni anno dell’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e della collaborazione ufficiale di Banca Etica, AGESCI, Gioventù Francescana, SISM (Segretariato italiano degli studenti di Medicina), AIAC (Associazione Italiana Allenatori di Calcio) e della Lega Serie A.

La lebbra, purtroppo, non recede e nello scorso agosto il bollettino epidemiologico dell’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) ha presentato il nuovo rapporto sulla situazione della lebbra nel mondo, con dati riferiti alla fine del 2012. Secondo questo rapporto, nel 2012, 101 paesi del mondo hanno denunciato nuovi casi di lebbra per un totale di 232.857 casi.

Complessivamente questi dati, se comparati con quelli del 2011, presentano un leggero aumento. Va però rilevato che i dati sono incompleti, perché mancano quelli di 50 paesi, e quelli relativi alla situazione in Africa presentano qualche anomalia. Ciò indica la crescente difficoltà dei programmi nazionali di lotta alla lebbra di funzionare in maniera adeguata. A parte le difficoltà finanziarie sempre più paesi segnalano le difficoltà di trovare personale sanitario adeguatamente formato per diagnosticare e curare la lebbra.

L’India con 134.752, il Brasile con 33.303 e l’Indonesia con 18.994 casi sono i tre paesi più importanti per la presenza della malattia, con l’80% di tutti i nuovi casi di lebbra nel mondo. Altri paesi con un numero significativo di nuovi casi nel 2012 sono: Bangladesh, Cina, Costa d’Avorio, Repubblica democratica del Congo, Etiopia, Madagascar, Myanmar, Nepal, Filippine, Sri Lanka, Sud Sudan e Tanzania.

La situazione della lebbra non presenta dei cambiamenti significativi e sostanziali. Negli ultimi 20 anni, circa 15.000.000 di persone sono state curate con la polichemioterapia e sono guarite dalla lebbra. Tuttavia molti di loro continuano ad avere bisogno di cure per tutta la vita per i problemi legati alle disabilità, alle ulcere ed alle ferite causate dalla malattia.

Secondo le stime dell’OMS, nel mondo vi sono circa 2.000.000 di persone con disabilità gravi dovute alla lebbra. Ed ogni anno in Italia sono diagnosticati da 6-9 nuovi malati di lebbra, soprattutto tra gli immigrati o tra Italiani che tornano in patria dopo molti anni di soggiorno all’estero. L’Italia ha 4 Centri di riferimento nazionali per la lebbra: a Genova, Gioia del Colle (Bari), Messina e Cagliari. Nel 2012 nei progetti sostenuti da AIFO sono stati diagnosticati e curati 29.603 nuovi casi di lebbra, circa 80% in più in rispetto alla situazione del 2011.

Tuttavia se si confrontano i dati del 2012 con quelli degli ultimi anni si nota la continuazione del trend con un graduale spostamento degli interventi di AIFO dalla diagnosi e cura dei nuovi casi di lebbra alla cura delle complicazioni e alla riabilitazione delle persone con disabilità legate alla malattia. Nello stesso anno 33.928 persone con complicazioni dovute alla lebbra hanno beneficiato dei servizi di riabilitazione e cura nei progetti AIFO.

Inoltre 2.279 persone hanno beneficiato delle attività e degli interventi di formazione professionale e di riabilitazione sociale ed economica. Nel 2012 complessivamente 65.810 malati di lebbra hanno beneficiato di interventi specifici nei progetti e nelle attività sanitarie di AIFO.

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