Papa Francesco: il dialogo ecumenico aspetto essenziale del ministero petrino
“Non possiamo considerare le divisioni nella Chiesa come un fenomeno in qualche modo naturale, inevitabile per ogni forma di vita associativa”. Il Papa lo ha ripetuto questo pomeriggio nella basilica papale di San Paolo Fuori le Mura in occasione del vespro ecumenico che conclude la settimana di preghiera per la Unità dei Cristiani.
Prendendo spunto dal tema proposto per il 2014 tratto dalla lettera ai Corinzi di San Paolo: «E’ forse diviso il Cristo?», il Papa ha ricordato: “La comunione che l’Apostolo invoca, però, non potrà essere frutto di strategie umane. La perfetta unione tra i fratelli, infatti, è possibile solo in riferimento al pensiero e ai sentimenti di Cristo Gesù.”
Il Papa ha poi proseguito la sua riflessione: “ Le nostre divisioni feriscono il suo corpo, feriscono la testimonianza che siamo chiamati a rendergli nel mondo”. “Tutti noi- ha aggiunto a braccio il Papa- siamo stati danneggiati dalle divisioni e tutti noi non volgiamo diventare una scandalo” e per questo camminiamo facendo unità e con lo Spirito Santo “che ci porta la diversità riconciliata.”
Francesco rilegge alcuni passaggi del decreto conciliare Unitatis redintegratio e ricorda l’opera di Giovanni XXIII e di Giovanni Paolo II e Paolo VI: “L’opera di questi Pontefici ha fatto sì che la dimensione del dialogo ecumenico sia diventata un aspetto essenziale del ministero del Vescovo di Roma, tanto che oggi non si comprenderebbe pienamente il servizio petrino senza includervi questa apertura al dialogo con tutti i credenti in Cristo. Possiamo dire anche che il cammino ecumenico ha permesso di approfondire la comprensione del ministero del Successore di Pietro e dobbiamo avere fiducia che continuerà ad agire in tal senso anche per il futuro. Mentre guardiamo con gratitudine ai passi che il Signore ci ha concesso di compiere, e senza nasconderci le difficoltà che oggi il dialogo ecumenico attraversa, chiediamo di poter essere tutti rivestiti dei sentimenti di Cristo, per poter camminare verso l’unità da lui voluta. E camminare insieme è già fare unità.”
Il Papa ha salutato il Metropolita Gennadios, rappresentante del Patriarcato ecumenico,David Moxon, rappresentante personale a Roma dell’Arcivescovo di Canterbury, e i rappresentanti delle diverse Chiese e Comunità ecclesiali . L’unità è sempre superiore al conflitto aggiunge il Papa.
“Cari fratelli e sorelle- ha concluso-preghiamo il Signore Gesù, che ci ha reso membra vive del suo Corpo, affinché ci mantenga profondamente uniti a Lui, ci aiuti a superare i nostri conflitti, le nostre divisioni, i nostri egoismi e ad essere uniti gli uni agli altri da un’unica forza, quella dell’amore, che lo Spirito Santo riversa nei nostri cuori.”