Vescovi europei e unità dei cristiani: serve una testimonianza nella società
In occasione della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (18-25 gennaio 2014), la Presidenza del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE), riunita a Genova (Italia), lancia un appello ai cristiani europei ad operare per una comune testimonianza nei vari ambiti della società.
“Cristo non può essere diviso”, è il tema scelto quest’anno dal comitato interconfessionale organizzatore della settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (18-25 gennaio 2014).
Cristo non può essere diviso è un invito a non servici di Cristo per giustificare le nostre incomprensioni e le nostre divisioni. Cristo non si possiede, ma si dà. La ricerca e l’accoglienza del messaggio cristiano non può che portare ad una comune testimonianza, al riconoscimento e all’accoglienza dei doni che il Signore ha voluto dare ad ognuno dei suoi fedeli come doni di tutta la Chiesa.
Cristo non può essere diviso è una provocazione a portare in tutta la sua integrità l’annuncio di salvezza per l’uomo. E’ una provocazione a non rinchiudere la figura del Dio fatto uomo in rappresentazioni che non scalfiscono o giustificano le nostre comodità.
Cristo non può essere diviso è uno stimolo per le nostre società in Europa, sempre più multiconfessionali, per una comune testimonianza della vicinanza di Dio all’uomo contemporaneo.
Cristo non può essere diviso è un appello all’uomo europeo a non separare la dimensione religiosa della sua fede tra sfera pubblica e privata, a non disdegnare il dono della vita decidendo da sé quale vita sia degna di essere vissuta e quale no, a non lasciarsi guidare da false illusioni, ma a fare spazio alla speranza.
Cristo non può essere diviso è infine una certezza che nulla potrà mai dividere l’amore che Dio ha per l’uomo.
La Presidenza del CCEE guarda con attenzione alla situazione in Siria, in particolare quella delle comunità cristiane, e si unisce al Santo Padre nella preghiera per la pace.