I vescovi del mondo chiedono speranza per la Terra Santa
Ecco il testo della dichiarazione dei vescovi che hanno compiuto un viaggio in Terra Santa per incontrare fedeli e giovani.
Come vescovi provenienti dall’Europa, Sud Africa e Nord America siamo venuti in Terra Santa per pregare e sostenere la comunità cristiana e la causa della pace. A Gaza abbiamo visto la profonda povertà del popolo e la presenza coraggiosa delle piccole e vulnerabili comunità cristiane.
Gaza è un disastro causato dall’uomo, uno scandalo scioccante, un’ingiustizia che chiede a gran voce alla comunità umana una risoluzione. Esortiamo i leader politici a migliorare la situazione umanitaria della popolazione di Gaza, assicurando l’accesso alle necessità di base per una vita dignitosa, possibilità di sviluppo economico e libertà di movimento.
Nella situazione apparentemente senza speranza di Gaza, abbiamo incontrato persone di speranza. Siamo stati incoraggiati dalla nostra visita a piccole comunità cristiane, che giorno dopo giorno, attraverso molte istituzioni, raggiungono con compassione i più poveri tra i poveri, musulmani e cristiani. Continuiamo a pregare per e sostenere i sacerdoti, i religiosi e i laici che lavorano a Gaza. Essi esercitano un ministero di presenza, si prendono cura dei bambini disabili e degli anziani, e educano i giovani.
La loro testimonianza di fede, speranza e amore ci ha dato speranza. Questa è precisamente la speranza necessaria in questo momento per portare la pace, una pace che può essere costruita solo sulla giustizia e l’equità per entrambi i popoli. Palestinesi e israeliani hanno disperatamente bisogno di questa pace. Ad esempio, nella valle di Cremisan il tracciato della barriera di sicurezza minaccia la terra agricola posseduta da generazioni da 58 famiglie cristiane. I colloqui di pace in corso arrivano in un momento critico. Ora è il tempo di assicurare che siano soddisfatte le aspirazioni di giustizia di entrambe le parti.
Esortiamo i funzionari pubblici a diventare leader di speranza, non persone di ostruzione. Chiediamo loro di ascoltare le parole di Papa Francesco, che ha recentemente detto al Corpo Diplomatico: “è positivo che siano ripresi i negoziati di pace tra Israeliani e Palestinesi e faccio voti affinché le Parti siano determinate ad assumere, con il sostegno della Comunità internazionale, decisioni coraggiose per trovare una soluzione giusta e duratura ad un conflitto la cui fine si rivela sempre più necessaria e urgente” (13 gennaio 2014).
Mentre lasciamo la Terra Santa, i vescovi e le persone della Chiesa locale rimangono nei nostri cuori. Non sono i soli. Insieme a loro, siamo persone di speranza. Preghiamo che la visita del Papa Francesco in Terra Santa rafforzi la speranza nella regione. Crediamo che una pace duratura è possibile.
Mons. Stephen Brislin, Sud Africa
Mons. Pierre Burcher, Scandinavia
Mons. William Crean, Irlanda
Mons. Michel Dubost, Francia
Mons. Paul – André Durocher, Canada
Mons. Patrick Kelly, Inghilterra e Galles
Mons. William Kenney, Inghilterra e Galles
Mons. Declan Lang, Inghilterra e Galles
Mons. Denis Nulty, Irlanda
Mons. Richard Pates, Stati Uniti d’America
Mons. Thomas Renz, Germania
Mons. Janusz Stepnowski, Polonia
Mons. Joan Enric Vives, Spagna