Etty e Francesco, due giovani di fronte a Dio
Che cos’hanno in comune due figure come Etty Hillesum e Francesco d’Assisi? Figure così diverse e distanti per tempo, luogo e cultura? Ad associare la giovane ebrea, nata e vissuta in Olanda e morta il 30 novembre 1943 ad Auschwitz, con il Poverello d’Assisi è un volume pubblicato di recente dalle Edizioni Messaggero Padova, dal titolo Francesco d’Assisi e Etty Hillesum, scritto da fra Fabio Scarsato, frate minore conventuale e direttore del «Messaggero di sant’Antonio». Il volume, giunto in libreria in occasione di una serie di anniversari che ricordano la giovane ebrea (il 70° anniversario della morte, lo scorso 30 novembre; il 100° anniversario della nascita il 15 gennaio 2014), sottolinea le affinità esistenti soprattutto in relazione all’idea di Dio e di uomo presenti in questi due spiriti forti, autentici e liberi. Ma anche nel rapporto che ciascuno di essi ebbe con il creato, e con i mali e le sofferenze del proprio tempo. Ovviamente, come avverte l’autore dell’introduzione al volume, non vi è alcuna «intenzione di tracciare una linea di filiazione diretta tra Francesco d’Assisi ed Etty Hillesum», ma solo di individuare alcune «coordinate lungo le quali situare le esperienze umane e spirituali attribuibili a ognuno di questi due personaggi». Non ci si trova, perciò, dinanzi a una biografia di Etty Hillesum né a un’agiografia di san Francesco; non è un libro sulla Shoa né un testo sulla spiritualità francescana. È un volume che invita a rileggere le storie di questi due «giganti» di umanità, per scoprire il percorso che li ha condotti ad «abbandonarsi docilmente a se stessi e a quel Dio che in loro aveva piantato la sua tenda (…), sconfitti ma vincitori, crocifissi ma risorti, disposti a essere presi per dei pazzi pur di restare cocciutamente fedeli alle proprie faticose intuizioni» scrive ancora fra Fabio Scarsato. Ne risulta il ritratto di due esistenze pienamente umane e, proprio per questo, pienamente riuscite.