Aperto l’Anno Giudiziario in Vaticano, uno stato sempre più in sintonia con il mondo

“ Avvicinare i mezzi di comunicazione e l’opinione pubblica agli accadimenti che riguardano la vita di questa entità giuridica che è lo Stato vaticano, del tutto particolare, che non ha eguali nella storia degli ordinamenti giuridici e neppure nella complessiva esperienza giuridica contemporanea”. E’ questo il senso infondo della apertura ufficiale dell’Anno giudiziario in Vaticano. Lo ha detto all’inzio della sua relazione Gian Piero Milano Promotore di Giustizia dello Stato che ha sostituito Nicola Picardi che si è ritirato nel 2013.
L’evento, interessantissimo per gli adetti ai lavori, quest’anno ha avuto meno rilievo mediatico. Spenti i riflettori sul processo Vatileaks si torna alla normalità. Ma Milano sa che i media hanno sempre un occhio attento alle vicende giudiziarie del Vaticano e della Santa Sede e aggiunge: Il Vaticano è una “istituzione alla quale si guarda talora per cogliere, nelle pieghe di notizie divulgate in modo non sempre preciso ed equilibrato, elementi di giudizio – a volte al solo scopo di rafforzare “il pregiudizio”; in tal modo finendo per alimentare superficiali e fuorvianti forme di curiosità che evidentemente non possono essere appagate dal silenzio e dal riserbo che deve caratterizzare l’attività dell’istituzione giudiziaria e di tutti coloro che vi prestano la loro opera. Un riserbo che solo nella circostanza odierna può trovare limitato affievolimento.”
Evidente il riferimento ai processi del 2012 ma anche alle molte “fughe” di notizie su vicende giudiziare recenti e soprattutto in materia finanziaria.
Milano ha riassunto e spiegato le leggi emanate nel 2013 in materia finanziaria, la revisione delle norme penali frutto di un lavoro che dal 2008, anno in cui si è rivista la norma sulle fonti del diritto, hanno portato ad aggiornamenti legislativi che rendono il Vaticano sempre più in linea con la normativa internazionale.”Cogliendo- ha spiegato Milano- la sostanza e le conseguenze dell’adattamento del diritto vaticano alla normativa sovranazionale, soprattutto comunitaria, si è potuto rilevare come la Città del Vaticano da “enclave” dell’Italia tenda progressivamente a divenire “enclave” dell’Unione Europea, capace di interagire e recepire le realtà ordinamentali esterne, senza derivarne contaminazioni estranee alla sua natura e conformazione.”
Milano ha anche fatto notare che “una recente vicenda, assurta a grande notorietà per la gravità ed inusualità dei contenuti oltre che per il rango del soggetto passivo, avrebbe subito ben più severo trattamento, laddove la norma appena citata fosse stata, all’epoca, operante.” Il riferimento al furto di carte riservate del Pontefice è chiaro.
Milano ha anche spiegato come nella azione per combattere il riciclaggio il Vaticano sia sempre più efficiente grazie alla collaborazione con Moneyval e ad una cooperazione internazionale sempre crescente. Una nota specifica anche per il lavoro della Polizia giudiziaria, la Gendarmeria che si è trovata anche di fronte a nuovi compiti come “un sequestro di beni e relativo congelamento di fondi intestati o comunque riconducibili alla persona indagata per riciclaggio.”
Il Promotore di Giustiza ha anche parlato delle rogatorie che, sempre per la prima volta, il Vaticano ha chiesto all’ Italia. “Nel mese di luglio dello scorso anno- ha ricordato Milano- per la prima volta nella storia dello Stato, una rogatoria alla Procura della Repubblica di Roma , in merito ad una vicenda di riciclaggio. Tale richiesta si è peraltro incrociata con altre due di provenienza italiana (Procure di Roma e Salerno), sulla stessa fattispecie, alle quali si è data esecuzione in tre mesi circa; si è in attesa di ricevere l’esecuzione della rogatoria richiesta all’Italia.” Anche in questo caso il referimento alla vicenda Scarano è evidente.
Altro importante argomento quello del nuovo ruolo della legislazione civile che entra anche in ambito canonico per cui il “Tribunale vaticano, da organo di giustizia statuale viene ad assumere ormai funzione di autorità giurisdizionale ultrastatuale, con competenze anche nei confronti di enti che operano nell’ordinamento canonico, sia pure in uno specifico ambito penale.”
Al termine della relazione il Promotore di Giustizia ha presentato i numeri degli atti giudiziari eseguiti o in corso e ha ringraziato in modo particolare la Gendarmeria per il lavoro svolto per combattere i reati di pirateria informatica di cui è stata vittima anche la Santa Sede “con oscuramenti di siti web contenenti aspetti diffamatori dello Stato e della Santa Sede, e chiusura di account di posta elettronica per attività correlate a reati di truffa.”
E del resto il Vaticano e la Santa Sede hanno una loro peculiarità singolare ed irripetibile, ha detto Milano.