Papa Francesco: Maria Madre di Dio, una genuina devozione popolare

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Maria, Madre di Dio, Maria la donna che realizza la benedizione di Aronne, Maria la donna della speranza, ma non di una “speranza illusoria, basata su fragili promesse umane; neppure una speranza ingenua che immagina migliore il futuro semplicemente perché è futuro. Questa speranza ha la sua ragione proprio nella benedizione di Dio, una benedizione che contiene l’augurio più grande, l’augurio della Chiesa ad ognuno di noi, pieno di tutta la protezione amorevole del Signore, del suo provvidente aiuto.”

Francesco ha celebrato la messa della mattina del primo giorno dell’ anno nella Basilica Vaticana. Il canto gregoriano l’uso liturgico del latino e le parole del Canone Romano hanno reso la celebrazione intensa. Al momento dell’offertorio tre bambini vestiti da magi secondo una antica usanza hanno portato i doni al Papa.

Nella riflessione dopo la proclamazione del Vangelo Papa Francesco ha spiegato il senso del titolo di “Madre di Dio”  un ruolo – ha detto il Papa- “che la fede del popolo cristiano, nella sua tenera e genuina devozione per la mamma celeste, ha percepito da sempre.”

Il Papa ha ricordato il concilio di Efeso, la edificazione della basilica di Santa Maria Maggiore e l’aneddoto che vuole che la gente della città chiedesse a gran voce la definizione del dogma: “ Chiedendo di definire ufficialmente questo titolo della Madonna, dimostravano di riconoscerne la divina maternità.”

E il Papa aggiunge: “È l’atteggiamento spontaneo e sincero dei figli, che conoscono bene la loro Madre, perché la amano con immensa tenerezza.”  A braccio il Papa ripropone la tesi del “sensus fidelium” : l’insieme dei fedeli non si sbaglia nel credere, dice la Lumen Gentium.

Nel 2012 la Commissione teologica internazionale pubblicò un documento anche su questo tema che trova la sua definizione contemporanea nel Concilio Vaticano II. “Questo dono- spiegava Benedetto XVI parlando alla Commissione-  il sensus fidei, costituisce nel credente una sorta di istinto soprannaturale che ha una connaturalità vitale con lo stesso oggetto della fede. Osserviamo che proprio i semplici fedeli portano con sé questa certezza, questa sicurezza del senso della fede. Ilsensus fidei è un criterio per discernere se una verità appartenga o no al deposito vivente della tradizione apostolica. Presenta anche un valore propositivo perché lo Spirito Santo non smette di parlare alle Chiese e di guidarle verso la verità tutta intera. Oggi, tuttavia, è particolarmente importante precisare i criteri che permettono di distinguere il sensus fidelium autentico dalle sue contraffazioni. In realtà, esso non è una sorta di opinione pubblica ecclesiale, e non è pensabile poterlo menzionare per contestare gli insegnamenti del Magistero, poiché il sensus fìdei non può svilupparsi autenticamente nel credente se non nella misura in cui egli partecipa pienamente alla vita della Chiesa, e ciò esige l’adesione responsabile al suo Magistero, al deposito della fede.”

Ecco allora che la fede e la devozione mariana sono nel cuore di tutti, e dice il Papa “il nostro cammino di fede è legato in modo indissolubile a Maria da quando Gesù, morente sulla croce, ce l’ha donata come Madre dicendo: «Ecco tua madre!» (Gv 19,27).”

Maria è maestra di fede e di fortezza per gli apostoli: “Nell’ora in cui la fede dei discepoli veniva incrinata da tante difficoltà e incertezze, Gesù li affidava a Colei che era stata la prima a credere, e la cui fede non sarebbe mai venuta meno.”

E il Papa conclude con una invocazione a Maria per la pace: “ Con il suo esempio di umiltà e di disponibilità alla volontà di Dio ci aiuta a tradurre la nostra fede in un annuncio del Vangelo gioioso e senza frontiere. Così la nostra missione sarà feconda, perché è modellata sulla maternità di Maria. A Lei affidiamo il nostro itinerario di fede, i desideri del nostro cuore, le nostre necessità, i bisogni del mondo intero, specialmente la fame e la sete di giustizia e di pace; e la invochiamo tutti insieme: Santa Madre di Dio!”

A concelebrare con il Papa anche  il Segretario di Stato Piero Parolin.

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