Il tribunale di Foggia archivia la richiesta di perizia sul corpo di San Pio: nessun abuso

L’esumazione del corpo di Padre Pio è stato un atto regolare, senza abusi né del vescovo né dei Frati cappuccini di San Giovanni Rotondo. Lo ha affermato nei giorni scorsi il gip del Tribunale di Foggia, che ha archiviato la richiesta avanzata dall’associazione “Pro Padre Pio l’Uomo della Sofferenza”, con sede a Torino, che aveva chiesto di riesaminare il video dell’esumazione del frate con le stimmate e di disporre una perizia giurata per verificare l’autenticità del corpo.
Secondo l’associazione, non nuova a queste richieste di indagini, il corpo attualmente esposto alla venerazione dei fedeli, e che il 21 giungo prossimo sarà venerato anche dal Papa, non è quello di Padre Pio. Il Tribunale di Foggia, evidentemente, non ha avvalorato questa tesi, e ha considerato le motivazioni esposte dall’associazione infondate.
Grande la soddisfazione a San Giovanni Rotondo, che aveva commentato con scalpore e indignazione tutta la vicenda. Il corollario di polemiche, attacchi, insinuazioni (era stata finanche avanzata la ipotesi che la bara contenente le spoglie del Santo del Gargano fosse stata addirittura aperta più di dieci anni fa, nel 1998) aveva messo a dura prova, nei giorni scorsi, i nervi di clero, fedeli ed istituzioni.
Evidente la soddisfazione dei frati cappuccini, che hanno espresso apprezzamento per il pronunciamento giudiziario. «Andiamo avanti per la nostra strada maestra seguendo l’aquila reale che è il nostro Papa Benedetto XVI, voliamo alto e non vediamo né moscerini né altro», ha commentato frate Antonio Belpiede, vicario e portavoce provinciale dei Frati minori cappuccini di Sant’Angelo e Padre Pio.
Per il frate quelle mosse ripetutamente sono “accuse inconsistenti ed infondate”, che devono però condurre ad un tempo di giusta “riflessione”.