Nunzio Galatino, un vescovo che spande l’odore audace della novità

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Nato a Cerignola, in provincia di Foggia dal marzo 2012 (data dell’ingresso) guidava la diocesi di Cassano allo Ionio in Calabria. Parliamo di monsignor Nunzio Galantino, da oggi nuovo segretario generale della Cei. Mons. Galantino prende il posto di monsignor Mariano Crociata chiamato a guidare la diocesi di Latina. Dopo aver frequentato il Seminario  diocesano di Ascoli Satriano, il neo segretario della Cei ha compiuto gli studi del  ciclo istituzionale al Seminario Regionale di Benevento,  conseguendovi il Baccalaureato in Teologia nel 1972.  Ha poi proseguito gli studi presso l’Università di Bari,  conseguendovi, nel 1974, la laurea in Filosofia.  Nel 1981 ha ottenuto il Dottorato in Teologia Dogmatica  presso la Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale,  Sezione San Luigi di Napoli.  E’ stato ordinato sacerdote il 23.12.1972 per la diocesi di  Cerignola – Ascoli S. (FG).  Dal 1972 al 1973 è stato  vice-rettore del Seminario di Foggia. Successivamente docente al Pontificio Seminario Regionale di Benevento. Parroco a “S. Francesco d’Assisi” in Cerignola (Fg) è stato anche   Vicario Episcopale per la Pastorale e   Vicario Episcopale per la Cultura e la formazione permanente della diocesi.  Dal 2004 fino alla nomina di vescovo in Calabria  – il 9 dicembre 2011 è stato in Cei responsabile del Servizio Nazionale per gli Studi Superiori di  teologia e di Scienze Religiose. Ed è stato proprio il presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco ha ordinarlo vescovoil 25 febbraio del 2012.

Nel messaggio per il Natale alla diocesi calabrese ha invitato a guardare al Natale come ad “un appuntamento nel quale Gesù mi invita a recarmi con voi non davanti, ma dentro la grotta di Betlemme” per “prendere qualcosa e portarmelo via. Un Natale alla rovescia”. “I nostri presepi – aggiunge – sono pieni di personaggi che vanno a portare qualcosa a Gesù Bambino: dai pastori ai Magi! L’invito che invece io mi sono sentito rivolgere e che rivolgo a tutti voi è quello di andare al Presepe per prendere qualcosa! Prendere qualcosa dall’essenzialità della grotta; prendere qualcosa dalla premura affettuosa di Maria; prendere qualcosa dallo stupore responsabile di Giuseppe”.

Per mons. Galantino bisogna entrare nel Presepe, prendere e portare via “con noi qualcosa che, al di là degli sdolcinati, interessati e generici richiami alla bontà, possa spingerci a trasferire nel nostro mondo e nella nostra casa i frutti del Natale”. Il nostro mondo, conclude, “ha bisogno di uomini e donne che sappiano spandere l’odore audace della novità, che Gesù comunica in maniera abbondante a chi ascolta la sua Parola”, che sappiano “tirare le conclusioni da quello che è avvenuto a Natale: un giorno nel quale Dio ha preso residenza sulla terra e non l’ha più ritirata, per accompagnare ogni nostro sforzo per rendere più bella la nostra Chiesa e il nostro territorio”.

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