L’udienza generale. Appello per l’Irlanda del Nord: no alla violenza

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“Prego il Signore affinché nessuno si lasci vincere nuovamente dall’orrenda tentazione della violenza, ma ognuno moltiplichi gli sforzi per continuare a costruire, attraverso la pazienza del dialogo, una società pacifica, giusta e riconciliata”. Nel corso dell’udienza Benedetto XVI ha ricordato l’assassinio di due militari britannici e di un poliziotto nell’Irlanda del Nord.

“Mentre assicuro la mia spirituale vicinanza alle famiglie delle vittime e ai feriti, ha detto, esprimo la più ferma condanna per tali esecrabili atti di terrorismo, che, oltre a profanare la vita umana, pongono in serio pericolo il processo politico in corso nell’Irlanda del Nord e rischiano di spegnere le tante speranze da esso suscitate nella regione e nel mondo intero”.

Nella catechesi di oggi il papa ha parlato della diffusione della cultura e della promozione del progresso dell’ uomo, attraverso il cristianesimo. Il Papa ha attualizzato la figura di Bonifacio, “grande missionario dell’VIII secolo”, che con la sua opera evangelizzatrice divenne “padre di tutti gli abitanti della Germania”. “Mi stupisce – ha detto Benedetto XVI a braccio, al termine della catechesi dell’udienza generale odierna – il suo zelo ardente per il Vangelo: in 40 anni, esce da una vita monastica bella e fruttuosa per annunciare il Vangelo ai semplici, ai barbari. E a 80 anni ancora una volta va,in Frisia dove aveva cominciato la sua opera evangelizzatrice, e prevede il suo martirio per annunciare il Vangelo”. Il Papa ha concluso la catechesi dell’udienza, davanti a circa 20 mila fedeli radunati in una piazza S. Pietro assolata, paragonando la fede di Bonifacio con “la nostra fede, così spesso tiepida e burocratizzata”, l’ha definita sempre fuori testo, invitando i fedeli a guardare alla figura al centro dell’udienza di oggi per “vedere come dobbiamo rinnovare la nostra fede, per dare il dono prezioso del Vangelo all’uomo del nostro tempo”.

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