Teresa, Faustina e Maria: tre sante per i giovani

La croce della GMG
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Santa Teresa di Lisieux, “dottore” della Chiesa, che è patrona dell’Australia, Faustina Kowalska, Suora polacca della Congregazione della Beata Vergine Maria della Misericordia e Maria Goretti, una giovane italiana che per difendere la sua purezza dalle minacce di un libidinoso amico di famiglia fu uccisa brutalmente, sono le tre sante che accompagnano i giovani a Sydney.


Santa Tersa del Bambino Gesù,è patrona delle missioni e suora carmelitana contemplativa. La sua vita è esempio del collegamento tra testimonianza generosa vissuta con il potere di Cristo e necessità di sentirsi come un bambino fiducioso davanti a Dio. Nel 2002 le sue reliquie sono state portate in giro per l’Australia confermando la sua grande popolarità in questa terra. Verso i 15 anni Teresa chiede di essere ammessa al convento delle Carmelitane ma senza successo. Non si perde d’animo e decide di andare a Roma per incontrare il Papa e chiedergli il permesso per diventare suora.

All’inizio, il Papa era riluttante ma poi le accorda il permesso e un anno dopo Teresa entra in convento per trascorrere il resto della sua vita in clausura. Teresa percepiva Dio come un tenero e affettuoso Padre, felice anche per il più piccolo gesto di carità. Aveva una fiducia totale in Dio, una coraggiosa fiducia in Lui. Il 30 settembre 1897, a 24 anni, Teresa muore rassicurando le generazioni future che potrà fare molto di più per loro in paradiso. La vita di Teresa è la testimonianza della semplicità e della fede in Dio che, quando è ispirata dalla carità, riesce a sopraffare i sentimenti della rinuncia.

Faustina Kowalska era una Suora polacca della Congregazione della Beata Vergine Maria della Misericordia. Gesù le chiese di diventare “apostolo della misericordia”; di essere un modello di misericordia verso il prossimo e un mezzo per dare rilievo al volere misericordioso di Dio per il mondo. Muore a 33 anni, eppure il suo diario “Misericordia Divina nella mia Anima” è un classico della moderna spiritualità. È stata la prima santa ad essere canonizzata nel terzo millennio! Santa Faustina, Helena Kowalska, nasce a Glogowiec, in Polonia il 25 agosto 1905, terza di dieci figli. Viene respinta da molti conventi che mettono più volte alla prova la sua pazienza ma alla fine viene ammessa nella Congregazione delle Suore della Beata Vergine Maria della Misericordia. Affronta battaglie spirituali e fisiche.

Le sue battaglie spirituali non nascono solo dai grandi dubbi sulla sua vocazione ma anche dall’intenso tormento spirituale che riguarda la sua fede. E questo le consente di crescere confidando in Dio e nell’amore per la Madonna. All’età di 31 anni si ammala di tubercolosi e con grande coraggio e fede in Dio riesce a usare la sua malattia per offrire la sua vita in sacrificio al posto degli inconsapevoli o di coloro incapaci di sacrificarsi per se stessi. Muore il 5 ottobre 1938. La sua missione in accordo con il nome del suo convento era stata quella di parlare agli altri della grande misericordia che Dio ha per noi.

Maria Goretti era una giovane italiana che per difendere la sua purezza dalle minacce di un libidinoso amico di famiglia fu uccisa brutalmente. Convertito al Cristianesimo grazie alla testimonianza di Maria, il suo assassino sedette accanto alla madre alla cerimonia di beatificazione. Nel 20° secolo, come martire o “testimone” della castità, Maria è un esempio della semplice e potente vittoria di Cristo in un mondo che ha tanto bisogno di testimonianze come la sua. Patrona della gioventù, Maria Teresa Goretti nasce nel 1890. A nove anni, dopo la perdita del padre causata dalla malaria, Maria sviluppa grande forza e maturità. Il 5 luglio del 1902, Maria, undicenne, stava badando alla sua sorellina Teresa quando Alessandro Serenelli entrò in casa sua. Voleva obbligarla ad un rapporto sessuale, ma all’ennesimo rifiuto di Maria, il suo aggressore decise di ucciderla. Accecato dalla rabbia la pugnalò per 11 volte.

In fin di vita, Maria strisciò verso la porta mentre il suo aggressore la pugnala altre tre volte. Maria fu operata ma le ferite erano troppo gravi. Il giorno successivo, il parroco di Nettuno le porta il Viaticum chiedendole di perdonare Alessandro. “Si! Si!” rispose lei, “Per amore di Gesù lo perdono; voglio che venga con me in Paradiso!” Il 6 luglio, dopo 20 ore di penosa agonia, Maria muore. Alessandro Serenelli viene condannato a 30 di carcere, di cui i primi otto passati senza il minimo rimorso per il crimine commesso. Il 10 ottobre 1910 Alessandro dichiara che in prigione, steso sulla brandina, ha avuto una visione di Maria che gli porgeva dei gigli bianchi che una volta nelle sue mani prendevano fuoco. Immediatamente confessa le sue colpe e riconosce la virtù e l’innocenza della sua vittima. Il 24 giugno 1950 Maria viene beatificata da Papa Pio XII alla presenza di sua madre e del suo assassino.

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