Da Gerusalemme gli auguri di Natale del Patriarca latino
Sua Beatitudine, mons. Fouad Twal, ha inviato gli auguri ai fedeli della Terra Santa attraverso il suo Messaggio di Natale, ricordando le sofferenze del popolo siriano:
“La solennità del Natale conduce gli sguardi del mondo a dirigersi verso Betlemme. E’ proprio da qui, nel mezzo dei conflitti e della violenza che stanno lacerando il nostro Medio Oriente, che si diffonde la tenerezza del mistero del Natale. In questo momento il nostro cuore non può dimenticare gli abitanti della Siria e, tra di loro, i rifugiati nei paesi vicini; e non può dimenticare tutti coloro che soffrono nel corpo e nello spirito”.
Poi ha rivolto un pensiero ai migranti filippini che vivono in Terra Santa: “Penso in particolar modo ai migranti filippini che vivono nella nostra Diocesi, in Giordania e Israele e che sono stati colpiti dal terribile tifone che si è recentemente abbattuto sulle Filippine, causando molte vittime”. Il Patriarca di Gerusalemme dei Latini ha evidenziato che, nonostante l’attenzione mondiale non è più focalizzata sulla situazione della Terra Santa, ma sulla tragedia siriana, il conflitto israelo palestinese costituisce un grave ostacolo alla stabilità del Medio Oriente, ricordando le continue intenzioni di preghiera di papa Francesco:
“Le sue frequenti dichiarazioni ed appelli ci hanno dato prova che la Santa Sede continua a mantenere la stessa posizione riguardo alla nostra regione. La situazione in Medio Oriente sta diventando sempre più complessa e drammatica. Gli scenari che si sono visti in Siria e in Iraq si possono ripetere altrove, come accaduto in Egitto e in Libia. L’instabilità colpisce tutti i fedeli, che sono tentati di emigrare.
Nella Striscia di Gaza gli abitanti subiscono gli effetti dell’embargo israeliano e anche di quello egiziano. Per impedire che il conflitto si estenda a tutta la regione, si dovrebbe stabilire immediatamente in Siria un ‘cessate il fuoco’ duraturo, impedendo ogni ingresso di armi dall’esterno. Visto che il problema siriano non potrà essere risolto con la forza delle armi, invitiamo i leader politici della nostra regione e del mondo occidentale ad assumersi le proprie responsabilità per trovare una soluzione politica accettabile che metta fine all’assurda violenza e rispetti la dignità delle persone”.
Poi ha ricordato il valore della libertà religiosa: “Condanniamo ogni forma di fondamentalismo religioso. Abbiamo constatato che quest’anno nella nostra Diocesi si è verificato un aumento degli atti di vandalismo che hanno interessato una ventina di luoghi santi o di luoghi di culto, presi di mira dagli estremisti”. Quindi per costruire la pace la Chiesa gerosolimitana investe sull’educazione attraverso 58 scuole in Palestina, 20 in Israele e 40 in Giordania, ed alcune università per evitare che le famiglie cristiane emigrino.
Ha ricordato alcuni importanti eventi in Terra Santa del prossimo anno, tra cui la visita del Papa, prevista nel prossimo mese di maggio, prima in Giordania e poi in Israele/Palestina; il Sinodo straordinario sulla Famiglia che si terrà a Roma dal 5 al 19 ottobre 2014, avente come tema ‘Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto della evangelizzazione’. Infine ha rivolto gli auguri ai fedeli: “Elevo la mia preghiera a Dio affinché i cristiani, gli ebrei e i musulmani trovino nella propria eredità spirituale degli spazi comuni nei quali poter lavorare insieme per porre fine all’ingiustizia, all’oppressione, all’ignoranza e a tutti gli atti malvagi che distruggono il dono di Dio a noi: la dignità umana. Che il Bambin Gesù in questa festa doni la pace a tutti i popoli della regione. Buon Natale”.