Papa Francesco: Giuseppe, l’uomo che ascolta il Signore piuttosto che il suo orgoglio
“I poveri non posso aspettare”, uno striscione in Piazza San Pietro diventa per il Papa una occasione per ricordare le famiglie senza casa.”Famiglia e casa vanno insieme”, dice dopo la preghiera mariana di mezzogiorno e fa un appello affinché ogni famiglia abbia una casa. E saluta i partecipanti alla staffetta partita da Alessandria e giunta a Roma per testimoniare l’impegno in favore della pace in Somalia. Non solo, il saluto del Papa va anche ai manifestanti radunati a Roma, i così detti “forconi” e dice: “ auguro di dare un contributo costruttivo, respingendo le tentazioni dello scontro e della violenza e seguendo sempre la via del dialogo.”
Ma la vera catechesi è riferita alla figura di Giuseppe che obbedisce alla voce di Dio e “invece di difendersi e di far valere i propri diritti, Giuseppe sceglie una soluzione che per lui rappresenta un enorme sacrificio.” Perchè “Giuseppe intende fare la volontà di Dio e decide, sicuramente con gran dolore, di congedare Maria in segreto. Bisogna meditare su queste parole, per capire quale sia stata la prova che Giuseppe ha dovuto sostenere nei giorni che hanno preceduto la nascita di Gesù. Una prova simile al sacrificio di Abramo, quando Dio gli chiese il figlio Isacco (cfr Gen 22): rinunciare alla cosa più preziosa, alla persona più amata.”
Un uomo “buono” con una grandezza d’animo particolare: “ Egli stava seguendo un buon progetto di vita, ma Dio riservava per lui un altro disegno, una missione più grande. Giuseppe era un uomo che dava sempre ascolto alla voce di Dio, profondamente sensibile al suo segreto volere, un uomo attento ai messaggi che gli giungevano dal profondo del cuore e dall’alto. Non si è ostinato a perseguire quel suo progetto di vita, non ha permesso che il rancore gli avvelenasse l’animo, ma è stato pronto a mettersi a disposizione della novità che, in modo sconcertante, gli veniva presentata. (…) E così Giuseppe è diventato ancora più libero e grande.”
Un atteggiamento, ha concluso il Papa che ci interpella e ci mostra Giuseppe come modello: “ l’uomo fedele e giusto che ha preferito credere al Signore invece di ascoltare le voci del dubbio e dell’orgoglio umano.”