Il Papa ai piccoli malati del Bambino Gesù: “Gesù ha un legame speciale con voi, vi sta sempre vicino”

“Gesù ha con voi un legame speciale, vi sta sempre vicino”. Papa Francesco sta circa un’ora nell’Ospedale del Bambino Gesù. Non pronuncia il discorso, vuole stare con i malati. E per questo chiede ai medici di non entrare nelle sale, perché “non sono venuto a visitare l’ospedale, sono venuto a visitare i malati”. Quasi tre ore di visita, al termine delle quali il Papa è andato nella cappella, e lì ha pregato e ha salutato i piccoli malati di oncoematologia, ringraziandoli per avergli donato in una cesta letterine e biglietti contenenti i loro sogni e le loro preghiere.
C’era Giuseppe Profiti, presidente del Bambino Gesù, ad accogliere il Papa all’arrivo. E insieme a lui la duchessa Maria Grazia Salviati, che fa parte della famiglia fondatrice dell’ospedale che nel 1924 fu donato alla Santa Sede. Non poteva mancare il Segretario di Stato Pietro Parolin, e con lui c’era anche il suo predecessore Tarcisio Bertone.
Emozionati, i bambini hanno regalato al Papa un “cuore” (simbolo della campagna sociale dell’ospedale per il rinnovamento della terapia intensiva cardiochirurgia), un albun di disegni fatto da loro e un bouquet di rose bianche in onore di Santa Teresa del Gesù Bambino, da deporre ai piedi della Madonnina del Dea (dipartimento di emergenza e accettazione).
Una visita “di poche parole, ma di grandi gesti. A ripensarci, è come se avessimo vissuto un momento quasi liturgico”, commenta don Luigi Zucaro, cappellano del Bambin Gesù. Le parole sono soprattutto quelle dei più piccoli. Il piccolo Pietro confida al Papa: “Voglio che non esistano più le malattie”. E poi, tra i bigliettini nella cesta, ci sono anche piccole preghiere. “Vorrei che il mondo migliorasse e non fosse così inquinato e che tutti gli abitanti non fossero così cattivi”. “Che queste belle giornate di sole portino nei nostri cuori gioia e speranza.
Molti gli incontri che hanno segnato la visita di Papa Francesco. Ad accogliere il Papa c’era Saverio Marinelli, ormai maggiorenne, affetto da distrofia muscolare di Duchenne. Nel 2010, fu il primo ragazzo al mondo a ricevere un cuore artificiale permanente, una operazione nata proprio nel Bambino Gesù.
Oltre a Saverio, altri quattro pazienti in “day hosppital” hanno salutato uno alla volta il Papa nell’atrio del Pronto Soccorso.
Simone, di origine etiope, 5 anni, in cura per una patologia ematologica. Adriana, ecuadoregna in cura perché affetta da Klippel Trenauay, cioè malformazioni vascolari multiple, ha 12 anni, ed è giunta in Italia nel 2008 insieme al padre, grazie a un protocollo tra il Bambino Gesù e l’Ambasciata dell’Ecuador presso la Santa Sede. Xueje, bambina cinese di 11 anni che è in cura da febbraio 2013 per una gravissima pancreatite, che ha spiegato: “Il mio nome significa piccola luna”. Mabbrouka, ragazzina libica di 17 anni, ospite con i genitori a casa Ronald, è stata operata nel 2010 per un tumore al ginocchio e ogni tre mesi torna a Roma per i controlli.
Al termine della visita durata circa un’ora, il Papa è andato nella cappella del Bambino Gesù, per incontrare 30 pazienti di oncoematologia con le loro famiglie. Un breve saluto, e poi la recita dell’Ave Maria.
Nicola Pirotti, direttore del Dea, il Dipartimento di pronto soccorso e rianimazione, ha spiegato che il Papa ha chiesto esplicitamente ai medici di rimanere fuori dalla porta, perché lui voleva visitare personalmente i malati.. “Noi medici -ha raccontato il professor Pirotti- facciamo un passo indietro perché la visita di oggi vuole essere un rapporto diretto tra il Papa e i pazienti. E’ un contatto con la sofferenza umana”.
Spiega Radio Vaticana che “il Bambino Gesù è il più grande Policlinico e Centro di ricerca pediatrico in Europa, collegato ai maggiori centri internazionali del settore. Al suo interno lavorano quasi 2600 tra medici, ricercatori, infermieri, tecnici ospedalieri e impiegati. Oltre 1 milione, ogni anno, le prestazioni ambulatoriali, 27mila ricoveri, 25mila interventi chirurgici, 71mila accessi al dipartimento di emergenza. 607 i posti letto complessivi nelle sedi del Gianicolo, di Palidoro e Santa Marinella. Nato nel 1869 come primo ospedale pediatrico italiano (per la generosa iniziativa dei duchi Arabella e Scipione Salviati), donato alla Santa Sede nel 1924, il Bambino Gesù è conosciuto dalle famiglie come “l’Ospedale del Papa”. La visita di Papa Francesco rinnova una tradizione cara ai suoi predecessori, inaugurata da Papa Giovanni XXIII nel Natale del 1958”.