Bagnasco ai parlamentari: “No all’attaccamento al potere, ai piaceri, agli onori”

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Per “preparare la vita al Signore che viene a salvare il suo popolo” bisogna “rimuovere gli impedimenti e l’attaccamento disordinato al potere, ai piaceri, agli onori, tutte cose che concentrano la nostra attenzione su noi stessi e la distraggono dai veri problemi della gente”. Per questo “le strade storte vanno raddrizzate: quante volte non siamo determinati e pronti nel seguire la via del bene e preferiamo percorsi obliqui, forse più utili agli interessi personali ma lontani dalla realtà! Preghiamo perché la nostra vita rimanga un cantiere aperto alla verità per costruire insieme la casa comune dove tutti – specialmente i poveri e i deboli – possano trovare giustizia e solidarietà”. Sono le parole del cardinale Angelo Bagnasco che questo pomeriggio ha celebrato la Santa Messa per i membri del Parlamento in occasione del Natale 2013 nella Chiesa di S. Maria Sopra Minerva di Roma.

“Nessuno può vivere la propria posizione come una rendita dovuta – ha aggiunto il presidente della Conferenza Episcopale Italiana -: il Santo Padre Francesco ci dà l’esempio di un instancabile servizio”. Che dev’essere seguito da tutti, anche dai parlamentari, che vivono un incarico d’”onore”, ma anche di “responsabilità”, che è “compito gravoso perché la gente aspetta risposte urgenti e decisive da un mondo – quello della politica – che vuole sentire vicino, consapevole, capace ed efficace”. Parla dei problemi delle imprese il cardinale, ma anche di “giovani capaci, preparati, che bussano invano alla porta del lavoro e che devono rassegnarsi ad emigrare impoverendo la comunità intera”, c’è poi da dare risposte al mondo “dei disoccupati, degli anziani e dei poveri che affollano il nostro splendido Paese, ricco di un patrimonio umano, ambientale, artistico, imprenditoriale, che fa dell’Italia una vera eccellenza”.

Per tutti c’è bisogno di un “sano orgoglio”, soprattutto nel Natale, che “ci spinge alla lode e all’impegno”. Da qui il richiamo ai membri del Parlamento: “La vostra opera nelle istituzioni – dice Bagnasco – sia sempre ispirata dall’attenzione alla persona, la cui dignità supera quella di ogni altro essere vivente, e la cui promozione è il criterio di ogni iniziativa politica, e di ogni istituzione sociale o economica”. Due le emergenze: quella dei detenuti e quella degli immigrati. “I nostri sacerdoti-cappellani offrono nelle carceri una presenza quotidiana – spiega Bagnasco -: presenza pastorale e umana offerta con dedizione alla libertà di tutti. Essi conoscono direttamente le condizioni precarie e penose dovute al sovraffollamento, e alle strutture spesso inadeguate per una corretta e doverosa riabilitazione in vista dell’auspicato reinserimento nella società”. Ma poi, venendo all’altro tema, il cardinale aggiunge: “non possiamo tacere i recenti episodi che hanno visto al centro gli immigrati a Lampedusa: mentre rinnoviamo gratitudine e ammirazione per i molti che si comportano con correttezza e umanità verso questi nostri fratelli e sorelle alla ricerca di un futuro di lavoro e di pace, un senso profondo di dolore e vergogna ha pervaso i cuori di tutti. E diciamo: mai più!”.

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