Per ripensare ‘Nostra Aetate’
A 60 anni dalla promulgazione della Dichiarazione conciliare Nostra Aetate, si pone l’esigenza di ripensarla alla luce degli sviluppi teologici, di decennali incontri interreligiosi e dei mutati scenari mondiali. E’ quanto si propone il convegno internazionale ‘Towards the Future. Re-Thinking Nostra Aetate today’ (‘Rivolti al futuro. Ripensare Nostra Aetate oggi’), organizzata dal Centro Studi Interreligiosi e dal Centro Cardinal Bea della Gregoriana, con il sostegno dal Dicastero per il Dialogo Interreligioso e dalla Commissione per i rapporti religiosi con l’ebraismo.
‘Ripensare Nostra Aetate’ significa immaginare come essa verrebbe ‘riscritta’ oggi, in un quadro storico diverso e in un mutato scenario di complessità e pluralità religiose. Tradizioni religiose un tempo considerate minori hanno infatti acquisito una maggiore rilevanza, mentre problematiche inedite si sono affacciate nell’orizzonte della contemporaneità.
“L’introduzione del dialogo interreligioso come parte integrante della Missione universale della Chiesa è stato un cambiamento epocale, osserva il Prof. Ambrogio Bongiovanni, direttore del Centro Studi Interreligiosi della Gregoriana. Un cambiamento non privo di ostacoli, eppure gradualmente alcuni sono stati superati. In particolare le relazioni con il mondo islamico hanno dato frutti visibili incoraggiati, anche in aree di conflitto e nonostante le tensioni causate dalle varie forme fondamentalismo.
Non si tratta di ingenuità né di tatticismi: la Chiesa vuole accogliere le sfide del tempo presente per essere essa stessa una casa aperta al dialogo. Per questo motivo il convegno organizzato dal Centro Studi Interreligiosi insieme al Centro Cardinal Bea intende allargare la sfida di Nostra Aetate ad una riflessione a più voci e contesti, prestando ascolto anche a tutte quelle realtà religiose non menzionate direttamente nel documento».
“Dal punto di vista delle relazioni ebraico-cristiane, questo convegno cade in un momento storico che ha conosciuto e conosce difficoltà anche di non lieve conto, aggiunge il prof. Massimo Gargiulo, direttore del Centro Cardinal Bea per gli Studi Giudaici. Gli spiragli che sembrano finalmente aprirsi sono in linea con il carattere di non mera celebrazione che abbiamo voluto dare al convegno. Riconosciuti i passi avanti fatti nell’arco di sessant’anni, così come le battute di arresto, gli interventi prenderanno in considerazione sfide presenti e future di un mondo in continua evoluzione. Se ‘crisi’ equivale a ‘decisione’, sarà interessante studiare insieme possibili direttrici per rilanciare un percorso che non si vuole interrompere e che è la nostra missione fondamentale”.
Il convegno si svolgerà alla Pontificia Università Gregoriana dal 27 al 29 ottobre 2025. Alla sessione di apertura, alle ore 10, interverranno il Rettore della Gregoriana, P. Mark Lewis, SJ; il Card. George Jacob Koovakad, Dicastero per il Dialogo Interreligioso; il Card. Kurt Koch, Dicastero per l’Unità dei Cristiani; e Prof. Elias El Halabi, Moderator of the Interreligious Dialogue Reference Group of the World Council of Churches.




























