Papa Francesco: fede e carità per portare il sorriso ai malati

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Fede e carità, è questo il centro del messaggio del Papa per la Giornata Mondiale del Malato. “Il Figlio di Dio fatto uomo- scrive il Papa- non ha tolto dall’esperienza umana la malattia e la sofferenza, ma, assumendole in sé, le ha trasformate e ridimensionate. Ridimensionate, perché non hanno più l’ultima parola, che invece è la vita nuova in pienezza; trasformate, perché in unione a Cristo da negative possono diventare positive.” Il Papa sottolinea l’importanza del dono di sé “prova della fede autentica in Cristo” da diffondere per il prossimo, “specialmente per chi non lo merita, per chi soffre, per chi è emarginato.”

E sono i Sacramenti che ci aiutano a conformarci a Cristo in modo che “quando ci accostiamo con tenerezza a coloro che sono bisognosi di cure, portiamo la speranza e il sorriso di Dio nelle contraddizioni del mondo.”

Il nostro modello per crescere è Maria che “spinta dalla divina misericordia che in lei si fa carne, dimentica se stessa e si incammina in fretta dalla Galilea alla Giudea per incontrare e aiutare la cugina Elisabetta; intercede presso il suo Figlio alle nozze di Cana, quando vede che viene a mancare il vino della festa; porta nel suo cuore, lungo il pellegrinaggio della vita, le parole del vecchio Simeone che le preannunciano una spada che trafiggerà la sua anima, e con fortezza rimane ai piedi della Croce di Gesù. Lei sa come si fa questa strada e per questo è la Madre di tutti i malati e i sofferenti.”

E c’è un’ altra figura che il Papa porta ad esempio: Giovanni. Lui “ci fa risalire alle sorgenti della fede e della carità, al cuore di Dio che «è amore» (1 Gv 4,8.16), e ci ricorda che non possiamo amare Dio se non amiamo i fratelli. Chi sta sotto la Croce con Maria, impara ad amare come Gesù.”

Conclude il Papa : “La Croce di Cristo invita anche a lasciarci contagiare da questo amore, ci insegna a guardare sempre l’altro con misericordia e amore, soprattutto chi soffre, chi ha bisogno di aiuto» (Via Crucis con i giovani, Rio de Janeiro, 26 luglio 2013).”

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