Papa Francesco: i teologi pionieri del dialogo con una missione affascinante e rischiosa

“I teologi sono dei “pionieri” del dialogo della Chiesa con le culture; un dialogo al tempo stesso critico e benevolo, che deve favorire l’accoglienza della Parola di Dio da parte degli uomini «di ogni nazione, razza, popolo e lingua»”. Così Papa Francesco ha salutato i membri della Commissione teologica internazionale che è riunita in questi giorni sul tema del rapporto tra monoteismo e violenza. “Dio- ha detto il Papa- non è una minaccia per l’uomo! La fede nel Dio unico e tre volte santo non è e non può mai essere generatrice di violenza e di intolleranza. Al contrario, il suo carattere altamente razionale le conferisce una dimensione universale, capace di unire gli uomini di buona volontà.” Questo è il criterio alla base della dottrina sociale della Chiesa cattolica, ha spiegato il Papa che “mira a tradurre nella concretezza della vita sociale l’amore di Dio per l’uomo, manifestatosi in Gesù Cristo.” Ne deriva una serie di necessari atteggiamenti come “le relazioni fraterne tra i credenti, l’autorità come servizio, la condivisione con i poveri: tutti questi tratti, che caratterizzano la vita ecclesiale fin dalla sua origine, possono e devono costituire un modello vivente ed attraente per le diverse comunità umane, dalla famiglia fino alla società civile.” Ecco perchè il teologo deve avere, come parte del Popolo di Dio un “”istinto spirituale”, che permette di sentire cum Ecclesia e di discernere ciò che è conforme alla fede apostolica e allo spirito del Vangelo.” Non so tratta certo di una “realtà sociologica di un’opinione maggioritaria”, e quindi è il teologo che deve aiutare tutti i membri della Chiesa a “discernere le espressioni autentiche del sensus fidelium.”
Una missione, quella del teologo, che Papa Francesco definisce “affascinante e rischiosa. È affascinante, perché la ricerca e l’insegnamento della teologia possono diventare una vera strada di santità, come attestano numerosi Padri e Dottori della Chiesa. Ma è anche rischiosa, perché comporta delle tentazioni: l’aridità del cuore, l’orgoglio, persino l’ambizione.” E conclude con le parole di San Francesco di Assisi a Antonio di Padova: «Mi piace che insegni la sacra teologia ai fratelli, purché, nello studio, tu non spenga lo spirito di santa orazione e di devozione».