Concistoro, il Papa disegna la Chiesa del futuro

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22 febbraio 2014, primo concistoro ordinario pubblico per la creazione dei nuovi cardinali presieduto da Papa Francesco. La notizia ormai è nota. Anzi, arcinota. Ma l’attesa adesso è tutta rivolta ai nomi che il Pontefice sceglierà per ‘rinforzare’ la schiera del Sacro Collegio. E’ possibile che il Papa annunci la lista tra la Solennità dell’Epifania e la Festa della Conversione di San Paolo – tra il 6 e il 25 gennaio prossimi.

Il 22 febbraio saranno 106 i Cardinali elettori. A fine anno il loro numero scenderà a 96. Le berrette disponibili sarebbero dunque 14 ma non da escludere che il Papa possa decidere di derogare alle 120 unità canoniche in vista delle prossime uscite dal Collegio elettorale più esclusivo del mondo per raggiunti limiti di età. 18 nuove porpore elettorali potrebbero essere un numero congruo… ma ovviamente la decisione spetta unicamente a Papa Bergoglio. Da notare che tra i Cardinali che nel 2014 perderanno il diritto di voto in Conclave ci sono dei veri e propri ‘pezzi da 90’ tra i quali il Prefetto emerito della Congregazione per i Vescovi Giovanni Battista Re, il Prefetto emerito della Congregazione per il Clero Claudio Hummes e il Segretario di Stato emerito nonchè Camerlengo di Santa Romana Chiesa Tarcisio Bertone.

Papa Francesco ha ribadito più volte di volere una Chiesa meno romanocentrica e per questo motivo è ipotizzabile che la Curia non farà la parte del leone in questo concistoro. Certamente ci sono almeno tre presuli in odore di berretta rossa: Mons. Pietro Parolin, neo Segretario di Stato di Sua Santità, Mons. Ludwig Gehrard Muller, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede e Mons. Beniamino Stella, Prefetto della Congregazione per il Clero. Non è da escludere, poi, la porpora per Mons. Rino Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la nuova evangelizzazione o per Mons. Lorenzo Baldisseri, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi.

In Europa attendono la porpora arcidiocesi quali Torino, Venezia, Bruxelles, Westminster, Dublino, Lisbona… Da non sottovalutare, poi, la posizione del giovane Sviatoslav Shevchuk, Arcivescovo Maggiore di Kyiv-Halyč e successore del Cardinale Lubomyr Husar. Ma l’attenzione di Francesco potrebbe essere rivolta più ai confini extraeuropei che al Vecchio Continente. Il Papa infatti potrebbe pescare soprattutto in America Latina dove sono in attesa della berretta rossa diversi arcivescovi: su tutti spicca Orani Tempesta, Arcivescovo di Rio de Janeiro e grande organizzatore della GMG dell’estate scorsa. In lizza c’è anche un altro brasiliano: Mons. Murilo Sebastião Ramos Krieger, Arcivescovo di Sao Salvador de Bahia e Primate del Brasile. Anche Mons. Mario Aurelio Poli – successore del Cardinale Bergoglio a Buenos Aires – figura a pieno titolo nella lista dei presuli sudamericani in odore di zucchetto rosso. Possibilità anche per i salesiani Ricardo Ezzati, Arcivescovo di Santiago del Cile e Nicolás Cotugno Fanizzi, Arcivescovo di Montevideo. Guardando più a nord ci sono almeno tre presuli statunitensi in corsa: Allen Henry Vigneron, Arcivescovo di Detroit, José Horacio Gómez, Arcivescovo di Los Angeles e il cappuccino Charles Joseph Chaput, Arcivescovo di Philadelphia. Ma se la scelta dovesse cadere solo su uno di loro, il favorito potrebbe essere Mons. Vigneron.

Da buon gesuita Papa Francesco potrebbe riservare massima attenzione all’Asia dove ci sono almeno tre sedi metropolitane che attendono che la porpora per il proprio Arcivescovo. Su tutte spicca Tokyo con Mons. Peter Takeo Okada, Seul con Mons. Andrew Yeom Soo-jung e Bangkok con Mons. Francis Xavier Kriengsak Kovithavanij. Non è da escludere, comunque, una berretta per qualche Patriarca delle Chiese Orientali Cattoliche…

Infine il capitolo africano. Anche nel Continente Nero Papa Francesco ha l’imbarazzo della scelta. Potrebbero essere premiati almeno quattro presuli. Dall’Arcivescovo di Kampala (Uganda) Cyprian Kizito Lwanga a quello di Antananarivo (Madagascar) Odon Marie Arsène Razanakolona fino a quelli di Lusaka (Zambia) Telesphore George Mpundu e di Maputo (Mozambico) Francisco Chimoio.

Lungi da noi l’idea di anticipare la lista dei nuovi cardinali che – ovviamente – conosce solo il Papa. Abbiamo voluto soltato presentare una carrellatta di possibilità fotografando in questo modo la grande varietà della Chiesa Cattolica. Una varietà che però in Pietro conserva la sua unità.

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