Papa Leone XIV celebrerà una messa per il Creato

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“Il mistero della creazione è l’inizio della storia della salvezza, che culmina in Cristo e dal mistero di Cristo riceve la luce decisiva; infatti, manifestando la propria bontà, ‘in principio, Dio creò il cielo e la terra’ poiché fin dalle origini pensava alla gloria della nuova creazione in Cristo. La Sacra Scrittura esorta gli uomini a contemplare il mistero della creazione e a rendere grazie senza fine alla Santissima Trinità per questo segno della Sua benevolenza, che, come un tesoro prezioso, va amato, custodito e contemporaneamente fatto progredire, nonché tramandato di generazione in generazione. In questo tempo appare evidente che l’opera della creazione è seriamente minacciata a causa dell’uso irresponsabile e dell’abuso dei beni che Dio ha affidato alla nostra cura”:

mercoledì 9 luglio papa Leone XIV presiederà una Messa privata a Castel Gandolfo, nel Borgo ‘Laudato sì’, e utilizzerà per la prima volta il nuovo formulario di orazioni per la Messa ‘per la custodia della Creazione’ dal card. Michael Czerny, prefetto del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, e da mons. Vittorio Francesco Viola, segretario del Dicastero per il Culto divino e la disciplina dei sacramenti.

Nella presentazione il card. Czerny ha spiegato le novità del nuovo Messale: “Il Messale Romano contiene 49 Messe e Orazioni per diverse necessità ed occasioni: 20 riguardano la Chiesa, 17 le necessità civili, e 12 sono per varie circostanze. Tra i formulari ‘per le necessità civili’, oggi siamo lieti di introdurre una ‘Messa per la custodia della creazione’ (Missa pro custodia creationis), per rispondere alle istanze suggerite dalla ‘Laudato sì’ giunte da tutto il mondo”.

Ed ha chiarito che nella celebrazione eucaristica è sempre presente la benedizione per il creato: “Secondo le norme liturgiche, questo formulario potrà essere usato per chiedere a Dio la capacità di custodire la creazione… Quello del creato non è un tema che si va ad aggiungere, ma è sempre presente nella liturgia cattolica…

Durante ogni Messa, benediciamo Dio per il pane e il vino che abbiamo ricevuto e che offriamo: ‘frutto della terra… frutto della vite… e del lavoro dell’uomo’. In ogni domenica e solennità, iniziamo a proclamare la nostra fede: ‘Credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra’. Il dono divino della vita è, fin dall’inizio, completato o compiuto dalla vita, dalla passione, dalla morte e risurrezione di Cristo.

La ‘Missa pro custodia creationis’inizia così: ‘I cieli narrano la gloria di Dio e l’opera delle sue mani annunzia il firmamento’. Il Vangelo, poi, parla dei gigli del campo e degli uccelli del cielo o racconta di Gesù che placa il mare in tempesta”.

Quindi è un motivo in più per il rendimento di grazie: “Con questa Messa, la Chiesa offre un sostegno liturgico, spirituale e comunitario per la cura che tutti dobbiamo prestare nei confronti della natura, la nostra casa comune. Tale servizio è davvero un grande atto di fede, speranza e carità”.

Infine è un motivo di gioia; “Rinnova la nostra gratitudine, rafforza la nostra fede e ci invita a rispondere con cura e amore, in un sentimento sempre crescente di meraviglia, rispetto e responsabilità. Ci chiama ad essere fedeli amministratori di ciò che Dio ci ha affidato nelle nostre scelte quotidiane e nelle politiche pubbliche, così come nella preghiera, nel culto e nel modo con cui viviamo nel mondo”.

Anche mons. Viola ha ricordato che ‘la liturgia celebra in ogni momento dell’Anno liturgico il mistero della creazione’: ad esempio, nella Veglia pasquale, la prima lettura è il racconto della creazione; nella celebrazione dei singoli sacramenti, come il battesimo, si recita la preghiera di benedizione dell’acqua; nella Liturgia delle Ore ‘il tema della creazione è ben presente’. E nell’esperienza cristiana, la domenica è prima di tutto una festa pasquale, totalmente illuminata dalla gloria del Cristo risorto. E’la celebrazione della ‘nuova creazione’”.

Una particolare rilevanza alla creazione, ha aggiunto il segretario del segretario, è data dalle Rogazioni e dai Quattro Tempora, ovvero dalle quattro serie di tre giorni di digiuno e di astinenza, istituite dalla Chiesa e celebrate al principio delle quattro stagioni dell’anno. D’ora in poi, esse saranno ‘regolate dalle Conferenze episcopali, sia quanto al tempo che al modo di celebrarle’, affinché si adattino ‘alle diverse situazioni locali e alle necessità dei fedeli’.

Nel Decreto del Dicastero per il Culto divino e la disciplina dei sacramenti si sottolinea che “i racconti della creazione nel libro della Genesi contengono, nel loro linguaggio simbolico e narrativo, profondi insegnamenti sull’esistenza umana e la sua realtà storica. Questi racconti suggeriscono che l’esistenza umana si basa su tre relazioni fondamentali strettamente connesse: la relazione con Dio, quella con il prossimo e quella con la terra. Secondo la Bibbia, queste tre relazioni vitali sono rotte, non solo fuori, ma anche dentro di noi. Questa rottura è il peccato.

L’armonia tra il Creatore, l’umanità e tutto il creato è stata distrutta per avere noi preteso di prendere il posto di Dio, rifiutando di riconoscerci come creature limitate. Questo fatto ha distorto anche la natura del mandato di soggiogare la terra e di coltivarla e custodirla. Come risultato, la relazione originariamente armonica tra essere umano e natura si è trasformato in un conflitto. Per questo è significativo che l’armonia che san Francesco d’Assisi viveva con tutte le creature sia stata interpretata come una guarigione di tale rottura”.

(Foto: Vatican Media)

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