Il Pontificio Ateneo Sant’Anselmo prende le distanze dalle affermazioni sulla “maleducazione eucaristica” del Beato Carlo Acutis del Prof. Grillo, senza nominarlo. Non basta

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 26.06.2025 – Jan van Elzen] – Il Pontificio Ateneo Sant’Anselmo ha diffuso il seguente Comunicato, a firma del Pro-Rettore, Prof. P. Laurentius Eschlböck, O.S.B. [QUI]: «Il Pontificio Ateneo Sant’Anselmo prende con decisione le distanze da quanto singolarmente espresso da docenti che, a titolo personale e sotto la loro unica e piena responsabilità, pubblicano sui propri siti o blog, tesi, opinioni o posizioni personali. Esse, infatti, non rappresentano quanto insegnato nelle varie Facoltà del nostro Ateneo che accoglie totalmente e trasmette, in piena fiducia e obbedienza di fede – nell’ottica di una sana dialettica su cui si basa una vera ricerca teologica – l’insegnamento della Chiesa e del Romano Pontefice».
La dichiarazione del Pro-Rettore del Pontificio Ateneo Sant’Anselmo è eloquente. Pur non citandolo, sembra proprio prendere le distanze da un suo docente – tra altri – il Prof. Andrea Grillo, che ha provocato scandalo nella sua rubrica Munera sul sito Cittadellaeditrice.com [QUI] (ripreso anche da altri, tra cui Adista), con il suo attacco al Beato Carlo Acutis, il ragazzo dei miracoli eucaristici. C’è chi ha osservato che questa dichiarazione è troppo comodo, invece di allontanare da docente – finalmente – il Grillo dalla Pontificia Università Sant’Anselmo.
«Questo giovane santo dei nostri tempi e per i nostri tempi mostra a voi, e a tutti noi, quanto sia possibile nel mondo d’oggi per i giovani seguire Gesù, condividere i suoi insegnamenti con gli altri e così trovare la pienezza della vita nella gioia, nella libertà e nella santità» (Papa Francesco, 3 febbraio 2025).
Poi, è curioso che il Grillo sparlante non aveva niente da osservare quando Papa Franceso ha dichiarato Carlo Acutis beato e adesso sputa vetriolo quando Papa Leone XIV ha deciso di proclamarlo santo. Ci auguriamo che la Sant’Anselmo prende la inevitabile decisione, prima che dovrà intervenire la Santa Sede.
Il Beato Carlo Acutis sarà canonizzato da Papa Leone XIV. La vita breve e intensa di questo ragazzo innamorato dell’Eucaristia (e appassionato di Internet) continua a cambiare quella di tanti altri. Che seguono la sua strada, come viene osservato con orrore dal Prof. Andrea Grillo.

Lo Spigolatore Romano – piccole note di storia liturgica romana, in un post su Facebook [QUI], osserva: «In altre epoche certi docenti sarebbero stati come minimo cacciati via a pedate. Sempre in altre epoche e sempre certi docenti si sarebbero guardati bene anche solo dal pensare certe cose, non solo dallo scriverle. Il comunicato risolve qualcosa? No. Tutto resta come prima, con docenti in odore di eresia che continuano a insegnare dentro l’Anselmiano, e a dire fesserie (che fa rima con eresie) fuori (ma anche dentro). Non è una novità. Se nelle università pontificie possono insegnare eretici patentati (vi insegnano docenti luterani!) ci potrà insegnare un docente “cattolico” che è “solo” in odore di eresia. Anni fa ebbi una discussione con un sacerdote-liturgista che faceva la reclame a certe affermazioni eretiche di un teologo-liturgista. Il confratello per giustificare e giustificarsi, mi rispose che il teologo era impegnato in una riflessione teologica. Gli replicai: “E da quando in qua si fa riflessione teologica proponendo eresie belle e buone?” Il cattolicesimo è questo: una mandria di eretici in libera uscita. Donfi».
Il Pontificio Ateneo S. Anselmo prende le distanze dal prof. Grillo “anti eucaristico”? Da un comunicato parrebbe di sì
Messa in Latino-MiL, 26 giugno 2025
Era ora!
Tanto tuonò che piovve. Pioggerellina, per ora, ma anche i temporali spesso sono preceduti da solo qualche goccia. E speriamo che ora venga giù il diluvio purificatore!
Ora anche il S. Anselmo, l’ateneo pontificio ove è incardinato il prof. Grillo, inizia un po’ a storcere il naso per le sue idee tanto stravaganti quanto trasudanti convincimenti postmoderni? Sembra di sì.
A cosa ci riferiamo?
Bè in primis all’articolo contro la teologia eucaristica (definita dal professore “vecchia, pesante, ossessiva, concentrata sull’inessenziale” – non sapevamo che la teologia eucaristica della Chiesa potesse cambiare… -) e contro il beato Carlo Acutis che sarebbe stato vittima di un cammino ecclesiale tanto “distorto” da renderlo ossessionato dai “miracoli” eucaristici (le virgolette sono di Grillo, già pechè per lui, come si legge nel testo, il vero e unico miracolo eucaristico è quello della comunione ecclesiale…).
Non pago delle parole contrarie ai miracoli eucaristici e gli adulti che avrebbero fatto il lavaggio del cervello al povero Carlo mettendogli in bocca parole di “maleducazione eucaristica” (cit), ecco che Grillo il 23 giugno sul suo blog “Cittadella editrice” se ne esce con altre delle sue [QUI], all’indomani della felice processione del Corpus Domini di Papa Leone XIV: secondo il liturgista, la benedizione eucaristica dopo la S. Messa è un inutile “doppione” e la processione con l’Ostia magna intera (dopo che, dice, ne è stata appnea spezzata un’altra nella previa celebrazione eucaristica) è un’incoerenza dovuta a lacune teologiche. Meno male che c’è lui che sa tutto.
(Non siamo teologi ma a chi scrive, ricordando la sequenza di S. Tommaso [QUI] – ed avendone nelle orecchie la versione musicata da mons. Frisina [QUI] – sembra di capire che nella frazione del pane Cristo “non si divide né si spezza è tutto nell’intero e nel frammento” [QUI], non si consuma ricevendolo. Quindi non comprendiamo la fissazione (dottrinalmente imprecisa) di Grillo sulla “frazione del pane” e il suo scandalo per l’Ostia Magna non spezzata e portata solennemente in processione. Ah già, S. Tommaso: troppo medievale…).
A prescindere da cosa capiamo noi poveri fedeli ignoranti, Grillo torna mancare di riguardo verso la teologia eucaristica rimarcando, a nostro avviso con dolo grave, la attuale differenza tra una teologia medievale e quella moderna, denunciando la discontinuità tra la teologia dei Padri della Chiesa da quella contemporanea: divergenze a suo dire che ignorerebbero il grande ed infallibile merito del Concilio Vaticano II che avrebbe (dopo 2000 anni…) condotto finalmente una riconciliazione tra le due visioni eucaristiche. (Ma che davvero? Da poveri fedeli ignoranti però pensavamo che la teologia, soprattutto quella eucaristica, fosse immutabile e fermamente codificata nei relativi dogmi… non pensavamo che potesse mutare nei secoli e trovare la giusta sintesi in un Concilio – non dogmatico – dopo 1970 anni…). L’articolo contiene altre amenità su digiuno, devozioni “diverse”, ecc. che vi risparmiamo.
Fatto sta che sempre il 23 giugno 2025 il Pontificio Ateneo S. Anselmo ha pubblicato un comunicato a firma del Pro Rettore prof. p. L. Eschlböck, O.S.B. in cui, pur senza citare mai l’articolo del prof. Grillo chiarisce di prendere le distanze dalle opinioni espresse dai docenti a titolo personale, sotto la loro unica responsabilità e pubblicate sui loro siti o blog e dichiara che esse non rappresentano l’insegnamento dell’Ateneo il quale è fedele ed obbediente all’insegnamento della Chiesa e del Romano Pontefice.
Certo avremmo apprezzato che un tale comunicato fosse uscito anche ai tempi delle invettive grilliane contro Benedetto XVI, ma tant’è: forse ora la misura è davvero colma? Meglio tardi che mai. E ora attendiamo di vedere quali saranno i prossimi passi del S. Anselmo.
Roberto
Il teologo Grillo critica il beato Acutis (e la sua università si smarca)
Il Timone, 26 giugno 2025
L’ateneo dove il professor Andrea Grillo insegna, il Pontificio Ateneo Sant’Anselmo, pur non citandolo sembra proprio prendere le distanze dalle esternazioni del Grillo medesimo, che evidentemente questa volta…ha parlato un po’ troppo. Discettando con parresia disinvolta di eucarestia e del prossimo santo Carlo Acutis, il professore, spesso chiamato a dare lezioni nei seminari italiani, ha difatti ben pensato di citare quelli che lui definisce «cattivi maestri» per ridurre la devozione del giovane Acutis a una specie di residuato bellico della chiesa che evidentemente al professore non piace.
I «cattivi maestri», sarebbero, bontà sua, il cardinale Angelo Comastri, il vescovo monsignor Raffaele Martinelli e il defunto padre Roberto Coggi, domenicano. Quindi in un solo colpo l’eruditissimo Grillo si fa un sol boccone non solo di un santo ma anche di tre uomini di Dio. Complimenti veramente, non solo per il rispetto a velocità variabile dimostrato da tal Grillo (il quale c’erano tempi in cui si piccava contro quelli che, a suo dire, non seguivano il magistero dei papi…), ma anche per la fantasmagorica sua fede eucaristica che non vede miracoli se non quello della comunione ecclesiale.
Peccato che anche questa comunione ecclesiale scaturisce dall’eucaristia proprio perché essa è la fonte e il culmine della vita cristiana, contenente tutto il bene spirituale della Chiesa, cioè Cristo stesso. Nell’Eucaristia è presente veramente, realmente, sostanzialmente il Corpo e il Sangue di nostro Signore Gesù Cristo, con l’anima e la divinità e, quindi, il Cristo tutto intero. Quella che per il Grillo parlante è una lettura «minimale, secca e superata tanto della consacrazione quanto della celebrazione eucaristica», in realtà è l’atto con cui il Cristo scende ancora sugli altari. E viva i miracoli eucaristici e l’esempio del prossimo santo Carlo Acutis che ce lo ricordano, almeno ancora per chi ha orecchi, occhi e cuore per vedere.
Gli stessi orecchi, occhi e cuore che mostra di avere il Pro-Rettore, Prof. P. Laurentius Eschlböck, O.S.B., del Sant’Anselmo che nel comunicato citato in apertura ricorda che «Il Pontificio Ateneo Sant’Anselmo prende con decisione le distanze da quanto singolarmente espresso da docenti che, a titolo personale e sotto la loro unica e piena responsabilità, pubblicano sui propri siti o blog, tesi, opinioni o posizioni personali. Esse, infatti, non rappresentano quanto insegnato nelle varie Facoltà del nostro Ateneo che accoglie totalmente e trasmette, in piena fiducia e obbedienza di fede – nell’ottica di una sana dialettica su cui si basa una vera ricerca teologica – l’insegnamento della Chiesa e del Romano Pontefice».
Non è proprio come la martellata di Pinocchio al suo grillo parlante, ma certamente è un colpetto di martello al Grillo del Sant’Anselmo. Forse un po’ minimale, ma secco. Ricorda a tutti che si possono toccare i fanti ma è meglio lasciar stare i santi.
Il represso Grillo attacca anche i santi. E San Anselmo paga!
Silere non possum, 19 giugno 2025
Nel suo articolo al vetriolo pubblicato contro la figura e la spiritualità eucaristica del Beato Carlo Acutis, il “non liturgista” Andrea Grillo mette in scena un attacco violento e scomposto, che sembra più mosso dalla sua repressione e la sua voglia di sbraitare piuttosto che da un serio desiderio di confronto teologico. Le sue parole trasudano sarcasmo, disprezzo e generalizzazioni gratuite, in un crescendo polemico che alla fine non colpisce solo il giovane beato che si avvia agli onori degli altari, ma l’intera devozione popolare e la dottrina cattolica sulla presenza reale di Cristo nell’Eucaristia. Ancora una volta molti si chiedono come sia possibile che l’Ateneo San Anselmo continui a pagare lo stipendio ad un eretico che sputa veleno su coloro che lo pagano? Vale dunque la pena rispondere punto per punto, evidenziando le incongruenze, i pregiudizi e le semplificazioni che costellano il suo testo.
Una teologia “vecchia” o semplicemente cattolica?
Grillo si chiede come sia possibile che un giovane del nostro tempo possa comunicare una “teologia eucaristica così vecchia, pesante, ossessiva”. Ma “vecchia” rispetto a cosa? All’ultima invettiva dei non liturgisti nelle sale di Camaldoli dove dei vecchi repressi urlano contro chi sostiene “LA RISERVA MASCHILE. CHE ORRORE”? Alla sensibilità di un’élite pseudo accademica sempre più distante dal sensus fidei del popolo cristiano? O piuttosto alla Tradizione viva della Chiesa, che ha sempre riconosciuto nella presenza reale di Cristo – corpo, sangue, anima e divinità – il cuore dell’Eucaristia? È curioso che Grillo, nel suo disprezzo per la “vecchia” teologia, finisca per squalificare anche San Tommaso d’Aquino, il Concilio di Trento, e persino il Catechismo della Chiesa Cattolica.
La devozione eucaristica di Carlo Acutis non è una patologia spirituale, ma l’espressione di un cuore innamorato di Gesù presente nell’Eucaristia. È questo, alla fine, che dà fastidio a Grillo: che un adolescente abbia vissuto con radicalità e semplicità quella fede eucaristica che certa pseudo “teologia queer” ha messo in secondo piano, quando non deliberatamente smantellato.
Miracoli eucaristici: distorsione o provocazione alla fede?
Grillo liquida con sarcasmo l’interesse di Carlo per i miracoli eucaristici, parlando di una “fissazione distorta” e accusando i testi introduttivi della mostra di “maleducazione eucaristica”. Ma la fede della Chiesa non ha mai escluso i miracoli eucaristici, né li ha mai considerati d’intralcio alla retta dottrina: al contrario, ne ha riconosciuto il valore pastorale, apologetico e catechetico. San Giovanni Paolo II, Benedetto XVI, e lo stesso Catechismo (cf. n. 156, 1336) riconoscono che i miracoli, anche nel contesto eucaristico, possono servire a rafforzare la fede.
Grillo invece sembra scandalizzarsi di fronte a un ragazzino che ha preso sul serio la realtà del “vero miracolo” dell’Eucaristia: Cristo vivo e presente sotto le specie del pane e del vino. Non si chiede come sia possibile che un quattordicenne parli con entusiasmo di questi misteri; si indigna perché lo fa in un modo che non rientra nei suoi schemi liturgico-ideologici. Non dimentichiamo che stiamo parlando di gente che non è cattolica, non crede in Gesù Cristo ma parla contro tutto e tutti dalle aule universitarie. E i benedettini svizzeri pagano!
Il “vero miracolo” secondo Grillo
Il culmine dell’articolo è la contrapposizione tra il “vero miracolo” – l’unità ecclesiale – e i “falsi miracoli” eucaristici. Anche qui, Grillo costruisce un falso dualismo: come se parlare di miracoli eucaristici impedisse di comprendere il valore ecclesiale dell’Eucaristia. Ma nella vita di Carlo Acutis non c’è questa contraddizione: il suo amore per l’Eucaristia si è tradotto in amore per la Chiesa, nella frequenza ai sacramenti, nella carità verso i poveri, nell’evangelizzazione digitale. Carlo non ha mai ridotto la Messa a uno spettacolo prodigioso: ha semplicemente voluto far conoscere a tutti la realtà sconcertante della Presenza di Cristo, che viene derisa – appunto – anche da vecchi boomer che prendono di mira i ragazzini (addirittura santi) con le loro teorie “progressiste”.
Chi sono i veri adolescenti?
Alla fine Grillo ci regala una formula inquietante: parla di “adulti che scrivono come adolescenti”, attribuendo agli autori dei testi della mostra una presunta immaturità teologica. Ma il vero infantilismo è quello che svuota l’Eucaristia del suo mistero, che riduce la liturgia a performance assembleare, che ha paura del soprannaturale e si rifugia nel moralismo sociologico. L’infantilismo è quello che porta un vecchio laico a voler pontificare su tutto e tutti scagliandosi addirittura contro i santi. Carlo Acutis non è stato un teologo, ma un testimone. E come ogni vero testimone, ha colto l’essenziale: la Messa è l’autostrada per il Cielo. È una frase semplice, forse troppo per i salotti accademici, ma ha in sé una forza disarmante. È la forza della fede.
Sant’Anselmo finanzia l’eresia
Grillo ha pubblicato un articolo fortemente polemico, chiaramente ideologico e, sotto molti aspetti, offensivo: non solo verso un beato della Chiesa, ma anche nei confronti di milioni di fedeli che vivono con semplicità e profondità la loro devozione eucaristica. Le sue parole tradiscono un certo fastidio per tutto ciò che sfugge al controllo di una teologia salottiera, irrigidita e autoreferenziale.
Il tono da cattedra e l’aria di sufficienza ricordano quella categoria di “sessantottini frustrati” — un po’ boomer e molto permalosi — che, pur di marcare la distanza dal sentire comune del popolo cristiano, non esiterebbero a correggere anche un bambino inginocchiato in adorazione, magari con una battuta acida del tipo: “Hai le mani giunte o te le sei incollate?”. L’intento non è chiarire, ma demolire.
Da quando Papa Leone XIV è stato eletto, Andrea Grillo ha trasformato la sua pagina Facebook in una sorta di diario d’invettive quotidiane, nello stile dei peggiori “boomer” repressi, quelli che non riescono a elaborare il lutto di un’epoca che finisce. I famosi “indietristi”, come li avrebbe chiamati Papa Francesco. “Meno male che era grave attaccare il Papa… Una regola durata dal 13 marzo 2013 al 21 aprile 2025. Finita già”, ha commentato con amara ironia un arcivescovo di Curia. Un’osservazione pungente, ma che fotografa bene l’ipocrisia di certi ambienti: per dodici anni è stato vietato anche solo accennare a una critica nei confronti del Papa regnante; oggi, invece, tutto è concesso, purché l’obiettivo sia il nuovo Pontefice.
Personaggi come Grillo non seminano discernimento, ma zizzania. Il loro intento non è costruire, ma demolire. Non cercano la verità, ma squalificano tutto ciò che non rientra nel proprio schema ideologico autoreferenziale. È una dinamica che conosciamo: l’illusione di detenere l’egemonia teologica e liturgica, l’arroganza di decidere chi è moderno e chi è arretrato, chi è teologo e chi devoto “troppo popolare”.
A questo punto è legittimo iniziare a porre domande serie al Pontificio Ateneo Sant’Anselmo, dove Grillo insegna. Lì opera l’abate primate Jeremias Schröder, in questi giorni chiamato a visitare l’abbazia di Heiligenkreuz. Una comunità, quest’ultima, dove la teologia non si fa con le ideologie, e dove non insegnano docenti laici impegnati a promuovere tesi eterodosse — come l’ordinazione femminile — finanziati con ricchi finanziamenti da abbazie svizzere. A San’Anselmo invece accade. E allora perché non iniziare a visitare seriamente anche San’Anselmo? Perché non dare un’occhiata ai bilanci, ai fondi, e a quali progetti vengono realmente sostenuti in nome della “riforma” e della “pastorale”? Sarebbe un atto di trasparenza. Ma anche di giustizia ecclesiale.
d.M.I.
“Acutis santo? Assurdo”. Scoppiano le polemiche sulla canonizzazione
Il teologo e liturgista Andrea Grillo se la prende con la cultura eucaristica del beato millenial. Ma scatena l’indignazione dei fedeli
di Nico Spuntoni
Il Giornale, 22 giugno 2025
Francesco lo ha beatificato il 10 ottobre 2020 e Leone XIV lo canonizzerà il prossimo 7 settembre, ma non tutti sono d’accordo con l’innalzamento agli onori degli altari di Carlo Acutis. Il giovane, nato nel 1991 e morto quindicenne nel 2006 per una grave leucemia fulminante, si è contraddistinto per la sua devozione mariana e per l’amore verso l’eucarestia. Proprio quest’ultimo lo spinse a realizzare una mostra fotografica su internet dedicata ai miracoli eucaristici in giro per il mondo, facendo leva sulle sue abilità informatiche. Ma quest’attaccamento di Acutis è stato all’origine delle perplessità sulla sua canonizzazione espresse dal noto e controverso teologo Andrea Grillo.
Le accuse
Secondo Grillo, che è professore ordinario al Pontificio Ateneo Sant’Anselmo ed è stato un grande sostenitore della discontinuità del pontificato di Francesco, quella di Acutis era “una teologia eucaristica così vecchia, così pesante, ossessiva, concentrata sull’inessenziale e tanto trascurata invece sulle cose decisive”. Il docente se l’è presa con chi avrebbe “comunicato in modo così distorto” al giovane il valore ecclesiale dell’eucarestia, provocandogli una “comprensione tanto lacunosa, tanto difettosa, tanto unilaterale”. In particolare, Grillo ha criticato “i miracoli eucaristici nel mondo” ovvero la mostra ideata dal ragazzo morto nel 2006. “Dovremmo forse arrivare a dire – ha scritto l’autore sul suo blog – lo riconosciamo santo ‘nonostante la sua fissazione distorta per i miracoli eucaristici’? La questione è in realtà più grave, perché non riguarda un giovane adolescente, ma i falsi maestri che gli sono stati attorno durante la sua vita e che dopo la sua morte vogliono proiettare su di lui, come esempio, la loro cattiva teologia”. Parole che mettono in discussione la canonizzazione voluta da Francesco che circa un anno fa ha riconosciuto il secondo miracolo attribuita all’intercessione del giovane. Avrebbe dovuto canonizzarlo lui stesso lo scorso 27 aprile in occasione del Giubileo degli adolescenti, ma poi la malattia ha rinviato tutto.
L’indignazione
Grillo ha accusato di “maleducazione eucaristica” i fantomatici “falsi maestri” di Acutis e si è scagliato veementemente contro la prospettiva che il ragazzo possa essere presentato dalla Chiesa come un modello. Nei giorni successivi all’articolo, il professore ha continuato a polemizzare con la canonizzazione attraverso diversi post su Facebook. La presa di posizione di Grillo, docente di un’università pontificia, ha provocato sul web indignazione tra i fedeli di tutto il mondo. Proprio quel mondo virtuale all’interno del quale, a cavallo tra i due millenni, il futuro santo si muoveva per promuovere la sua missione evangelizzatrice si è schierato in difesa della sua memoria. Contro le accuse di Grillo si è alzata anche la voce del vescovo di Orihuela-Alicante, monsignor José Ignacio Munilla che ha definito “incredibile” l’articolo ed ha criticato l’impostazione teologica che “non riesce ad accettare che Dio intervenga soprannaturalmente nella storia”.
La devozione
Acutis definiva l’Eucaristia “la mia autostrada per il Cielo” ed aveva una grande devozione verso la Madonna. Viene considerato oggi il beato millennial e molto presto sarà il santo millenial. La sua breve ma intensa vita interamente dedicata a Dio lo ha reso già da tempo un punto di riferimento per tanti giovani fedeli ed ha fatto fiorire una venerazione per la sua figura in tante parrocchie e comunità in giro per il mondo. Dal 2019 il suo corpo è custodito nella chiesa di Santa Maria Maggiore, all’interno Santuario della Spogliazione di Assisi ed è meta di numerosi pellegrinaggi.
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