Solenne celebrazione della memoria liturgica di San Luigi Gonzaga presso la sua tomba in Roma. Il dono di sé agli altri

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 24.06.2025 – Vik van Brantegem] – «Memoria di San Luigi Gonzaga, religioso, che, nato da stirpe di principi e a tutti noto per la sua purezza, lasciato al fratello il principato avito, si unì a Roma alla Compagnia di Gesù, ma, logorato nel fisico dall’assistenza da lui data agli appestati, andò ancor giovane incontro alla morte» (Martirologio Romano).
Sabato 21 giugno 2025, nella ricorrenza della memoria di San Lugi Gonzaga, protettore dei giovani cattolici, dei malati di Aids, dei ministranti e degli studenti, su invito di S.A.S. Don Maurizio Ferrante Gonzaga di Vescovato, Principe del Sacro Romano Impero, Marchese del Vodice, Conte di Villanova e di Cassolnovo, Signore di Vescovato, Patrizio veneto, Conte di Villanova, Conte di Cassolnovo, Grande di Spagna di prima classe, Capo della Case Ducale di Mantova e prossimiore affine degli antichi Duchi del Monferrato, Presidente d’Onore Vicario del Real Circolo Francesco II di Borbone, una rappresentanza del Sodalizio, guidato dal Presidente, Gr.Uff. Dott. Paolo Rivelli, con il Delegato di Malta, Vincenzo Palazzo Bloise e il giovane socio, Andrea D’Aloia, ha partecipato presso la chiesa di Sant’Ignazio di Campo Marzio a Roma. in Roma, dove si trova la sua tomba, alla solenne celebrazione della Santa Messa, carica di fede e di storia.

La solenne Celebrazione Eucaristica, che si colloca nel cuore del Giubileo della Speranza 2025 e agli inizi del pontificato di Papa Leone XIV, è stata presieduta dal Vescovo ausiliario di Napoli, Mons. Francesco Beneduce, alla presenza delle autorità cittadine e militari.

San Luigi Gonzaga Principe, religioso Gesuita, nacque il 9 marzo 1568 a Castiglione delle Stiviere (Mantova) da una famiglia nobile, figlio del Marchese Ferrante Gonzaga. Fin dall’infanzia il padre lo educò alle armi, tanto che a 5 anni già indossava una mini corazza ed un elmo e rischiò di rimanere schiacciato sparando un colpo con un cannone. Ma a 10 anni Luigi aveva deciso che la sua strada era un’altra: quella che attraverso l’umiltà, il voto di castità e una vita dedicata al prossimo l’avrebbe condotto a Dio. A 12 anni ricevette la prima comunione da san Carlo Borromeo, venuto in visita a Brescia. A soli 16 anni confessò al padre il suo desiderio di entrare nella Compagnia del Gesù e per riuscirci dovette sostenere due anni di lotte con il padre. Libero ormai di seguire Cristo, rinunciò al titolo e all’eredità, lasciati al fratello, entrò nel Collegio di Roma dei Gesuiti e si dedicò, anima e corpo, agli umili e agli ammalati in particolare. Fu molto attivo durante l’epidemia di peste che colpì Roma nel 1590. Trasportando sulle spalle un moribondo, fu contagiato e morì il 21 giugno 1591 all’età di 23 anni. Papa Benedetto XIII lo canonizzò il 31 dicembre 1726. Fu proclamato patrono della gioventù cattolica da Papa Pio XI e protettore dei malati di AIDS da San Giovanni Paolo II.

La sua figura è accompagnata da alcuni simboli: un giglio, che si riferisce all’innocenza; un crocifisso, che si riferisce alla pietà e al sacrificio; un teschio, riferito alla sua morte prematura; e un rosario, che si riferisce alla sua devozione alla Beata Vergine Maria.

Preghiera di San Giovanni Paolo II
a San Luigi Gonzaga
22 giugno 1991
San Luigi, povero in spirito,
a te con fiducia ci rivolgiamo,
benedicendo il Padre celeste,
perché in te ci ha offerto una prova eloquente
del suo amore misericordioso.
Umile e confidente adoratore
dei disegni del Cuore divino,
ti sei spogliato sin da adolescente
di ogni onore mondano
e di ogni terrena fortuna.
Hai rivestito il cilizio della perfetta castità,
hai percorso la strada dell’obbedienza,
ti sei fatto povero per servire Iddio,
tutto a Lui offrendo per amore.
Tu, «puro di cuore»
rendici liberi da ogni mondana schiavitù.
Non permettere che i giovani cadano vittime
dell’odio e della violenza;
non lasciare che essi cedano alle lusinghe
di facili e fallaci miraggi edonistici.
Aiutali a liberarsi da ogni sentimento torbido,
difendili dall’egoismo che acceca,
salvali dal potere del Maligno.
Rendili testimoni della purezza del cuore.
Tu, eroico apostolo della carità,
ottienici il dono della divina misericordia,
che smuova i cuori induriti dall’egoismo
e tenga desto in ciascuno
l’anelito verso la santità.
Fa’ che anche l’odierna generazione
abbia il coraggio di andare contro corrente,
quando si tratta di spendere la vita,
per costruire il Regno di Cristo.
Sappia anch’essa condividere
la tua stessa passione per l’uomo,
riconoscendo in lui, chiunque egli sia,
la divina presenza di Cristo.
Con te invochiamo Maria,
la madre del Redentore.
A Lei affidiamo l’anima e il corpo,
ogni miseria ed angustia, la vita e la morte,
perché tutto in noi, come avvenne in te,
si compia a gloria di Dio, che vive e regna
per tutti i secoli dei secoli.
Amen.
Foto di copertina: ritratto a olio su carta di Luigi Gonzaga adolescente, già nel Castello di Ambras, presso Innsbruck, ora al Kunsthistorisches Museum di Vienna. Cartolina 1968.