Il presidente della Repubblica Italiana: la pace è necessaria alla democrazia

Questa mattina il presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, in occasione delle celebrazioni per la Festa della Repubblica, ha reso omaggio al monumento del Milite Ignoto all’Altare della Patria a Roma; accompagnato dal Ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha deposto una corona d’alloro davanti al sacello del Milite Ignoto, in ricordo di tutti i militari e i civili che hanno servito e servono lo Stato con impegno ed abnegazione. Alla cerimonia erano presenti i presidenti di Camera e Senato, Lorenzo Fontana ed Ignazio La Russa, il presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, ed il presidente della Corte Costituzionale, Giovanni Amoroso.
Nel messaggio al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Luciano Portolano, il Presidente Mattarella ha sottolineato la scelta compiuta dagli italiani nel 1946: “Settantanove anni or sono, il popolo italiano decretava, con il suo voto, la nascita della Repubblica, al culmine di un lungo percorso iniziato con la guerra di Liberazione.
Con il referendum del 2 giugno 1946, gli italiani scelsero di proseguire in un cammino verso la affermazione di valori di libertà, democrazia e pace, trasfusi nella Costituzione che di lì a poco avrebbe visto la luce. Valori sui quali si fonda la nostra comunità civile e ai quali si rivolgono tutte le istituzioni chiamate ad operare in favore della collettività”.
Tali valori democratici sono stati condivisi anche dalle Forze Armate: “Valori alla base dell’azione delle Forze Armate, con il loro contributo alla cornice di sicurezza in Italia e nel contesto internazionale. La Repubblica è grata per il loro impegno alle donne e agli uomini delle Forze Armate, per i preziosi compiti ai quali, con abnegazione, assolvono in Patria e all’estero in una realtà che presenta crescenti minacce che sollecitano la solidarietà e la cooperazione in sede europea e atlantica.
L’Italia è fermamente schierata a sostegno di quanti operano affinché prevalgano i principi del diritto internazionale contro ogni aggressione e prevaricazione. Ed è nel ricordo di tutti coloro che hanno perso la vita nell’affermare tali valori che rivolgo un pensiero commosso ai caduti e alle loro famiglie”.
Valori sottolineati anche ieri prima del concerto per il Corpo Diplomatico sul valore del voto di quasi 80 anni fa: “Da quel voto del popolo italiano è emersa la nostra Costituzione, ‘ambiziosa’ nell’identificare nella pace e nella collaborazione la vocazione della Repubblica nei rapporti internazionali. Una scelta che il percorso di integrazione europea ha rafforzato e consolidato”.
Nella Costituzione italiana è stata esclusa la parola ‘nemico’: “Il rifiuto della categoria del ‘nemico’, la vocazione al dialogo, il ripudio della guerra quale strumento di offesa alla libertà degli altri popoli, la promozione di organizzazioni internazionali rivolte a pace e giustizia, hanno contrassegnato e contrassegnano le scelte della Repubblica Italiana in questi 79 anni di vita. Il tema della pace è al centro della nostra comune attenzione”.
Ed il pensiero corre alle guerre in Ucraina e nel Medio Oriente: “Il pensiero si rivolge anzitutto all’Ucraina, che da più di tre anni sta opponendo una strenua resistenza all’aggressione della Federazione russa. Nel confermare il nostro fermo e convinto sostegno a Kiev, continuiamo a lavorare perché si possa giungere a una pace che sia giusta, complessiva e duratura.
Il Medio Oriente, dopo il sanguinario attacco di Hamas contro vittime israeliane inermi (con ostaggi odiosamente rapiti e ancora trattenuti, e che vanno immediatamente liberati) vive il dramma in atto nella striscia di Gaza”.
Parole nette sono state espresse contro il conflitto nel Medio Oriente: “E’ inaccettabile il rifiuto di applicare le norme del diritto umanitario nei confronti dei cittadini di Gaza. Si impone, subito, il cessate il fuoco. In qualunque caso, è indispensabile che l’esercito israeliano renda accessibili i territori della Striscia all’azione degli organismi internazionali, rendendo possibile la ripresa di piena assistenza umanitaria alle persone. Che venga ridotta alla fame un’intera popolazione, dai bambini agli anziani, è disumano”.
Ha definito inaccettabile l’uso della forza dell’esercito israeliano: “In qualunque caso, è indispensabile che l’esercito israeliano renda accessibili i territori della Striscia all’azione degli organismi internazionali, rendendo possibile la ripresa di piena assistenza umanitaria alle persone. Che venga ridotta alla fame un’intera popolazione, dai bambini agli anziani, è disumano”.
Quindi ha espresso il diritto dei Palestinesi ad una patria, garantendo però la sicurezza ad Israele: “I Palestinesi hanno diritto al loro focolare entro confini certi. Questa prospettiva e la sicurezza di Israele, elementi imprescindibili, appaiono gravemente minacciate dalla semina di sofferenza e di rancore prodotta da quanto sta accadendo. Vi si aggiunge l’alta preoccupazione per le manifestazioni di antisemitismo che si riaffacciano nel mondo.
Dal territorio d’Europa al Medio Oriente (come ovunque, in qualsiasi continente) l’occupazione illegale di territori di un altro Paese non può essere presentata come misura di sicurezza: si rischia di inoltrarsi sul terreno della volontà di dominio, della barbarie nella vita internazionale”.
E’ stato un invito all’impegno per la pace: “La pace non è un ideale per anime ingenue, stroncato poi dal severo giudizio della storia. La pace è esperienza che statisti lungimiranti hanno saputo pazientemente costruire: occorre proseguirne l’opera. Non ci si deve, e non ci si può, limitare a evocarla. E’ necessario impegnarsi perché prevalgano i principi della leale collaborazione internazionale, della convivenza pacifica, realizzati mediante il dialogo, la costruzione di misure crescenti di fiducia vicendevole”.
(Foto: Quirinale)