Come sarà il pontificato di Papa Leone XIV?

Papa Leone XIV
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[Korazym.org/Blog dell’Editore, 26.05.2025 – Andrea Gagliarducci] – L’opera di Papa Leone XIV per ripristinare le tradizionali insegne dell’ufficio papale iniziò quasi immediatamente e proseguì, seppur con discrezione, da quando si affacciò dalla Loggia delle Benedizioni rivestito della mozzetta. Ci sono stati anche altri segni di restauro.

L’ultimo calendario delle celebrazioni liturgiche, ad esempio, evidenzia il ritorno della consueta Santa Messa in occasione della solennità del Corpus Domini a San Giovanni in Laterano, con la successiva Processione a Santa Maria Maggiore. Non si tratta ancora di un ritorno completo alla tradizione della Chiesa di Roma di celebrare il Corpus Domini il giovedì – quest’anno il Papa ha mantenuto il Corpus Domini la domenica successiva – ma è comunque un ritorno alla tradizione da non sottovalutare.

Papa Francesco aveva inizialmente spostato la festa alla domenica successiva, allineando la Diocesi di Roma ad una decisione dei vescovi italiani nel resto del Paese. Poi, aveva lanciato l’idea di celebrare nelle periferie di Roma. Le restrizioni dovute al COVID 19 nel 2020 e nel 2021, hanno reso praticamente impossibili i grandi raduni in Città. Poi, le condizioni di salute hanno impedito a Papa Francesco di celebrare nel 2022 e nel 2023. Nel 2024 sono state celebrate la Santa Messa a San Giovanni in Laterano e la Processione a Santa Maria Maggiore, a cui Papa Francesco ha partecipato, ma il danno era ormai fatto e si percepiva scarso entusiasmo dall’alto.

Questo ritorno alle tradizioni romane è un segno preciso. Papa Leone XIV sta ripristinando il legame con la Città di Roma, che Papa Francesco in qualche modo aveva reciso. Papa Leone XIV tornerà anche a vivere nel Palazzo Apostolico, e i Romani non vedono l’ora di rivedere la luce alla finestra, di sentire di nuovo la vicinanza del Papa.

Chi vede in questi segnali un Papa completamente tradizionalista o restauratore, tuttavia, non dovrebbe essere così precipitoso. Papa Leone XIV ha un profilo diverso. È al di fuori dei dibattiti tra conservatori e progressisti, perché è cresciuto in un’altra generazione. Per ora, si sta occupando di ciò che considera prezioso e necessario, senza necessariamente dover gestire uno spoil system. Ciononostante, è un paio di mani ferme [1].

Le prime nomine di Papa Leone XIV furono tutte ponderate prima del suo pontificato. Le approvò e le accettò, ma le conseguenze non saranno certamente quelle attese. Ad esempio, il 22 maggio nominò Suor Tiziana Merletti, S.F.P., Segretario del Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica. Suor Merletti è una canonista, il che è significativo, ma finora l’attenzione si è concentrata principalmente sul fatto che sia una donna. Papa Leone XIV, affermano coloro che vorrebbero vedere una continuità, avrebbe portato avanti la “svolta rosa” voluta da Papa Francesco.

Per il resto, le nomine dei vescovi erano state in gran parte decise precedentemente, così come il sollevamento dell’Arcivescovo Vincenzo Paglia dall’incarico di Gran Cancelliere del Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II per le Scienze del Matrimonio e della Famiglia. Mons. Paglia ha compiuto 80 anni, età in cui si cessa di ricoprire tutti gli incarichi curiali. La carica è stata affidata al Cardinale Baldassarre Reina, Vicario per la Diocesi di Roma del Papa, e il suo ruolo è ancora incerto. Ci sono piani per spostare l’Istituto maggiormente sotto il controllo del Vicariato di Roma? O ci sono piani per trasferire il Cardinal Reina ad altre responsabilità in futuro? È semplicemente troppo presto per dirlo.

È presto per analizzare le decisioni di Papa Leone XIV, insomma, certamente troppo presto per cercare di discernere la direzione del pontificato, considerando le poche decisioni che hanno portato finora la sua firma. Le nomine sono state tutte decise da tempo, parte di un processo piuttosto lungo che – è vero – il Papa avrebbe potuto interrompere, ma non l’ha fatto. Questo può essere indicativo, ma di cosa si tratti è troppo presto per dirlo.

Per quanto riguarda le nomine dei vescovi, si potrebbe pensare che il Cardinal Prévost sia stato colui che ha istruito le pratiche che Papa Leone XIV sta ora approvando. È noto, tuttavia, che a volte Papa Francesco non ha seguito il consiglio del dicastero ed ha effettuato nomine improvvise.

Quello che si può osservare finora è un pontificato di tranquillità. Non c’è alcuna rivoluzione rispetto al passato, nessuna rottura con il pontificato precedente, che Papa Leone XIV non manca di menzionare. La differenza sta nel suo stile, nel suo approccio con gli altri e nel modo in cui dimostra di comprendere l’ufficio papale stesso.

Cosa possiamo aspettarci dal pontificato di Papa Leone XIV?

Innanzitutto, un ritorno alla centralità dell’Istituzione. Papa Leone XIV chiese di scomparire, affinché solo Dio rimanesse visibile, tesa a farsi da parte dall’Istituzione che rappresenta. Le insegne papali (la mozzetta quando necessario, ora anche i pantaloni bianchi sotto la tonaca) raccontano di un Papa che non antepone la propria personalità all’Istituzione che rappresenta. Il ritorno alla sensibilità istituzionale include anche un ritorno ai Romani. Con la processione del Corpus Domini, Papa Leone XIV riannoda i nodi spezzati delle tradizioni popolari. Con il suo ritorno al Palazzo Apostolico, caratterizza la sua presenza come Vescovo di Roma. Essere Romano non significa solo essere Vescovo di Roma. Ha un significato più profondo. La romanità [2] implica l’universalità della Chiesa, e l’universalità della Chiesa si erge a segno di riconciliazione.

Papa Leone XIV lavorerà per superare la polarizzazione creata nella Chiesa e lo farà senza creare conflitti. Tutti coloro che lo conoscono concordano sul fatto, che non ascolta solo per prendere decisioni, ma ascolta per comprendere le situazioni. Riconciliazione significa che ci sarà un nuovo modo di guardare al mondo tradizionalista e a molte realtà della Chiesa, che sono state sanzionate. Molte delle riforme di Papa Francesco sono rimaste interrotte, quando rischiavano di creare divisioni, come quella riguardante la struttura dell’Opus Dei.

Riconciliazione significa anche giustizia. Papa Leone XIV ha ereditato pesanti dossier, ed è ancora prematuro capire come procederà con essi. C’è il caso Rupnik, e c’è il processo sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato, la cui fase d’appello inizierà formalmente il prossimo 22 settembre. In questi due casi, in particolare, l’ingombrante presenza del Papa era stata, se non altro, uno stimolo alle decisioni.

Quale direzione prenderà Papa Leone XIV? Qualunque sia la direzione che prenderà, la giustizia richiede anche una nuova organizzazione. Si parla molto delle nuove nomine, perché pochi conoscono nei dettagli quale sarà la squadra papale. Alcuni hanno persino affermato che Papa Leone XIV chiamerà il Cardinale Luis Antonio Tagle a Prefetto del Dicastero dei Vescovi o forse il Cardinale brasiliano Sergio Rocha. Questi nomi creano agitazione, perché la loro nomina verrebbe vista come in continuità ideologica con il pontificato precedente. Bisogna comprendere che, qualunque cosa accada, l’attuale pontificato non riguarderà la linea ideologica. Non ci saranno una maggioranza e un’opposizione. Papa Leone XIV farà come hanno sempre fatto i Papi, e chiamerà attorno a sé persone di orientamenti diversi, nel tentativo di bilanciare le varie posizioni nella Chiesa (e non di sbilanciarle). Non è una novità: si pensi al Cardinale Walter Kasper, liberale tedesco, grande figura della Curia durante il pontificato di San Giovanni Paolo II, o al Cardinale Claudio Hummes, O.F.M., sostenitore brasiliano dell’azione per il clima e critico del capitalismo globale, aperto a riconsiderare la disciplina della Chiesa latina in merito al celibato clericale, primo Prefetto del Dicastero per il Clero di Papa Benedetto XVI, per citare solo due esempi presi dai pontificati recenti.

Ci vorranno probabilmente due anni perché Papa Leone XIV convochi un Concistoro per la creazione di nuovi cardinali. Quando lo farà, la sua linea sarà probabilmente di riconciliazione, non di frattura. Ha ricevuto, prima di tutto, il mandato dell’unità. Avrà successo solo se manterrà la Chiesa unita, nonostante tutto.

Questo articolo nella nostra traduzione italiana è stato pubblicato dall’autore in inglese sul suo blog Monday Vatican [QUI].

[1] Un’espressione idiomatica, che descrive una persona affidabile, degna di fiducia e capace di gestire bene le proprie responsabilità.

[2] L’insieme delle tradizioni, che s’incentrano in Roma, in quanto considerata punto d’irraggiamento dei valori universalistici espressi dalla civiltà romana prima, dalla Chiesa di Roma poi.

Foto di Vatican Media.