Immigrazione: i medici potranno denunciare gli irregolari. L’Amci: “Non lo faremo”
Passa nell’aula del Senato l’emendamento della Lega che cancella il divieto (contenuto nel Testo unico sull’immigrazione) di non segnalazione alle autorità degli stranieri non regolari che richiedono cure sanitarie nelle strutture pubbliche. I medici potranno dunque denunciare coloro che si rivolgeranno loro per cure e assistenza. L’associazione dei medici cattolici: “Non lo faremo, se non come già avviene ora per ogni cittadino italiano, per chi ha commesso reati gravi”.
IL VOTO – Passa nell’aula del Senato l’emendamento della Lega che cancella il divieto (contenuto nel Testo unico sull’immigrazione) di non segnalazione alle autorita’ degli stranieri non regolari che richiedono cure sanitarie nelle strutture pubbliche. Gli immigrati irregolari quindi essere ‘denunciati’ se si recheranno al pronto soccorso. L’emendamento della Lega (all’articolo 39 del ddl sicurezza) stabilisce che sia soppresso il comma 5 dell’articolo 35 del decreto legislativo 25 luglio 1998 n.286 che recita: “L’accesso alle strutture sanitarie da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non puo’ comportare alcun tipo di segnalazione all’autorita’, salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto, a parita’ di condizioni con il cittadino italiano”. I si’ alla norma, che ha avuto il parere favorevole del governo e dei relatori, sono stati 156, i no 132, 1 astenuto. Il Pd aveva chiesto il voto segreto sull’emendamento ma il presidente del Senato, Renato Schifani, ha fatto presente che la proposta di modifica non era stata inserita nell’elenco degli emendamenti su cui la presidenza aveva dato l’ok al voto segreto. Contro la norma hanno votato le opposizioni.
MEDICI CATTOLICI – “L’emendamento approvato introduce per il medico la facolta’ di denuncia di un immigrato clandestino. Sono certo che i medici non ricorreranno a questa facolta’, tranne i casi in cui si imbattono in persone che hanno commesso reati gravi, ma in questo caso non e’ la condizione di clandestinita’ che puo’ far scattare l’obbligo della denuncia”. Così Vincenzo Saraceni, presidente dell’Associazione medici cattolici italiani (Amci), dopo l’ok del senato all’articolo 39 del disegno di legge sulla sicurezza che prevede la cancellazione del divieto di non segnalazione degli immigrati irregolari che richiedono cure sanitarie nelle strutture pubbliche. “Rimane la preoccupazione- prosegue Saraceni- che alcuni immigrati clandestini siano dissuasi dal rivolgersi alle strutture sanitarie, a motivo della preoccupazione di essere denunciati. Il pensiero- conclude il presidente dell’Amci- va in particolare alle partorienti immigrate senza permesso di soggiorno, e in questo caso potrebbe essere in gioco anche la salute dei bambini”.
MEDICI SENZA FRONTIERE – Medici Senza Frontiere (Msf), esprime “profonda preoccupazione e allarme per le conseguenze dell’approvazione dell’emendamento 39.306 presentato in sede di esame del Ddl 733 che ha avuto luogo oggi nell’Assemblea del Senato”. ”Il suddetto comma 5 – ricorda Msf – prevedeva che ‘l’accesso alle strutture sanitarie da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all’autorità, salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto, a parità di condizioni con il cittadino italiano’. L’ambiguità conseguente a tale abrogazione e, di conseguenza, il concreto rischio di segnalazione e/o denuncia contestuale alla prestazione sanitaria creerà nell’immigrato privo di permesso di soggiorno e bisognoso di cure mediche, una reazione di paura e diffidenza in grado di ostacolarne l’accesso alle strutture sanitarie. Tutto ciò potrebbe provocare una pericolosa ‘marginalizzazione sanitaria’ di una fetta della popolazione straniera presente sul territorio”. “Siamo sconcertati per la scelta del Senato di avere consapevolmente ignorato il grido di allarme lanciato dagli ordini professionali di medici, infermieri e ostetriche e da centinaia di associazioni e rappresentanti della società civile – dichiara Kostas Moschochoritis, direttore generale di Msf Italia -. Una scelta che sancisce la caduta del principio del segreto professionale per il personale sanitario volto a tutelare il paziente come essere umano indipendentemente da ogni altra considerazione”. Msf, promotrice insieme a Simm, Asgi e Oisg della campagna “Siamo medici e infermieri – Non siamo spie”, si appella ora alla Camera dei Deputati perché riveda la posizione assunta dal Senato sul comma 5. Da ricordare che Msf lavora in Italia dal 2003 per fornire accesso alle cure e assistenza medica agli immigrati. In collaborazione con le Asl locali ha gestito 35 ambulatori per stranieri irregolari e ha curato 18 mila pazienti.
SOCIETÀ ITALIANA DI MEDICINA DELLE MIGRAZIONI – “L’approvazione dell’emendamento della Lega è sicuramente un fatto gravissimo per tutta la sanità pubblica italiana. In questo modo siamo tornati indietro di 15 anni, da quando nel ’95 era stato sancito il diritto d’accesso alle cure sanitarie per tutti gli immigrati irregolari”. E’ duro il commento di Salvatore Geraci presidente della Società italiana di medicina delle migrazioni. “La conseguenza alla quale assisteremo sarà che gli immigrati irregolari che si trovano in Italia non andranno a farsi curare per paura di essere denunciati. Che ne sarà, mi chiedo di coloro che hanno malattie gravi curabili o malattie infettive? Lo stesso pensiero mi viene pure nei confronti di tutte le straniere irregolari in stato di gravidanza”. “Il voto di oggi – recita poi una nota della società – che approva l’emendamento che cancella il divieto di segnalazione all’autorità giudiziaria per gli immigrati irregolari che si rivolgono ai servizi sanitari, è una ferita aperta nel sistema dei diritti e delle tutele per ogni individuo: constatiamo con preoccupazione come la politica non sia stata finora capace di raccogliere le numerose sollecitazioni espresse della società civile e dagli operatori che quotidianamente si confrontano con questa realtà”. “Mai come in questo caso – si legge – l’opposizione a tale provvedimento è unanime nel mondo socio-sanitario: gli ordini dei medici, i collegi infermieristici, le ostetriche, gli assistenti sociali, i fisioterapisti, gli psicologi, le più importanti società medico-scientifiche, gran parte dell’associazionismo laico (da Medici senza frontiere ai Medici di origine straniera, …) e confessionale (il coordinamento immigrazione Caritas, Migrantes, i Medici Cattolici…) solo per citare alcune sigle”. “La Società Italiana di Medicina delle Migrazioni – continua il testo – lancia l’allarme per quella che ritiene essere una pericolosa deriva giuridica-culturale che ci riporta indietro di oltre 10 anni sul piano del diritto alla salute individuale e del pieno beneficio della collettività. In particolare sottolinea come il pericolo di venire denunciati allontanerà dai servizi sanitari molti immigrati rendendo di fatto impossibile una piena sorveglianza epidemiologica a tutela dell’intera comunità nazionale. Formuliamo l’auspicio – è la conclusione – che in sede di ulteriore dibattito parlamentare si recuperi il senso di una politica a servizio di tutti e non piegata a logiche di facili, quanto superficiali, consensi”.