“Prendi una lacrima, passala sul volto di chi ha mai pianto”. 66° Viaggio di solidarietà e di speranza della Fondazione Santina in Camerun – Quarta parte

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 20.05.2025 – Vik van Brantegem] – Sette giorni dopo l’inizio della Sede Vacante, il 28 aprile 2025 Mons. Luigi (Don Gigi) Ginami, Presidente della Fondazione Santina e dell’Associazione Amici di Santina Zucchinelli, ha iniziato il 66° Viaggio di solidarietà e di speranza in Camerun dal tema Prendi una lacrima, passala sul volto di chi ha mai pianto, insieme a Padre Danilo Fenaroli, missionario bergamasco del PIME (Pontificio Istituto Missioni Estere). Hanno terminato il viaggio il 9 maggio 2025, il giorno dopo il Conclave che ha eletto il nuovo Romano Pontefice, Papa Leone XIV.
Alla presa con questi eventi, non ho potuto dare la consueta attenzione a questo viaggio in tempo reale. Quindi, ci ritorno in quattro puntate, iniziando il 17 maggio con il Report che Don Gigi ha scritto appena arrivato a Yaoundé in Camerun. Il 18 maggio ho riportato il Report della festa di inaugurazione di un nuovo pozzo a Gazad. Padre Danilo ha confessato a Don Gigi, che una festa così per inaugurare un pozzo di acqua non l’aveva mai vista. Ieri ho riportato la testimonianza di Padre Danilo Fenaroli e oggi riporto la Prefazione dell’Arcivescovo Leopoldo Girelli (foto di copertina), Nunzio Apostolico in India, al libretto Danilo, Camerun #VoltiDiSperanza N. 52.
Segue dalla Prima parte [QUI], dalla Seconda parte [QUI] e dalla Terza parte [QUI]
Prefazione a Danilo
di Mons. Leopoldo Girelli
Nunzio Apostolico in India
Accolgo volentieri l’invito dell’amico Don Gigi a scrivere una breve prefazione a questo piccolo libro dal nome Danilo, poiché Padre Danilo è da me conosciuto sin dagli anni giovanili ed è un prete missionario, stimato ed amato.
Predore è il luogo di nascita e di provenienza per entrambi, incantevole nella sua posizione sulle rive del Lado d’Iseo. A metà del pendio sul quale si estende il paese, in due case non distanti tra loro, due famiglie visitate anche da lutti precoci, hanno fatto crescere in loro il germe della vocazione sacerdotale. Mio fratello Don Ilario, io stesso e P. Danilo, pur distanti qualche anno l’uno dall’altro, facciamo parte di quest’ultima generazione che ha dato sacerdoti alla Chiesa.
Ci accomuna, in particolare, la figura del compianto Don Michele Signorelli, a quel tempo curato di Predore, indimenticabile ispiratore di tanta ricchezza vocazionale.
I percorsi della vita di P. Danilo e della mia si sono presto separati, ma sono rimasti anche legati, in qualche modo.
Quando, nel 1990, P. Danilo giungeva in Camerun io stavo terminando la mia prima esperienza di oltre tre anni come Segretario della Nunziatura Apostolica in Yaoundé.
Non ci siamo frequentati allora, ma il luogo dove egli iniziava la sua nuova missione, Mouda, mi era noto, avendolo personalmente visitato nel 1989.
Padre Danilo è un autentico missionario quel “tema antropologico e fortemente teologico” che è stato l’argomento della sua tesi al termine dei suoi studi in Seminario, egli l’ha vissuto poi in prima persona.
L’antropologica teologica che Padre Danilo ci propone non è scritta in un libro di testo ma nelle opere della Fondazione Betlemme di Mouda, che deterge la stessa sofferenza del volto di Cristo che appare sui volti dei bambini disabili, di quelli abbandonati, degli adulti incatenati, degli ammalati lasciati a sé stessi, dei giovani senza speranza.
Come per la Veronica della Via Crucis devozionale, un segno indelebile rimane nel cuore di chi dona e di chi riceve amore.
Auspico che, questo piccolo libro di Don Gigi possa contribuire a far conoscere quella “pagina aperta del Vangelo” che è la Fondazione Betlemme e il suo fondatore Padre Danilo.
+ Leopoldo Girelli
Nunzio Apostolico in IndiaFine.