La Chiesa Cattolica ha una sola dottrina e una sola voce su matrimonio e famiglia

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 17.05.2025 – Vik van Brantegem] – Papa Leone XIV è stato chiaro, anche in occasione del primo incontro con il Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede: ha ribadito la centralità nella società della famiglia fondata sull’unione tra un uomo e una donna, due persone di sesso diverso, chiedendo ai governi di sostenerla come nucleo essenziale per società armoniche e pacificate. Affermando l’ovvio, la dottrina della Chiesa Cattolica su matrimonio e famiglia, ha spiazza però tutti coloro che si erano illusi, che la dottrina della Chiesa Cattolica su matrimonio e famiglia non fosse più quella di sempre. A titolo di esempio: «Papa Leone XIV chiude alle coppie omosessuali» (Fanpage). «Papa Leone XIV si presenta con la chiusura alle coppie gay» (RTL). Esilarante. Non risulta che un Papa avesse mai “aperto alle coppie dello stesso sesso». Poi, nella artefatta polemica scoppiata, è stata creata la consueta confusione mischiando due temi di natura diversa: il tema dell’omosessualità e il tema di matrimonio e famiglia, che era il tema della frase di Papa Leone XIV nel suo Discorso alla “famiglia diplomatica”.

«E scoppia lo scandalo dei finti colti… – “Come una freccia dall’arco scocca, vola veloce di bocca in bocca”. E questo vale anche per le stupidaggini di alcuni giornali che in cerca di un po’ di polemica fintamente illuminista notano che Papa Leone XIV non avrebbe nominato le coppie omosessuali parlando di famiglia, facendo, secondo loro, un passo indietro rispetto a Francesco. Ma davvero è così? O si basano sul senso comune senza sapere bene come funzionano le cose nella Chiesa (e cosa credeva Bergoglio)?
La passione con cui i giornalisti si occupano delle parole dei Papi senza leggere ciò che la Chiesa (e i Papi) dicono davvero, è un esempio perfetto di come, talvolta, il rapporto tra conoscenza e cronaca possa essere mutualmente esclusivo. Mentre la conoscenza è spesso zoppa di fatti e tutta teoria, la cronaca è spesso stupida o ignorante. La tentazione di creare un trend sulle parole di un pontefice, poi, permette di sopravvivere grazie a polemiche e puntualizzazioni che vengono prese con superficialità. E il punto, qui, è tornare semmai all’Illuminismo, quello meno sano, che nella smania anticattolica (e anticristiana in generale) ha spinto sempre più persone a discutere di fede, teologia e dottrina sulla base di un intellettualismo bidimensionale, quello, per intenderci, di chi si forma su giornali e televisione. Un atteggiamento mid-cult, che si ripresenta man mano che i temi cambiano: il rapporto fra scienza e fede, il rapporto tra Chiesa e donna, il rapporto tra Chiesa e progresso e così via.
Ora è il turno delle coppie omosessuali. Aldo Busi, in una puntata di Annozero, si chiedeva che interesse avessero le coppie omosessuali a farsi benedire dalla Chiesa Cattolica, che da sempre le mortifica. Ma pur accettando questa obiezione, qualche gay Cristiano c’è e la Chiesa deve anche cercare di bilanciare il bisogno di stabilità dottrinale, soprattutto su temi portanti, e la richiesta, che per esempio arriva dai giovani credenti Americani secondo uno studio della Pew Research, di essere più inclusivi, non solo, come fatto con il Concilio Vaticano II, più comprensivi.
Tuttavia, questa richiesta è ancora così forte proprio perché nessun Papa ha saputo prendere decisioni concrete. Neanche Papa Francesco, che ora viene contrapposto, per esempio dal Corriere della Sera e da Fanpage, a Leone XIV per via del discorso fatto da Prevost all’ultima udienza aperta ai diplomatici accreditati. Leone XIV dice: “Investiamo sulla famiglia, fondata sull’unione stabile tra uomo e donna, ‘società piccola ma vera, e anteriore a ogni civile società’”. E i giornali notano un segno di discontinuità con Bergoglio, che invece aprì alle coppie omosessuali dicendo: “Chi sono io per giudicare” e poi, nota il Corriere, con Fiducia supplicans.
Ma è davvero così? No. Non solo a parole, visto che Papa Francesco non ha mai sconfessato le posizioni della Chiesa in pubblico, sostenendo semmai la necessità che le coppie omosessuali potessero avere tutele legali attraverso le unioni civili e continuando a credere che la differenza tra uomo e donna fossa sostanziale, al punto da recuperare nel suo Amoris laetitia, la relazione finale del Sinodo dei Vescovi del 2015 (convocata da lui) in cui, parlando dei pericoli dell’ideologia gender: “D’altra parte, ‘la rivoluzione biotecnologica nel campo della procreazione umana ha introdotto la possibilità di manipolare l’atto generativo, rendendolo indipendente dalla relazione sessuale tra uomo e donna. In questo modo, la vita umana e la genitorialità sono divenute realtà componibili e scomponibili, soggette prevalentemente ai desideri di singoli o di coppie’” (e si ricordi che nella stessa relazione la famiglia veniva definizione “l’alleanza fondamentale tra uomo e donna”).
Concretamente, per altro, nulla è cambiato negli anni, neanche con la Fiducia supplicans. Nel testo, infatti, si legge: “Nell’orizzonte qui delineato si colloca la possibilità di benedizioni di coppie in situazioni irregolari e di coppie dello stesso sesso, la cui forma non deve trovare alcuna fissazione rituale da parte delle autorità ecclesiali, allo scopo di non produrre una confusione con la benedizione propria del sacramento del matrimonio”. Certo, il clamore mediatico ha contribuito, e molto, a creare confusione, così come un atteggiamento sostanzialmente populista sia del Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, il Cardinal Fernández, sia di Francesco stesso. Neanche nel Catechismo della Chiesa Cattolica, per l’ultima volta aggiornato sotto Giovanni Paolo II con la supervisione di Joseph Ratzinger (poi Benedetto XVI) nulla è cambiato con Bergoglio. Si legge infatti: “Un uomo e una donna uniti in matrimonio formano insieme con i loro figli una famiglia. Questa istituzione precede qualsiasi riconoscimento da parte della pubblica autorità; si impone da sé. La si considererà come il normale riferimento, in funzione del quale devono essere valutate le diverse forme di parentela” (CCC, 2202).
Insomma, in cosa Leone XIV si sarebbe allontanato da Papa Francesco? E questo a prescindere, naturalmente, dal merito della questione (per chi scrive, in modo evidente, la considerazione che la Chiesa ha dell’omosessualità è ridicola; nonostante si debbano tener separate, anche in seno alla Chiesa, i due temi diversi, quello della natura dell’omosessualità e del matrimonio). Resta il fatto che i giornali per farsi leggere rinunciano volentieri a leggere, loro per primi, ciò che è necessario per poter parlare. Ma in effetti è ormai un’abitudine comune» (Riccardo Canaletti – Mowmag, 16 maggio 2025 [QUI]).
«Alcuni tentativi fatti nelle sedi parlamentari di stravolgere il senso della famiglia privandola del naturale riferimento al matrimonio, hanno dimostrato quanto necessari fossero i passi compiuti dalla Chiesa a sostegno della famiglia e del suo indispensabile ruolo nella società. (…) La comunione dell’uomo e della donna nel matrimonio, voi lo sapete, risponde alle esigenze proprie della natura umana, ed è insieme un riflesso della bontà divina, che si fa paternità e maternità» (San Giovanni Paolo – Incontro Mondiale con le Famiglie, 8 ottobre 1994 [QUI]).
«Cellula originaria della società è la famiglia, fondata sul matrimonio tra l’uomo e la donna. È nella famiglia che i figli apprendono i valori umani e cristiani che consentono una convivenza costruttiva e pacifica. È nella famiglia che si imparano la solidarietà fra le generazioni, il rispetto delle regole, il perdono e l’accoglienza dell’altro. È nella propria casa che i giovani, sperimentando l’affetto dei genitori, scoprono che cosa sia l’amore e imparano ad amare. La famiglia, dunque, deve essere sostenuta da politiche organiche che non si limitino a proporre soluzioni ai problemi contingenti, ma abbiano come scopo il suo consolidamento e sviluppo e siano accompagnate da un’adeguata opera educativa (Papa Benedetto XVI – Incontro con gli amministratori della Regione Lazio, del Comune e della Provincia di Roma, 14 gennaio 2011 [QUI]).
«Nella delicata situazione del mondo odierno, la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna assume un’importanza e una missione essenziali. È necessario riscoprire il disegno tracciato da Dio per la famiglia, per ribadirne la grandezza e l’insostituibilità a servizio della vita e della società» (Papa Francesco – Incontro con i fedeli a Loreto, 25 marzo 2019 [QUI]).
«È compito di chi ha responsabilità di governo adoperarsi per costruire società civili armoniche e pacificate. Ciò può essere fatto anzitutto investendo sulla famiglia, fondata sull’unione stabile tra uomo e donna, “società piccola ma vera, e anteriore a ogni civile società” [Leone XIII, Lett. enc. Rerum novarum (15 maggio 1891), 9.]. (…) la Chiesa non può mai esimersi dal dire la verità sull’uomo e sul mondo, ricorrendo quando necessario anche ad un linguaggio schietto, che può suscitare qualche iniziale incomprensione. La verità però non è mai disgiunta dalla carità, che alla radice ha sempre la preoccupazione per la vita e il bene di ogni uomo e donna. D’altronde, nella prospettiva cristiana, la verità non è l’affermazione di principi astratti e disincarnati, ma l’incontro con la persona stessa di Cristo, che vive nella comunità dei credenti. Così la verità non ci allontana, anzi ci consente di affrontare con miglior vigore le sfide del nostro tempo» (Papa Leone XIV – Incontro con il Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede, 16 maggio 2025 [QUI]).
«Certo è piuttosto preoccupante che oggi si debbano ribadire le basi su cui si fonda il Cristianesimo e ci si meravigli positivamente all’ascolto di affermazioni di principio che riguardano la costituzione della cellula primaria della società, ovvero la famiglia. Evidentemente negli ultimi anni non è stato così scontato né tantomeno ribadito con chiara fermezza questo concetto» (Stefano Venturino).
«Il Matrimonio e la Famiglia nella Dottrina della Chiesa Cattolica. Fedeltà alla Verità contro le derive ideologiche – La Chiesa Cattolica ha sempre considerato il matrimonio e la famiglia come realtà sacre, fondate sulla legge naturale e illuminate dalla rivelazione divina. L’insegnamento Cattolico, espresso nei dogmi, nella teologia morale, nel Catechismo e ribadito in documenti magisteriali, definisce il matrimonio come l’unione indissolubile tra un uomo e una donna, ordinata al bene dei coniugi e all’apertura alla vita (CCC 1601). La famiglia nasce da questa unione e costituisce la “cellula fondamentale della società” (CCC 2207), luogo primario dell’educazione, della trasmissione della fede e della crescita nell’amore cristiano.
Questa visione non è soggetta a mutamenti culturali né a revisioni soggettive, perché affonda le sue radici nell’ordine creato da Dio, confermato dalle parole di Cristo e custodito infallibilmente dal Magistero della Chiesa. Ogni proposta di ridefinizione del matrimonio – che includa unioni tra persone dello stesso sesso, convivenze o altri modelli non conformi alla legge naturale – si pone al di fuori della dottrina Cattolica. Non basta l’intenzione pastorale, né l’uso di un linguaggio inclusivo o aperto, per cambiare ciò che la Chiesa ha definito come verità perenne.
In questo contesto, non si può tacere su quanto accaduto negli ultimi anni. Papa Francesco, pur parlando frequentemente di accoglienza e accompagnamento, ha generato confusione tra i fedeli. Le sue dichiarazioni, talvolta ambigue o tese ad aprire spiragli pastorali a coppie non tradizionali, non sono compatibili con l’insegnamento perenne della Chiesa, a meno che non siano sancite e approfondite all’interno di un Concilio Ecumenico, l’unica sede legittima per un’eventuale revisione dottrinale. Ma ciò richiede unanimità con i vescovi, discernimento collegiale e, soprattutto, fedeltà allo Spirito Santo, che non contraddice sé stesso. Molti osservatori obiettivi riconoscono che le parole del Santo Padre, pur essendo cariche di empatia e attenzione sociale, rimangono parole, prive di atti magisteriali vincolanti. Infatti, non si è avuto alcun documento dottrinale, dogmatico o conciliare che abbia ridefinito il concetto di famiglia nel senso moderno e relativista promosso da alcune correnti. In questo senso, si può affermare che Francesco ha venduto parole vuote, non cambiamenti reali, e ciò ha prodotto solo ambiguità tra i fedeli e strumentalizzazioni da parte di ideologie nemiche della Chiesa.
In netta contrapposizione, Papa Leone XIV, nel suo discorso tenuto ieri sulla famiglia tradizionale, ha parlato con chiarezza, fermezza e piena coerenza con l’insegnamento della Chiesa. Non ha offeso altre forme di convivenza, ma ha semplicemente esposto la verità Cattolica, senza compromessi né timori. È stato ingiustamente attaccato da media e gruppi ideologici che, col pretesto della tolleranza, vogliono imporre una visione secolare e anti-Cristiana della famiglia. Le loro critiche sono frutto di un clima politico e culturale ipocrita, che pretende il rispetto ma non lo concede a chi rimane fedele alla propria fede.
Papa Leone XIV, con coraggio e limpidezza, ha riaffermato che la vera fede Cattolica non può essere deformata dalle pressioni del mondo, ma deve essere vissuta nella continuità della Tradizione, con lo sguardo fisso a Cristo e non al consenso delle mode culturali. Egli ha ricordato a tutti che la Carità non annulla la Verità, e che il primo atto di amore verso l’uomo è dirgli ciò che lo salva» (Georges Beik Abou Malhab – Facebook, 17 maggio 2025 [QUI]).