Famiglia, ciclo di incontri con don Luigi Ciotti

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La sessualità, l’informazione e la prevenzione, la funzione del gruppo di amici adolescenti, il rapporto tra scuola e famiglia, il rapporto dei ragazzi con la Tv, le difficoltà dell’educare oggi e l’educazione alla cittadinanza attiva. Sono le principali tematiche che verranno affrontate dal ciclo di incontri per “Genitori & Figli” del Gruppo Abele che ripartirà il 10 febbraio e si concluderà il 12 maggio alla Fabbrica delle “E” del Gruppo Abele (corso Trapani, 91/b – Torino).

Gli sguardi familiari sul mondo porteranno a guardare all’India e alla vita delle famiglie indiane in un Paese ancora molto povero, ma con una cultura antichissima e inserito in un processo di rapida espansione economica. Il senso degli incontri che propone il Gruppo Abele è “un percorso di ricerca dentro di sé, come genitori, adulti, coppie e con i propri figli, nella consapevolezza che non esistono risposte preconfezionate alle paure per il futuro, alla difficoltà di comunicazione, al disagio che a volte si vive nei confronti dei propri figli adolescenti”. Insieme alle serate tematiche verranno proposti gruppi di approfondimento, che attraverso il metodo narrativo, permetteranno scambio e confronto tra i genitori ed un percorso di alfabetizzazione all’uso delle nuove tecnologie, per imparare a comunicare meglio con i propri figli. Il primo incontro, che si svolgerà il 10 febbraio, è con don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele. Don Ciotti affronterà il tema dell’educazione alla cittadinanza, alla responsabilità civile delle giovani generazioni: “Oggi piuttosto che di legalità preferisco parlare loro di responsabilità.

I ragazzi vanno educati innanzitutto alla relazione, alla socialità. Dobbiamo accompagnarli verso l’altro, insegnare che proprio nell’incontro con l’altro possono conoscere se stessi, crescere, realizzarsi. Che solo insieme all’altro, e mai contro di lui, si può costruire un futuro più bello, più bello perché più giusto. Così aiutiamo i più giovani a diventare, domani, adulti responsabili. Le mafie hanno radici culturali profonde che sono le più difficili da spezzare, perché affondano nell’ignoranza, nella paura e spesso nella rassegnazione della gente. La famiglia può fare moltissimo: aprire gli occhi ai ragazzi, stimolare la loro voglia di partecipare, di costruire per sé e per gli altri una società migliore”. Le serate intendono coinvolgere tutta la famiglia: genitori, figli (di età diverse), nonni, zii… E’ stato creato anche uno spazio ludico in cui i bimbi dai 3 ai 6 anni possono giocare liberamente e altre iniziative per i ragazzi. Le serate inizieranno alle 19,30 con la cena, per chi lo desidera, alle 21.00 inizieranno gli incontri per gli adulti ed i laboratori per bambini e ragazzi.

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