‘Premio Campione’ a Simone Feder per vincere l’indifferenza

“Per me, essere qui oggi significa soprattutto: dare voce a chi voce non ha. Da oltre 8 anni siamo presenti al ‘Bosco’ di Rogoredo, insieme a tanti volontari e associazioni, in quella che è a tutti gli effetti una frontiera esistenziale. Un luogo/non-luogo dove l’emblema è la disperazione, dove le storie sembrano consumarsi nel silenzio, e dove ogni giorno si combatte una battaglia silenziosa contro l’indifferenza”: ha esordito con queste parole lo psicologo Simone Feder, educatore alla ‘Casa del Giovane’ di Pavia, che alcuni giorni fa a Milano ha ricevuto il ‘Premio Campione’ istituito dai City Angels e dal loro fondatore Mario Furlan, destinato ai ‘campioni’ di solidarietà, di legalità e di civismo, giunto alla 24^ edizione.
Quest’anno sono stati 10 i vincitori scelti da una giuria composta dai direttori di prestigiose realtà dell’informazione italiana e milanese (Affaritaliani.it, Ansa, Avvenire, Corriere della Sera, Famiglia Cristiana, Fanpage, La Gazzetta dello Sport, Il Giornale, Il Giorno, Leggo, Libero, Mediaset news, Milano Today, Mi-Tomorrow, Nuovo, Rai Lombardia, Radio Lombardia, La Repubblica, Wikimedia, Wikimilano), a cui si è aggiunto anche un undicesimo vincitore, il ‘Campione della gente’, scelto online da oltre 50.000 clienti e follower di Coop Lombardia tra una rosa di 10 nomi.
I dieci vincitori della 24^ edizione del Premio Campione sono Luca Biganzoli, general manager di Progetto Urania; Volontariato Federica Sharon Biazzi; Cooperativa sociale il Granello; Alessandro Tappa, presidente e fondatore di Sport Senza Frontiere; Ezio Indiani, direttore dell’Hotel Principe di Savoia di Milano; Federica Guglielmini, scrittrice ed educatrice, e don Luigi Scarlino, parroco di Sant’Angelo di Rozzano; Ilaria Sottotetti, avvocata; Simone Feder, educatore e psicologo; Stefania Cimbanassi, medico e professoressa associata di Chirurgia Generale presso l’Università degli Studi di Milano; Cristina Cattaneo, docente di medicina legale, antropologa forense, fondatrice del Labanof (Laboratorio di antropologia e odontologia forense dell’Università degli studi di Milano).
Mentre il vincitore del premio ‘Campione della gente’ è stato Davide Acito, fondatore di ‘Action Project Animal’ ed il Premio Campioncino è stato vinto dall’Istituto Comprensivo ‘Giuseppe Calasanzio’, che fa parte del plesso scolastico ‘G.L. Radice’.
Nel ringraziamento per il premio Simone Feder ha sottolineato l’importanza della presenza: “Esserci’ per noi non è solo una scelta: è un atto di responsabilità, di umanità, di amore. Significa arrivare prima che la speranza si spenga, prima che ogni scintilla si perda. Esserci significa saper guardare negli occhi la sofferenza senza distogliere lo sguardo, lasciarci toccare, interrogare, ferire anche… perché è solo attraversando il dolore dell’altro che possiamo davvero accompagnarlo verso un percorso di cura, di dignità, di vita”.
Ed ecco il racconto delle vite dei giovani incontrati in questo ‘bosco’ con la speranza di ricostruire ponti: “Abbiamo incontrato tanti giovani in questi anni, tanti volti, tante storie spezzate. Molti di loro sono riusciti a varcare la soglia delle comunità, ad avviare un cammino. Molte famiglie, disperate e isolate, hanno potuto sentire un soffio di speranza grazie a una nostra chiamata, a un messaggio, al semplice sapere che c’era ancora qualcuno che ascoltava i loro figli, qualcuno che era diventato un punto di riferimento. Spesso l’unico. Quel ponte fragile tra loro e il mondo che sembrava averli dimenticati, lo abbiamo costruito insieme, giorno dopo giorno, con presenza, ascolto, fatica e tanta umiltà”.
Questo premio è un riconoscimento per i giovani che vivono nel ‘bosco’ e vogliono ritornare a vivere: “Ricevere questo riconoscimento oggi lo sento come un segno prezioso di attenzione verso chi vive ai margini, verso chi troppo spesso viene escluso anche dal pensiero collettivo. Lo accolgo a nome di tutte le persone che non si voltano dall’altra parte, che ogni giorno scelgono di ‘esserci’, nel silenzio, nella notte, nella fatica. Lo dedico a chi ancora è là, al Bosco, in attesa di essere visto. E a chi, con coraggio, ha scelto di tornare alla vita”.
(Foto: Comune di Milano)