13 maggio. Beata Vergine Maria di Fatima

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 13.05.2025 – Vik van Brantegem] – La Madonna di Fatima è da più di un secolo nella Storia umana, con la sua promessa che alla fine il suo Cuore Immacolato trionferà. E in questo mondo, non in Paradiso.
«Di fronte ai mali del mondo che sembrano aumentare di giorno in giorno, di fronte ad un certo sgomento che può prendere quando si constata il raffreddamento vertiginoso della fede, ci si domanda che cosa in concreto noi possiamo fare. Certo, la preghiera, certo, una pratica più viva della vita cristiana; ma per questo tempo così particolare una risposta precisa, attuale, concreta, ci viene dal Cielo stesso. E non si tratta di un insegnamento o di un’esortazione da parte di qualche santo o maestro particolarmente illuminato; si tratta della voce stessa della Madre di Dio, la Vergine Maria. Ella, apparendo a Fatima, ci dice chiaramente che cosa succederà se l’umanità non tornerà a Dio e ci illustra lo scenario futuro conseguente. La parola straordinaria che Ella consegnò ai tre pastorelli di Fatima è la seguente: “Alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà”. Non dice: il Regno di Dio trionferà; non dice: la Chiesa trionferà. Dice: il mio Cuore Immacolato. Dunque è promesso da parte di chi non mente una vittoria clamorosa, universale, visibile a tutti; e in questo mondo, non in Paradiso. La Madonna ha un ruolo perché chi trionferà sarà Lei stessa» (dalla Prefazione di Padre Serafino Tognetti al libro Trionfo del Cuore Immacolato di Maria di Padre Anton Nadrah, Edizioni Città Ideale, 2016).
“Non abbiate paura”: la Vergine Maria si rivolge con queste parole a tre pastorelli portoghesi di Aljustrel il 13 maggio 1917. È una splendida domenica mattina, Lucia Dos Santos (10 anni) e i cugini Francesco e Giacinta Marto (9 e 7 anni), dopo aver partecipato alla Santa Messa nella parrocchia di Fatima portano al pascolo le loro pecore sul pendio della Cova da Iria. All’udire la campana dell’Angelus recitano il Rosario, come era loro consuetudine, poi mentre giocano vengono spaventati da un bagliore improvviso. Scambiandolo per un fulmine e temendo l’arrivo di un temporale, si avviano sulla strada del ritorno per portare il gregge al riparo. A fermarli, poco dopo, un nuovo bagliore e davanti a loro, su un leccio, una bella Signora vestita di bianco, sfolgorante di luce, che dice: “Sono venuta a chiedervi di venire qui per sei mesi consecutivi, il giorno 13, a questa stessa ora. Poi vi dirò chi sono e cosa voglio”.
La bella Signora indossa un abito ornato di fregi dorati, con un cordone d’oro come cintura, un mantello candido e in mano un rosario dai grani bianchi. A parlarle è Lucia; Giacinta ascolta la conversazione mentre Francesco non ode nulla. “Volete offrirvi a Dio per sopportare tutte le sofferenze che Egli vorrà mandarvi, in atto di riparazione per i peccati con cui Egli è offeso, e di supplica per la conversione dei peccatori?” domanda Maria. “Sì, vogliamo”, risponde Lucia. E ancora Maria: “Allora, dovrete soffrire molto, ma la grazia di Dio sarà il vostro conforto”.
Lucia intima ai cugini di non raccontare l’accaduto, “nessuno ci crederebbe”, spiega. Ma Giacinta, per paura di subire una punizione per aver ricondotto dal pascolo le pecore anzitempo, racconta tutto alla madre che non le crede. Lucia, Francesco e Giacinta vengono rimproverati e sgridati. Ma la notizia si diffonde e all’appuntamento del 13 giugno, con i tre bambini, si raccoglie una piccola folla. Maria chiede di pregare tanto e a Lucia di imparare a leggere e a scrivere per trasmettere i suoi messaggi. Alla terza apparizione si radunano duemila persone che lasciano alla Cova da Iria offerte in denaro. Ai pastorelli la Madonna rinnova l’invito di presentarsi ogni 13 del mese nello stesso luogo, esorta ancora a pregare per l’umanità e mostra loro l’inferno. Lucia, Francesco e Giacinta vengono derisi dagli increduli, il parroco dubita della veridicità dei loro racconti e il sindaco della municipalità di Villa Nova de Ourém, sotto cui ricade Fatima, cerca di farli ritrattare. Il 13 agosto, trattenuti in carcere, non possono raggiungere la Cova da Iria, ma Maria appare loro inaspettatamente il 19 agosto, mentre pascolano il gregge a Valinhos, a poca distanza da Aljustrel. Lucia chiede cosa farne delle offerte dei fedeli lasciate alla Cova da Iria, le viene risposto di far costruire proprio lì una cappella. L’apparizione si ripete puntualmente anche il 13 settembre e per l’ultimo appuntamento Maria promette un prodigio perché tutti credano.
È una giornata fredda e grigia il 13 ottobre, la pioggia sferza 70 mila persone, tra cui giornalisti, fotografi e stampa internazionale. “Sono la Madonna del Rosario” rivela la Signora a Lucia, Francesco e Giacinta, mentre continua a piovere. Dopo l’apparizione il miracolo promesso: la danza del sole. L’astro può essere fissato senza alcuna difficoltà, assume diversi colori, gira su se stesso e sembra precipitare sulla terra. E quando l’evento straordinario cessa, gli abiti della gente, fino a poco prima zuppi di pioggia, sono perfettamente asciutti.
Soltanto 13 anni dopo, il 13 ottobre del 1930, l’autorità ecclesiastica dichiara le apparizioni “degne di fede” e autorizza il culto alla Madonna di Fatima.

Supplica
alla Beata Vergine Maria di Fatima
13 maggio
O Vergine Immacolata, in questo giorno solennissimo, e in quest’ora memoranda, in cui apparendo per l’ultima volta nelle vicinanze di Fatima a tre innocenti pastorelli, vi dichiaraste per la Madonna del Rosario e diceste d’essere venuta appositamente dal Cielo per esortare i cristiani a cambiar vita, a far penitenza dei peccati e a recitare ogni giorno il Santo Rosario, noi animati dalla vostra bontà veniamo a rinnovarvi le nostre promesse, a protestarvi la nostra fedeltà e ad umiliarvi le nostre suppliche. Volgete, o Madre amatissima, su di noi il vostro sguardo materno ed esauditeci.
Ave Maria…
1 – O Madre nostra, nel vostro Messaggio ci avete prevenuti: «Una propaganda empia diffonderà nel mondo i suoi errori, suscitando guerre e persecuzione alla Chiesa. Molti buoni saranno martirizzati. Il Santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno annientate». Tutto purtroppo si va tristamente verificando. La Santa Chiesa, nonostante le immense effusioni di carità sulle miserie accumulate dalle guerre e dall’odio, viene combattuta, oltraggiata, coperta di scherno, impedita nella sua divina missione. I fedeli con parole mendaci, ingannati e travolti nell’errore dai senza Dio. O Madre tenerissima, pietà di tanti mali, date forza alla Santa Sposa del vostro Divin Figliolo, che prega, combatte e spera. Confortate il Santo Padre; sostenete i perseguitati per la giustizia, date coraggio ai tribolati, aiutate i Sacerdoti nel loro ministero, suscitate anime d’Apostoli; rendete fedeli e costanti tutti i battezzati; richiamate gli erranti; umiliate i nemici della Chiesa; conservate i fervorosi, rianimate i tiepidi, convertite gli infedeli.
Salve Regina…
2 – O Madre benigna, se l’umanità si è allontanata da Dio, se errori colpevoli e perversioni morali col disprezzo dei divini diritti e l’empia lotta contro il Santo Nome, hanno provocato la Divina Giustizia, noi non siamo senza colpa. La nostra vita cristiana non è ordinata secondo gl’insegnamenti della Fede del Vangelo. Troppa vanità, troppa ricerca del piacere, troppa dimenticanza dei nostri eterni destini, troppo attaccamento a ciò che passa, troppi peccati, hanno giustamente fatto gravare su di noi il pesante flagello di Dio. Diradate, o Madre, le tenebre del nostro intelletto, corroborate le nostre fiacche volontà, illuminateci, convertiteci e salvateci. E pietà vi prenda anche delle nostre miserie, dei nostri dolori e dei nostri disagi per la vita quotidiana. O Madre buona, non guardate i nostri demeriti, ma la materna vostra bontà e venite in nostro soccorso. Otteneteci il perdono dei nostri peccati e dateci il pane per noi e le nostre famiglie: pane e lavoro, pane e tranquillità per i nostri focolari, pane e pace imploriamo dal Vostro Cuore materno.
Salve Regina…
3 – Si ripercuote nell’anima nostra il gemito del Vostro Cuore Materno: “Bisogna che si emendino, che domandino perdono dei peccati, che non offendano più Nostro Signore, che è già tanto offeso”. Sì, è il peccato, causa di tante rovine. È il peccato che rende infelici i popoli e le famiglie, che semina di spine e di lacrime il sentiero della vita. O Madre buona, noi qui ai vostri piedi ne facciamo una promessa solenne e fervorosa. Ci pentiamo delle nostre colpe e siamo confusi nel terrore dei mali meritati in vita e nell’eternità. E invochiamo la grazia della Santa Perseveranza nel buon proposito. Custoditeci nel Vostro Cuore Immacolato per non cadere in tentazione. È questo il rimedio di salvezza che ci avete indicato. «Il Signore per salvare i peccatori, vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato». Dunque al Vostro Cuore Immacolato Dio ha affidato la salvezza del nostro secolo. E noi in questo Cuore Immacolato ci rifugiamo; e vogliamo che tutti i nostri fratelli erranti e tutti gli uomini vi trovino asilo e salvezza. Sì, o Vergine Santa, trionfate nei nostri cuori e fateci degni di cooperare ai trionfi del Vostro Cuore Immacolato nel mondo.
Salve Regina…
4 – Permetteteci, o Vergine Madre di Dio, che noi rinnoviamo in questo momento la nostra Consacrazione e quella delle nostre famiglie. Sebbene tanto deboli noi promettiamo che lavoreremo, con l’aiuto Vostro, affinché tutti si consacrino al vostro Cuore Immacolato. E rinnovate su di noi e su questi nostri desideri e voti, quella materna Benedizione che ascendendo verso il Cielo, donaste al mondo. Benedite il Santo Padre, la Chiesa, il nostro Arcivescovo, i Sacerdoti tutti, le anime che soffrono. Benedite tutte le nazioni, le città, le famiglie e gli individui che si sono consacrati al Vostro Cuore Immacolato, perché in esso trovino asilo e salvezza; benedite poi con materno amore tutti coloro che disinteressatamente lavorano per la diffusione del Vostro culto e il trionfo al Vostro Cuore Immacolato nel mondo.
Amen!
Ave Maria…
Foto di copertina: la processione con la Statua di Nostra Signora del Rosario di Fatima, in occasione del Pellegrinaggio di Papa Benedetto XVI a Fatima, 13 maggio 2010, ore 09.15 (Foto di Luca van Brantegem).