Lefebvriani, scende in campo la segreteria di Stato

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Il vescovo lefebvriano Richard Williamson dovra’ ritrattare le sue dichiarazioni negazioniste della Shoah ”per essere ammesso a funzioni episcopali nella Chiesa”. Lo afferma una nota della segreteria di Stato vaticana. ”Le posizioni di Mons. Williamson sulla Shoah – aggiunge la nota – sono assolutamente inaccettabili e fermamente rifiutate dal Santo Padre”.

Il presule, “per una ammissione a funzioni episcopali nella Chiesa dovra’ anche prendere in modo assolutamente inequivocabile e pubblico le distanze dalle sue posizioni riguardanti la Shoah, non conosciute dal Santo Padre nel momento della remissione della scomunica”.

E ancora: ”Lo scioglimento dalla scomunica ha liberato i quattro vescovi da una pena canonica gravissima, ma non ha cambiato la situazione giuridica della Fraternita’ San Pio X, che, al momento attuale, non gode di alcun riconoscimento canonico nella Chiesa Cattolica”. La situazione cambierà solo ad una condizione: “il pieno riconoscimento del Concilio Vaticano II e del Magistero dei Papi Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo I, Giovanni Paolo II e dello stesso Benedetto XVI”.

Senza dimenticare il Concilio Vaticano II. ”Come e’ gia’ stato affermato nel Decreto del 21 gennaio 2009 – si afferma nel testo – la Santa Sede non manchera’, nei modi giudicati opportuni, di approfondire con gli interessati le questioni ancora aperte, cosi’ da poter giungere ad una piena e soddisfacente soluzione dei problemi che hanno dato origine a questa dolorosa frattura”.

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