Il grazie del Papa per i volontari dell’Anno della Fede e per la testimonianza dei martiri
Tre incontri significativi per il Papa questa mattina che ha voluto salutare in modo speciale i volontari dell’Anno della fede, i pellegrini della Chiesa Ucraina e il presidente del Paraguay.
“In questo tempo di grazia abbiamo potuto riscoprire l’essenziale del cammino cristiano, nel quale la fede, insieme con la carità, occupa il primo posto” ha detto il Papa “la fede, infatti, è cardine dell’esperienza cristiana, perché motiva le scelte e gli atti della nostra vita quotidiana.” Quello del Papa è anche un grazie “per l’intensità spirituale e l’ardore apostolico suscitati da tante iniziative pastorali promosse in questi mesi, a Roma e in ogni parte del mondo.” Il Papa ha detto che “una fede vissuta in profondità e con convinzione tende ad aprirsi a vasto raggio all’annuncio del Vangelo. E’ questa fede che rende missionarie le nostre comunità! E in effetti c’è bisogno di comunità cristiane impegnate per un apostolato coraggioso, che raggiunga le persone nei loro ambienti, anche in quelli più difficili.” Poi un pensiero per i più poveri, ma di fede: “Parliamo tanto di povertà, ma non sempre pensiamo ai poveri di fede: ce ne sono tanti. Sono tante le persone che hanno bisogno di un gesto umano, di un sorriso, di una parola vera, di una testimonianza attraverso la quale cogliere la vicinanza di Gesù Cristo. Non manchi a nessuno questo segno di amore e di tenerezza che nasce dalla fede.”
Poco dopo il Papa ha ricevuto i fedeli della Chiesa greco-cattolica ucraina, in pellegrinaggio alla tomba di san Giosafat, Vescovo e Martire, nel cinquantesimo anniversario della traslazione delle sue reliquie in questa Basilica Vaticana. Il Papa ha ricordato che fu Paolo VI a far collocare il corpo di san Giosafat sotto l’altare dedicato a san Basilio Magno, nei pressi della tomba di San Pietro. “La memoria di questo santo Martire- ha detto il Papa- ci parla della comunione dei santi, della comunione di vita tra tutti coloro che appartengono a Cristo.” Un invito quello del Papa a costruire insieme, collaborare, e imparare gli uni dagli altri, testimoniare la fede insieme: “Ci accompagna in questo cammino, ed è il centro di questo cammino, Gesù Cristo, il Signore Risorto. Questo desiderio di comunione ci spinge a cercare di capire l’altro, a rispettarlo, e anche ad accogliere e offrire la correzione fraterna.” Il saluto del Papa si è concluso con un pensiero alla “testimonianza coraggiosa di tanti martiri dei tempi più recenti, i quali costituiscono una grande ricchezza e un grande conforto per la vostra Chiesa.”
Nella mattinata di oggi, il Papa ha anche ricevuto Horacio Manuel Cartes Jara, Presidente della Repubblica del Paraguay. Il capo di stato si è incontrato con Pietro Parolin, Segretario di Statoe Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati.
“Nel corso dei cordiali colloqui- si legge nella nota ufficiale- dopo aver rilevato i buoni rapporti bilaterali esistenti tra la Santa Sede e il Paraguay, sono stati affrontati temi di comune interesse attinenti alla situazione del Paese e della Regione, come la lotta alla povertà e alla corruzione, la promozione dello sviluppo integrale della persona umana ed il rispetto dei diritti umani. Non si è mancato, inoltre, di sottolineare il ruolo e il contributo della Chiesa nella società, come anche la collaborazione del Paraguay con la Santa Sede a livello internazionale.Il