Benedetto, Francesco e la centralità di Cristo

“Gesù è il centro della fede cristiana. Il cristiano crede in Dio mediante Gesù Cristo, che ne ha rivelato il volto. Egli è il compimento delle Scritture e il loro interprete definitivo. Gesù Cristo non è soltanto oggetto della fede, ma, come dice la Lettera agli Ebrei, è colui che dà origine alla fede e la porta a compimento”. Papa Benedetto XVI, omelia per l’apertura dell’Anno della Fede – 11 ottobre 2012
“Cristo è al centro, Cristo è il centro. Cristo centro della creazione, Cristo centro del popolo, Cristo centro della storia”. Papa Francesco, omelia a conclusione dell’Anno della Fede – 24 novembre 2013.
Joseph Ratzinger e Jorge Mario Bergoglio si sono passati il testimone di Successore di Pietro nel corso dell’Anno della Fede, ma entrambi – aprendo e chiudendo le celebrazioni pur con accenti, stili e ricordi diversi – hanno sottolineato, ribadito e testimoniato il punto nevralgico, la colonna portante della fede cristiana: la centralità di Gesù.
Ripercorrendo l’avvio del Concilio Vaticano II – che lo vide giovane perito – Benedetto XVI, nell’omelia inaugurale dell’Anno della Fede, ribadiva il no a “nostalgie anacronistiche” e a “corse in avanti” perché i documenti conciliari consentono “di cogliere la novità nella continuità. Il Concilio non ha escogitato nulla di nuovo come materia di fede, né ha voluto sostituire quanto è antico. Piuttosto si è preoccupato di far sì che la medesima fede continui ad essere vissuta nell’oggi, continui ad essere una fede viva in un mondo in cambiamento”. Necessario nel mondo di oggi, aggiungeva Papa Benedetto, evangelizzare testimoniando una vita nuova, trasformata da Dio in modo da bloccare quella desertificazione spirituale che è avanzata e continua ad avanzare a grandi passi.
L’Anno della Fede voluto da Benedetto XVI è stato una “iniziativa provvidenziale” con cui abbiamo avuto – ha sottolineato invece Papa Bergoglio nella messa conclusiva presieduta in piazza San Pietro – “l’opportunità di riscoprire la bellezza di quel cammino di fede che ha avuto inizio nel giorno del nostro Battesimo, che ci ha resi figli di Dio e fratelli nella Chiesa. Un cammino che ha come meta finale l’incontro pieno con Dio, e durante il quale lo Spirito Santo ci purifica, ci eleva, ci santifica, per farci entrare nella felicità a cui anela il nostro cuore”.
Le ultime parole dell’omelia di Papa Francesco sono un inno alla speranza, una speranza che l’Anno della Fede ha irrobustito. “La grazia di Dio – ha ricordato il Pontefice – è sempre più abbondante della preghiera che l’ha domandata. Il Signore dona sempre di più, è tanto generoso, dona sempre di più di quanto gli si domanda. Gesù è proprio il centro dei nostri desideri di gioia e di salvezza. Andiamo tutti insieme su questa strada!”.