Habemus papam: papa Leone XIV

“La pace sia con tutti voi! Fratelli e sorelle carissimi, questo è il primo saluto del Cristo Risorto, il buon pastore che ha dato la vita per il gregge di Dio. Anch’io vorrei che questo saluto di pace entrasse nel vostro cuore, raggiungesse le vostre famiglie, a tutte le persone, ovunque siano, a tutti i popoli, a tutta la terra. La pace sia con voi! Questa è la pace del Cristo Risorto, una pace disarmata e una pace disarmante, umile e perseverante. Proviene da Dio, Dio che ci ama tutti incondizionatamente. Ancora conserviamo nei nostri orecchi quella voce debole ma sempre coraggiosa di Papa Francesco che benediva Roma!”
Queste sono le prime parole di papa Leone XIV, card. Robert Francis Prevost, agostiniano e già prefetto del Dicastero per i Vescovi, nato a Chicago il 14 settembre 1955. Entrato tra gli Agostiniani, ha studiato teologia negli Stati Uniti specializzandosi in Missione interculturale. Il 19 giugno 1982 è stato ordinato presbitero. Nel 1988 si è trasferito in Perù e ha servito come superiore di comunità e direttore della formazione degli agostiniani. Tornato in patria nel 1999, è stato superiore degli Agostiniani di Chicago. Dal 2001 al 2013 è stato superiore generale del suo ordine.
Papa Francesco lo ha nominato amministratore apostolico della diocesi di Chiclayo (Perù) il 3 novembre 2014, elevandolo alla dignità episcopale come vescovo titolare di Sufar. È stato ordinato il 12 dicembre successivo. Nel 2015 è stato nominato vescovo di Chiclayo e nel 2020 è diventato anche amministratore apostolico della diocesi di Callao. Il 30 gennaio 2023 papa Francesco lo ha nominato prefetto del Dicastero per i Vescovi, mentre il 30 settembre dello stesso anno Papa Francesco lo ha creato cardinale di Santa Romana Chiesa, della diaconia di Santa Monica.
Nel saluto ai fedeli papa Leone XIV ha ringraziato papa Francesco ricordando le sue ultime parole: “Il papa che benediva Roma dava la sua benedizione al mondo, al mondo intero, quella mattina del giorno di Pasqua. Consentitemi di dar seguito a quella stessa benedizione: Dio ci vuole bene, Dio vi ama tutti, e il male non prevarrà! Siamo tutti nelle mani di Dio. Pertanto, senza paura, uniti mano nella mano con Dio e tra di noi andiamo avanti. Siamo discepoli di Cristo. Cristo ci precede. Il mondo ha bisogno della sua luce. L’umanità necessita di Lui come il ponte per essere raggiunta da Dio e dal suo amore. Aiutateci anche voi, poi gli uni gli altri a costruire ponti, con il dialogo, con l’incontro, unendoci tutti per essere un solo popolo sempre in pace. Grazie a papa Francesco!”
In linea con il magistero della Chiesa ha ricordato che essa è missionaria: “Voglio ringraziare anche tutti i confratelli cardinali che hanno scelto me per essere Successore di Pietro e camminare insieme a voi, come Chiesa unita cercando sempre la pace, la giustizia, cercando sempre di lavorare come uomini e donne fedeli a Gesù Cristo, senza paura, per proclamare il Vangelo, per essere missionari”.
Una Chiesa missionaria come l’ha delineata sant’Agostino: “Sono un figlio di Sant’Agostino, agostiniano, che ha detto: ‘con voi sono cristiano e per voi vescovo’. In questo senso possiamo tutti camminare insieme verso quella patria che Dio ci ha preparato.
Alla Chiesa di Roma un saluto speciale! Dobbiamo cercare insieme come essere una Chiesa missionaria, una Chiesa che costruisce i ponti, il dialogo, sempre aperta a ricevere come questa piazza con le braccia aperte. Tutti, tutti coloro che hanno bisogno della nostra carità, la nostra presenza, il dialogo e l’amore”.
Ha salutato anche la sua diocesi peruviana: “E se mi permettete una parola, un saluto a tutti e in modo particolare alla mia cara diocesi di Chiclayo, in Perù, dove un popolo fedele ha accompagnato il suo vescovo, ha condiviso la sua fede e ha dato tanto, tanto per continuare ad essere Chiesa fedele di Gesù Cristo”.
E’ questo il cammino sinodale intrapreso dalla Chiesa: “A tutti voi, fratelli e sorelle di Roma, di Italia, di tutto il mondo vogliamo essere una Chiesa sinodale, una Chiesa che cammina, una Chiesa che cerca sempre la pace, che cerca sempre la carità, che cerca sempre di essere vicino specialmente a coloro che soffrono”.
Ed infine la preghiera alla Madonna: “Oggi è il giorno della Supplica alla Madonna di Pompei. Nostra Madre Maria vuole sempre camminare con noi, stare vicino, aiutarci con la sua intercessione e il suo amore. Allora vorrei pregare insieme a voi. Preghiamo insieme per questa nuova missione, per tutta la Chiesa, per la pace nel mondo e chiediamo questa grazia speciale a Maria, nostra Madre”.
Abbiamo raccolto alcune ‘reazioni’ dopo la sua elezione, come quella del preside della Facoltà Teologica del Triveneto, don Maurizio Girolami: “Con gioia accogliamo Leone XIV, come nuovo vescovo di Roma, eletto come Sommo Pontefice. A lui è stato affidato il formidabile compito di essere pastore universale della Chiesa e punto di riferimento per tanti uomini e donne che vivono sulla faccia della terra.
Si è presentato al mondo con le parole di sant’Agostino: con voi sono cristiano per voi sono vescovo. Il nuovo Papa nasce da questa famiglia agostiniana che ha saputo sempre coltivare il dono della fede con l’uso della ragione. Possano le parole dell’apostolo Pietro, di cui è successore, fargli da guida, perché sia di esempio al gregge con la testimonianza di vita cristiana, viva un’amicizia intensa con Gesù crocifisso-risorto, sia vicino al popolo di Dio con profonda umanità verso soprattutto chi più soffre”.
Dall’arcidiocesi di Milano mons. Mario Delpini prega per questo nuovo ministero petrino: “Nello spavento dell’annunciazione si manifesta la grazia di Dio. La Chiesa Ambrosiana prega e ama il papa e in questo momento trepido dell’inizio io credo che si verifichi la grazia della annunciazione… Papa Leone XIV, che oggi avvia il suo ministero, sa che deve essere il servo di tutti perché tutti siano uno: non si aspetta applausi e trionfi… Ecco i sentimenti che io immagino nel Papa e le intenzioni per cui preghiamo: perché nel turbamento sperimenti la grazia, nella interpretazione del mondo riconosca l’avvicinarsi del regno, nel servizio dell’unità trasfiguri le prove in dichiarazioni d’amore per la Chiesa”.
Un augurio anche dall’arcidiocesi di Torino e dalla diocesi di Susa, attraverso le parole di mons. Alessandro Giraudo e don Daniele Giglioli: “Le Diocesi di Torino e di Susa si uniscono alla gioia della Chiesa e del mondo per l’elezione di papa Leone XIV, lo statunitense e peruviano Robert Francis Prevost.
Al nuovo Vescovo di Roma e pastore della Chiesa universale, successore di Pietro e dell’amatissimo Papa Francesco, vanno fin da ora sentimenti di grande affetto e riconoscenza per l’alto ministero che ha accettato di assumere, assicurando il nostro impegno per l’annuncio e la testimonianza del Vangelo in questo mondo che ha sempre più bisogno di pace.
Le Chiese di Torino e Susa sono state rappresentate al Conclave dal nostro cardinale arcivescovo Roberto Repole, ma anche la partecipazione del cardinale Giorgio Marengo, di origine torinese, ci ha fatto respirare in modo molto forte il legame della nostra regione con la sede apostolica.
Ora è il momento della preghiera per il nuovo papa, per tutta la Chiesa e per il mondo, che in questa difficile stagione della storia, fra tante ombre e tanti motivi di preoccupazione, chiede a noi cristiani soprattutto un servizio: rendere testimonianza della infinita speranza che nasce dal Vangelo. Certi di poterlo fare nella comunione con papa Leone XIV, riprendiamo il cammino sotto la sua guida nella sequela di Cristo Risorto”.
Mentre il vescovo di Macerata, mons. Nazareno Marconi, ha ricordato la sua visita a Tolentino nel 2023: ““È stata una sorpresa, una bella sorpresa di quelle che fa il Signore. Papa Leone XIV, Robert Francis Prevost, è un Agostiniano, un buon amico delle Marche, particolarmente devoto di San Nicola da Tolentino, conosce bene i nostri territori e la nostra realtà.
Si tratta di un uomo che ha vissuto tante esperienze, come quella di Vescovo missionario in Perù, per questo sa unire la capacità di dialogo con i potenti a quella di stare con i poveri, che conosce bene. Nel suo saluto ha ricordato la pace del mondo, perché ce n’è un gran bisogno oggi, e il suo affidarci alla Madonna. Papa Leone XIV è un uomo dalla profonda fede mariana, come d’altra parte l’ordine degli Agostiniani. Il Signore non sbaglia quando fa le cose. Che il Signore benedica e sostenga papa Leone XIV e noi lo accompagniamo con la nostra preghiera. Papa Leone XIV è stato in visita a Tolentino nel settembre 2023 per la Festa del Perdono”.
Un augurio a papa Leone XIV è arrivato anche dal presidente del Forum delle Associazioni Familiari , Adriano Bordignon: “Accogliamo con profonda gratitudine e speranza l’elezione del nuovo Santo Padre, Robert Francis Prevost, Leone XIV. ‘La pace sia con tutti voi’ è il saluto che ci ha donato affacciandosi in piazza san Pietro. Come famiglie confidiamo che questo saluto potente possa essere il viatico per una sua guida luminosa capace di riportare la pace al centro dell’attenzione dei cuori dei popoli e dei governanti, in un mondo straziato da oltre 60 guerre, quella che papa Francesco chiamava terza guerra mondiale a pezzi. In un tempo segnato da sfide globali, da profonde trasformazioni sociali e da un crescente bisogno di radici, la figura del Papa rappresenta un faro di luce per le famiglie di tutto il mondo”.
Quindi una continuazione della pastoralità di papa Francesco per una cultura della vita: “Le famiglie sono il cuore pulsante della società, e guardano al Papa come a un padre che sa indicare la via del dialogo, della pace e della dignità umana. Siamo grati per l’esempio di unità che ci ha donato la Chiesa in questa straordinaria occasione, un segno forte per un mondo sempre più ferito dalle divisioni. Senza unità non c’è speranza. Confidiamo nella sua guida pastorale per tutti i credenti affinché possa essere un riferimento per tutte le donne e gli uomini di buona volontà per la custodia dei più fragili, per la promozione della dignità umana e del creato. Il Forum delle Associazioni Familiari esprime al nuovo Pontefice la più sentita vicinanza e disponibilità a camminare insieme nella promozione di una cultura della vita, della solidarietà e dell’accoglienza”.
Anche il Movimento ‘Laudato Sì’ gioisce per l’elezione di papa Leone XIV: “Alleluia! Tutti noi del Movimento ‘Laudato Sì’ accogliamo papa Leone XIV come nuovo Vescovo di Roma e capo della Chiesa universale. L’appello di papa Leone XIV a onorare la pace che viene da Dio e a costruire ponti di amore e di incontro tocca i nostri cuori. La sua preghiera dell’Ave Maria dal balcone di piazza san Pietro è un segno della sua unità con tutta l’umanità e il creato”.
Per il Movimento la scelta del nome è molto significativa: “La scelta del nome è significativa. Papa Leone XIII è stato un uomo che ha rotto gli schemi e ha focalizzato la Chiesa sulle questioni sociali del momento. Con la pubblicazione della Rerum Novarum ci ha richiamato a una maggiore attenzione sull’insegnamento sociale cattolico. Con il suo nome, papa Leone XIV segnala la sua intenzione di continuare a seguire le orme di papa Leone XIII e di papa Francesco come leader attento alle questioni urgenti del nostro tempo”.
Il nuovo papa è anche molto attento alla sfida della crisi ambientale: “Quando era presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina e Prefetto del Dicastero per i Vescovi, papa Leone XIV ha detto che quando si tratta di crisi ecologica, è tempo di passare ‘dalle parole ai fatti’. In questo momento di rinnovamento, in cui le antiche tradizioni della nostra Chiesa infondono vita a una nuova generazione, preghiamo con grazia affinché papa Leone XIV risponda ai segni dei tempi con la chiarezza morale per cui è noto”.
Anche le suore di Cascia hanno ricordato il legame con il papa: “In questo tempo di grazia per l’intera Chiesa, le monache agostiniane del Monastero Santa Rita da Cascia e la Fondazione Santa Rita da Cascia desiderano ricordare con riconoscenza il legame speciale che le unisce al nuovo Pontefice. Nel 2012, infatti, quando ricopriva il ruolo di Priore Generale dell’Ordine di Sant’Agostino, accolse la richiesta delle monache, autorizzando la nascita della Fondazione Santa Rita da Cascia, nel rispetto delle norme della Regola agostiniana.
In tale occasione, nominò anche, come previsto dallo statuto, due membri del Consiglio di Amministrazione, offrendo così un contributo fondamentale alla visione e alla missione della Fondazione, impegnata nel trasmettere il messaggio di carità e speranza di Santa Rita. La Comunità affida con fiducia il nuovo Pontefice all’intercessione di Santa Rita da Cascia, la ‘santa dell’impossibile’, canonizzata da Papa Leone XIII nel 1900 e amata in tutto il mondo come modello di perdono, speranza, carità e dialogo”.
(Foto: Osservatore Romano)