Un romanzo che fa sognare alla vigilia del Conclave

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 06.05.2025 – Vik van Brantegem] – Alla vigilia del Conclave, che ha il dovere di eleggere il nuovo Romano Pontefice, il Direttore di Informazione Cattolica Matteo Orlando ha pubblicato con Amazon il suo primo romanzo intitolato Il sigillo di Leone (2025, 108 pagine [QUI], dedicato alla utopica elezione di Papa Leone XIV, un papa anti-mainstream e controrivoluzionario. Il libro è accompagnato dalla prefazione del Dott. Paolo Gulisano e dalla postfazione del vaticanista Marco Tosatti. A giudizio dei primi lettori: «Si legge tutto d’un fiato». «Magari fosse eletto un Papa così». «Leone XIV mi ha entusiasmato». «È sorprendente». «Bellissimo libro, sublime, davvero!». «Una trama avvincente, un testo originale e creativo. Consigliato!». «Straordinario. Trama affascinante». «Libro di grande intensità spirituale e narrativa, che si legge da romanzo e fa riflettere come un saggio. Un vasto affresco che coniuga felicità narrativa e chiara visione del mondo, lettura scorrevole e profonda riflessione umana e religiosa, libera da pregiudizi. Un Cattolicesimo che indica la vera via, la Verità, incarnato da un Papa che testimonia la vera Chiesa che conduce alla Salvezza di Cristo, che vive nel mondo ma che non è del mondo, perché il fine di tutto è Dio. Un libro fondamentale per capire quel che è la Chiesa, in uno dei momenti più delicati della sua esistenza, l’elezione del nuovo Papa».
«13 maggio 2025. Il conclave elegge Leone XIV. Papa di transizione o salvezza per la Chiesa? Leone XIV, come scopriranno i lettori, è un pontefice coraggioso, fermo nella dottrina, ma amabile nello stile. Avremo un Papa così? Sognare non è proibito, e così possiamo porre le nostre speranze in un Papa che si ponga al di sopra della suddivisione conservatori/modernisti. Vorrei proprio un Papa così: un contemplativo, un Papa che non fa gesti spettacolari, che si esprime solo attraverso il magistero ufficiale e relativi documenti ufficiali. Un Papa che non fa conferenze stampa a braccio né sugli aerei né altrove. Un Papa che non va alle trasmissioni televisive, un Papa che non cerca l’applauso facile della gente. Un Papa, che tenga sotto controllo la situazione della Chiesa e intervenga a correggere stranezze, esibizionismi, errori. Sogno un Papa coraggioso, che non ha paura di giudicare il mondo, di denunciare il peccato, di chiamare il male con il suo nome. Perché silenzioso? Perché siamo stanchi di una Chiesa sbracata e chiassosa, di un chiasso che non porta nulla, che suscita solo il sorriso di compatimento del mondo. Quindi una Chiesa seria, austera, e di conseguenza affascinante, perché non metterebbe in mostra sé stessa, ma il Mistero della Salvezza di Cristo di cui da duemila anni è portatrice. Un Papa che rifugga dai modelli di vita secolarizzati, e dalle teologie all’ultima moda, e che invece si rifaccia ad Agostino e a Tommaso d’Aquino. Un Papa che abbia ben presente le parole di Cristo: “Siete nel mondo, ma non siete del mondo”. Un Papa che vorrei è un uomo profondamente appassionato alla Verità, che la testimoni, che la ami, che la proclami, che faccia in modo che il Cattolicesimo sia ancora rilevante e non venga assorbito nella società liquida post moderna. Un Papa che non rinunci alla Fede sul modello dei santi e dei martiri. Matteo Orlando, docente, giornalista, penna vivace e interessante, che con questo romanzo fa il suo esordio nella narrativa, ci regala uno spaccato appassionante della Chiesa di oggi e di quale potrebbe essere l’uomo chiamato a raddrizzare la barca di Pietro» (dalla Prefazione di Paolo Gulisano).
«Il bel libro di Matteo Orlando, lieve nel tono quanto serio nell’intenzione di fondo e nel contenuto, offre numerose chiavi preziose per la nostra riflessione; e, speriamo, per l’azione di un futuro pontefice. Solitudine, disperazione, sono pane quotidiano nella nostra società; e dove trovare sollievo, e speranza, e forza per continuare a camminare, se non davanti a Dio? Le anime, il loro conforto, la loro salvezza, l’aiuto a ritrovare un sentiero forse perso sono il leitmotiv di tutto il libro; e noi, immersi e dispersi nella quotidianità di mille problemi e pensieri, dobbiamo veramente essere grati all’autore per ricordarcelo, per riportarci all’essenziale. E per l’affermazione che il cuore del sacerdozio è appunto questo; non essere docenti, giornalisti, manager, ma prendersi cura delle anime, fare di ciò il campo di lavoro se non unico certamente principale. Matteo Orlando espone, in maniera breve e accattivante, una serie di verità che dovrebbero essere evidenti, ma che purtroppo appaiono distorte e mutilate dai filtri della mentalità del Mondo, quello che la Chiesa dovrebbe combattere. Il rispetto del sacro, sia nella messa antica che in quella nuova; il fatto che abbassare le asticelle della morale è un inganno, e in ultima analisi non crea fedeli, li perde, e li danna. Le persone sanno nel profondo del cuore, quello che è giusto, e quello cercano. Anche se magari in un primo momento accolgono con favore qualche sconto. Ma solo ciò che è difficile da raggiungere ha un valore. E questo è il messaggio centrale di questa opera; ed il messaggio che Leone XIV ci lascia…» (dalla Postfazione di Marco Tosatti).

Matteo Orlando, siciliano, insegna Religione Cattolica nelle scuole secondarie di secondo grado in Veneto. Ha conseguito la Laurea in Giurisprudenza (indirizzo professionale) e la Licenza in Teologia Spirituale. Studioso di mafie e di demonologia Cattolica, Orlando è autore di una dozzina di libri. Ha scritto per la redazione online del quotidiano Il Giornale e per la rivista mensile Visione – Un altro sguardo sul mondo. Ha fondato Informazione Cattolica, quotidiano d’informazione cattolico indipendente, che guida unitamente al sito La Fede Quotidiana.