Il potere dei media

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 06.05.2025 – Aurelio Porfiri] – Ieri sera sul tardi ho fatto una passeggiata su Piazza San Pietro. Anche nella sera tardi si poteva percepire la frenesia dei media che si preparavano per il Conclave, che è un evento “non evento”. Cioè, esso è un evento in sé ma del suo svolgimento noi sappiamo poco o niente, tranne qualche “spiffero”. Mi fanno sorridere i pronostici su questo o quel cardinale, dato come sicuro come prossimo Papa; ma che ne sanno? Chi glielo ha detto? A me sembra che queste, più che previsioni, sono desideri del giornalista che vedrebbe con favore l’elezione di un cardinale amico per avere poi una posizione privilegiata fra i colleghi. Cose umane… Non si creda a chi indica un nome piuttosto che un altro.
Eppure non è negabile che i media, una qualche forma di potere c’è l’hanno non tanto nell’informare sui fatti, ma nell’informare i fatti stessi, come diceva Jacques Derrida. Basta leggere i media di opposte tendenze ideologiche e ci si rende conto di come le notizie vengano presentate per creare una certa percezione della realtà. Per carità, non c’è niente di male, basta saperlo. Molti pretendono una oggettività dell’informazione che non può esistere, perché la personalità e le idee di chi scrive non può non avere un ruolo.
Detto tutto questo, penso di poter dire la mia opinione su quanto sta per accadere. A me sembra che i cardinali non abbiano ancora le idee molto chiare. Per qualche mia frequentazione vaticana, penso di poter dire che il governo di Papa Francesco ha lasciato non pochi scontenti, per un motivo o per l’altro. Ovviamente, a parole tutti si allineano nelle lodi del Papa passato, che certamente aveva le sue qualità. Ma nel chiuso del Conclave siamo sicuri che tutti i cardinali desidereranno una continuità con il Pontefice precedente? Mi permetto di avere i miei seri dubbi.
Per il Conclave i media avranno sicuramente un ruolo che è in egual misura di informazione e di disinformazione. Anche i giornalisti, i direttori di giornale, gli editori, devono rispondere a qualcuno con più potere di loro. Allora come formarsi un’idea di quello che succede? Controllare più fonti di notizie, in modo di avere una idea più ampia di quello che si dice. Io che faccio questo di abitudine posso dirvi la mia impressione (che magari verrà smentita): ad oggi, 6 maggio, la parte che definiamo “progressista” (non necessariamente nel solo senso della continuità con Francesco) parte in vantaggio. Eppure il fatto che i cardinali non si conoscano bene potrebbe indirizzare il voto in una direzione diversa rispetto al progressismo, verso un candidato di compromesso (non di transizione, perché i candidati detti “di transizione” possono essere i più pericolosi), che potrebbe mantenere un delicato equilibrio e non opprimere troppo la parte conservatrice, come è stato in questi ultimi anni. Per questo hanno una importanza fondamentale i kingmakers, dentro e fuori il Conclave. Io credo che molti cardinali un po’ smarriti, si fideranno di un buon consiglio per prendere la loro decisione. E speriamo che non chiudano le porte del loro cuore alla benefica influenza dello Spirito Santo.
Questa riflessione è stata pubblicata oggi dall’autore sul suo sito Traditio, per conoscere tutto su tradizione e tradizionalismo [QUI].