Scontro Merkel-Vaticano sul vescovo negazionista. Padre Lombardi: dal papa parole chiare

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Il cancelliere tedesco, Angela Merkel, aveva chiesto ulteriori chiarimenti al Vaticano circa il “perdono” ai vescovi lefebvriani, concesso dal Papa qualche giorno fa. Punto della discussione la revoca della scomunica al vescovo anti-semita Richard Williamson, uno dei quattro ultra-tradizionalisti riammessi nella Chiesa cattolica. Il cancelliere tedesco aveva ritenuto “insufficienti” le giustificazioni fornite dal Vaticano, specie sul tema della Shoah e sull’antisemitismo.

Non si è fatta attendere la risposta della Santa Sede, che per bocca del portavoce padre Federico Lombardi, ha parlato del caso, definendo le parole del Papa sull’argomento, “chiare”. ”E’ necessario che da parte del Papa e del Vaticano sia detto chiaramente che non può esserci negazione dell’Olocausto”, aveva dichiarato il cancelliere Merkel durante una conferenza stampa a Berlino, con parole nette e pesanti.
“Se una decisione del Vaticano fa emergere l’impressione che l’Olocausto possa essere negato – ha sottolineato ancora il capo del governo tedesco – questa deve essere chiarita. Da parte del Vaticano e del Papa deve essere affermato molto chiaramente che non ci può essere alcuna negazione sull’argomento”.

”La condanna di dichiarazioni negazioniste dell’Olocausto non poteva essere più chiara”, ha precisato padre Lombardi, riferendosi soprattutto all’ultima catechesi del papa di mercoledì scorso. “Dal contesto – ha aggiunto – risulta evidente che essa si riferiva anche alle posizioni di mons. Williamson e a tutte le posizioni analoghe”.

“Mentre rinnovo con affetto l’espressione della mia piena e indiscutibile solidarietà con i nostri Fratelli destinatari della Prima Alleanza, auspico che la memoria della Shoah induca l’umanità a riflettere sulla imprevedibile potenza del male quando conquista il cuore dell’uomo. La Shoah sia per tutti monito contro l’oblio, contro la negazione o il riduzionismo”, ha continuato padre Lombardi.

“Il pensiero del Papa sul tema dell’olocausto è stato espresso con molta chiarezza nella sinagoga di Colonia il 19 agosto 2005, nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau il 28 maggio 2006, nell’udienza generale del 31 maggio 2006 e al termine dell’udienza generale del 28 gennaio scorso con parole inequivocabili”, ha precisato Lombardi. In quest’ultima occasione, ha aggiunto il portavoce del Vaticano, “il Papa ha spiegato chiaramente anche lo scopo della remissione della scomunica» dei lefebvriani, “che non ha nulla a che vedere con una legittimazione delle posizioni negazioniste dell’Olocausto, da lui appunto chiaramente condannate”.

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