Il Decano del Collegio cardinalizio presiede la Santa Messa nel 10° anniversario della morte del Cardinal Tucci, “professionista dalla grande umanità”

Padre Roberto Tucci
Condividi su...

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 14.04.2025 – Vik van Brantegem] – Questa mattina di lunedì 14 aprile 2025, nella cappella della Palazzina Leone XII nei Giardini vaticani, il Cardinale Giovanni Battista Re, Decano del Collegio cardinalizio ha presieduto una Concelebrazione Eucaristica nel 10° anniversario della morte del Cardinale gesuita Roberto Tucci (Napoli, 19 aprile 1921-Roma, 14 aprile 2015), che è stato Direttore de La Civiltà Cattolica, perito al Concilio Vaticano II, Direttore Generale della Radio Vaticana e Organizzatore dei viaggi apostolici di Papa Giovanni Paolo II. Riportiamo di seguito l’articolo di Tiziana Campisi dedicato all’evento su Vatican News.


Il Cardinale Roberto Tucci nel corso della sua vita si è distinto “per il grande spirito di servizio e per il senso di responsabilità”, “sempre mosso dall’amore per Dio e per la Chiesa”, lasciando emergere “una grande umanità, una non comune capacità di dialogo e un tratto garbato con le persone”. Così il Cardinale Giovanni Battista Re, decano del Collegio cardinalizio, ha ricordato questa mattina il porporato per anni al fianco di Giovanni Paolo II, definendolo “un fedele servitore della Chiesa e del Papa”.

Alla liturgia hanno preso parte i Cardinali Emil Paul Tscherrig, che negli anni di lavoro svolti nella Segreteria di Stato ha collaborato alla preparazione dei viaggi apostolici di Papa Giovanni Paolo II; James Michael Harvey, nominato Prefetto della Casa Pontificia da Papa Giovanni Paolo II; e George Jacob Koovakad, Prefetto del Dicastero per il Dialogo Interreligioso e attuale organizzatore dei viaggi apostolici. Hanno partecipato inoltre Mons. Renato Boccardo, Arcivescovo di Spoleto-Norcia, e Alberto Gasbarri, che si sono occupati dei viaggi apostolici rispettivamente dal 2001 al 2005 e dal 2005 al 2016; l’Arcivescovo Piero Marini, per vent’anni Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie, con Papa Giovanni Paolo II e con Papa Benedetto XVI; il Prefetto e il Segretario del Dicastero per la Comunicazione, Paolo Ruffini e Mons. Lucio Ruiz; e Padre Federico Lombardi, S.I., già Direttore del Centro Televisivo Vaticano, Direttore Generale della Radio Vaticana e Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, che all’inizio della Celebrazione Eucaristica ha raccontato che il confratello Tucci “quando era Direttore della Radio Vaticana, abitava nella cosiddetta casetta che poi è diventato il famoso monastero Mater Ecclesiae a poche centinaia di metri” dalla Palazzina Leone XIII “e veniva tutte le mattine” nella cappella “per celebrare alle 07.30 la Messa in latino che veniva trasmessa dalla Radio Vaticana”. Proprio per questo stamani la liturgia è stata organizzata allo stesso orario nella stessa cappella. Da qui, tra l’altro, Padre Tucci, il 29 settembre 1978, prima di celebrare la Santa Messa, annunciò come primo la morte di Papa Giovanni Paolo I.

Nella sua omelia, il Cardinal Re ha rievocato l’amicizia fra Roberto Tucci e Karol Wojtła, iniziata durante il Concilio Vaticano II. “Ambedue, infatti, nel 1965 fecero parte del Comitato ristretto, che si riunì principalmente ad Ariccia per la elaborazione del testo” che poi divenne la Costituzione Pastorale Gaudium et spes sulla Chiesa nel mondo contemporaneo. Dal 1973 e fino al 1985, Direttore Generale della Radio Vaticana, Padre Tucci ha favorito lo sviluppo dell’emittente “dando contenuto alle trasmissioni, che in quegli anni della divisione del mondo in due blocchi erano molto ascoltate”. “Eminenti” le sue “qualità professionali nel mondo delle comunicazioni sociali”, ha aggiunto il Cardinal Re, “anche con notevoli capacità di manager, molto attento alle persone”.

Come responsabile della Radio Vaticana e come giornalista, Padre Tucci ha accompagnato Papa Giovanni Paolo II nei suoi primi viaggi apostolici e la collaborazione con lui si è fatta “più solida e intensa nel 1982, per il compito che gli fu affidato di occuparsi della preparazione” dei viaggi apostoliche fuori dell’Italia, cosa che “svolse sempre con grande saggezza e abilità” fino al 2001. “Padre Tucci si occupava di tutti gli aspetti organizzativi”, ha specificato il Cardinal Re, aggiungendo che decisi dal Papa i luoghi nei quali recarsi, l’Organizzatore dei viaggi andava “almeno due volte nella nazione che sarebbe stata visitata”. “Era molto abile nel trovare il modo di realizzare quanto desiderato da Sua Santità. Aveva la capacità di affrontare con serenità e chiarezza le situazioni più complicate”, ha sottolineato, poi, il Cardinal Re, citando, inoltre, alcuni viaggi “difficili e perfino pericolosi, come quello in Nicaragua ai tempi del Sandinismo, nei Paesi Bassi e qualche altro”.

Una “lunga pagina” di vita quella di Padre Tucci come incaricato della preparazione dei viaggi apostolici, il suo è stato “un contributo diretto” al “grande pontificato che ha risvegliato il senso religioso nella società ed ha inciso nella storia del mondo”. Proprio “in segno di apprezzamento e di gratitudine per l’attività svolta” e anche “per lo spirito con cui si era prodigato a bene della Chiesa”, Papa Giovanni Paolo II nel 2001 creò Padre Tucci cardinale.

A sintetizzare efficacemente la sua testimonianza di vita anche Papa Francesco che nel telegramma inviato al Preposito Generale della Compagnia di Gesù in occasione della morte, rimarca la sua “operosa e dinamica” esistenza, “spesa nell’adesione coerente e generosa alla propria vocazione, quale religioso attento alle necessità degli altri e pastore fedele al Vangelo ed alla Chiesa”.

Al termine della celebrazione, è stata poi inaugurata al secondo piano di Palazzo Pio, sede di Vatican News, della Radio Vaticana, de L’Osservatore Romano e di Vatican Media, una sala riunioni intitolata al Cardinale Roberto Tucci e al suo ingresso è stata posta una targa. “È un esempio per tutti noi – ha detto Mons. Ruiz, richiamando l’operato del Cardinal Tucci – perché rimanga come qualcuno che ha aperto una porta missionaria. Questo è un luogo per riunirci per pensare come portare il Signore fino ai confini della terra”.

Il Cardinale Roberto Tucci, S.I., è nato a Napoli il 19 aprile 1921 da Mario e Eugenia Watt Lega, di confessione anglicana. Viene in contatto con la Compagnia di Gesù come membro della Congregazione mariana di San Luigi a Posillipo.

A quindici anni entra nel Noviziato della Compagnia di Gesù a Vico Equense (Napoli) e percorre quindi brillantemente il tradizionale corso di studi dell’Ordine: Maturità classica (1941); Licenza in Filosofia (Gallarate 1944), Laurea in Filosofia (Napoli 1947), Licenza in Teologia (Lovanio 1951). Il 24 agosto 1950 è ordinato sacerdote.

Dopo aver conseguito, presso la Pontificia Università Gregoriana, il Dottorato in Teologia, è destinato come Professore alla Facoltà Teologica San Luigi di Napoli dove insegna per due anni e, con altri professori, in qualità di Direttore, dà vita alla rivista Digest religioso, poi divenuta Rassegna di Teologia.

Nel 1956 viene chiamato a far parte del Collegio degli Scrittori della rivista La Civiltà Cattolica della quale tre anni dopo è nominato Direttore.

È questo il periodo nel quale, oltre alla Direzione della rivista dei Gesuiti italiani, alla quale dà nuovo impulso e maggior respiro internazionale, egli esplica una molteplice attività e svolge compiti di responsabilità sia in seno al suo Ordine sia in campo ecumenico, sia soprattutto in Organismi della Santa Sede.

Particolare importanza riveste il suo contributo ai lavori del Concilio Vaticano II. Già nella preparazione è stato membro della Commissione Preparatoria sull’Apostolato dei Laici. Durante il Concilio ha contribuito, in qualità di peritus, alla redazione del Decreto sull’Apostolato dei Laici e alla Costituzione Pastorale sulla Chiesa nel mondo moderno.

Per tutta la durata della seconda, terza e quarta Sessione del Concilio, ha tenuto quotidianamente una conferenza per i giornalisti accreditati presso la Sala Stampa della Santa Sede.

Dopo la chiusura del Concilio è stato membro della Commissione postconciliare per l’Apostolato dei Laici fino alla istituzione del Consilium de Laicis. È stato Consultore del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali dal 1965 al 1989, e a questo titolo è stato membro del comitato di redazione della Istruzione Pastorale sulla comunicazione sociale Communio et progressio nel suo stadio finale (1970-1971). Ha partecipato al Sinodo dei Vescovi del 1969 e del 1971 come membro del Centro Stampa ufficiale.

È stato Vice-Presidente della Unione Cattolica della Stampa Italiana (UCSI) dal 1961 al 1982.

È stato consultore del Segretariato per l’Unità dei Cristiani dal 1973 al 1989.

Nel luglio 1968 è ospite e relatore della IV Assemblea del Consiglio Mondiale delle Chiese tenutasi a Uppsala in Svezia. Membro per parecchi anni del comitato di redazione della rivista teologica internazionale Concilium, nel 1969 riceve il Premio giornalistico conferitogli dall’Associazione Cattolica della Stampa degli Stati Uniti «per l’articolo che nel 1968 ha maggiormente contribuito all’ecumenismo». Ha anche partecipato in qualità d’ospite alla V Assemblea del Consiglio Mondiale delle Chiese tenutosi nel novembre-dicembre 1975 a Nairobi, in Kenya.

Negli anni 1967-1969 è stato Segretario Generale della Provincia Italiana della Compagnia di Gesù. Ha partecipato alle Congregazioni Generali dell’Ordine XXI (1965-1966), XXXII (1974-1975) come membro eletto dalla Provincia Napoletana. Dal 1970 al 1975 è stato Consigliere ufficiale del Preposito Generale, Padre Pedro Arrupe, per l’ecumenismo. Ha inoltre partecipato alla XXXIII Congregazione Generale dei Gesuiti (1983) che ha eletto Generale dell’Ordine P. Peter-Hans Kolvenbach.

Ha ricevuto nel marzo 1966 la Laurea in Legge dalla Università di Notre Dame, Indiana (USA), in occasione del Congresso Internazionale lì tenuto su Le tematiche teologiche del Vaticano II.

Nel settembre del 1973 viene destinato alla Radio Vaticana dove succede come Direttore Generale a Padre Giacomo Martegani, S.I., che lascia l’incarico per motivi di salute.

La nomina costituisce già in sé stessa un significativo segnale del fatto che la Santa Sede e la Compagnia di Gesù concretamente intendano imprimere alla Radio Vaticana un dinamismo e una efficacia adeguati alle sue possibilità. Vengono valorizzate le risorse umane già esistenti e altre se ne aggiungono, il che accelera l’attuazione del piano di potenziamento deciso da Papa Paolo VI nel 1966 con la ristrutturazione dell’Emittente e una distribuzione delle risorse finanziarie che privilegia la produzione editoriale. Nascono così nuovi programmi, sollecitati anche dall’ormai imminente Anno Santo del 1975: da uno di essi, un programma informativo in quattro lingue per i pellegrini, nasceranno i presupposti per quella svolta giornalistica che solo più tardi e non senza difficoltà porteranno «la Radio del Papa» a un livello di qualità informativa altamente professionale.

Nel frattempo anche la programmazione musicale avrà il suo sviluppo, contribuendo a diffondere della Radio Vaticana un’immagine più attraente per un pubblico meno vicino alla Chiesa. Sono anche gli anni di un parallelo potenziamento delle strutture tecniche, sia di produzione, sia di diffusione dei programmi.

Nel febbraio 1976 gli viene conferito il titolo di Ufficiale della Legione d’Onore della Repubblica francese.

Dal 1977 al 1983 egli è anche Membro del Consiglio Direttivo della Università di Georgetown (Washington DC).

Con l’inizio del pontificato di Papa Giovanni Paolo II, la Radio Vaticana entra in una stagione che ne allarga il respiro fino ai confini di un mondo raggiunto fino allora con le onde hertziane e ormai percorso fisicamente, precedendo e seguendo le orme del Papa pellegrino.

In qualità di Direttore Generale della Radio Vaticana, accompagna Papa Giovanni Paolo II fin dal primo viaggio apostolico, quello del 1979 in Messico. Lo accompagna, eccettuando solo quello in Francia del 1980 e quello in Austria del 1983, in tutti i suoi pellegrinaggi attraverso il mondo, ma dall’autunno del 1982 e fino al 2001anche come organizzatore dei viaggi apostolici fuori d’Italia.

A lui, investito del nuovo impegnativo compito che lo consacra a uno degli aspetti più significativi e caratterizzanti del Pontificato di Papa Giovanni Paolo II, viene, su sua richiesta, affiancato con funzioni di Vice-Direttore Generale, il Padre Pasquale Borgomeo, S.I., che nel luglio 1985 gli succede come Direttore Generale della Radio Vaticana.

Il suo legame con la Radio Vaticana è tuttavia rimasto costante, non solo in forza del mandato di presiedere il Comitato di Coordinamento dell’Emittente, divenuta a partire del 1° gennaio 1986 Amministrazione autonoma, ma soprattutto perché la Radio Vaticana ha messo fino a oggi a sua disposizione il suo capitale di uomini e di strumenti in una sinergia e in una unità d’intenti che si sono rivelate certo reciprocamente proficue, ma anche sommamente esemplari e preziose per la Radio del Papa.

Sono quindi comprensibili la gratitudine al Santo Padre, la gioia e la fierezza con le quali la Radio Vaticana, non meno della Compagnia di Gesù, ha accolto la sua elevazione alla porpora cardinalizia.

Da Papa Giovanni Paolo II creato e pubblicato cardinale nel Concistoro del 21 febbraio 2001, del Titolo di Sant’Ignazio di Loyola a Campo Marzio, Diaconia elevata pro illa vice a Titolo presbiterale il 21 febbraio 2011.

Il Cardinale Roberto Tucci è deceduto a Roma il 14 aprile 2015.

151.11.48.50