Roma Capitale censura Pro Vita & Famiglia

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 14.04.2025 – Jacopo Coghe [*]] – Quello che sta accadendo a Roma è gravissimo. I nostri manifesti della campagna “Mio Figlio NO”, affissi regolarmente in città, sono stati ufficialmente censurati dal Comune di Roma con una diffida scritta che ne chiede la rimozione immediata. E come se non bastasse, attivisti e influencer LGBTQ hanno lanciato un’offensiva sui social, diffondendo bugie, invitando le persone a segnalare le affissioni come illecite presso le autorità con messaggi intimidatori e vere e proprie campagne di censura.

Ma qual’è il nostro “crimine”? Quello di dare voce a migliaia di famiglie, preoccupate per l’indottrinamento ideologico nelle scuole. Quello di denunciare con coraggio ciò che molti genitori vivono nel silenzio: progetti scolastici che promuovono l’identità fluida, “carriere alias” imposte senza consultare le famiglie, attivisti LGBTQ che parlano di “cambio di sesso” a bambini di 11 o 12 anni. Questa è la realtà. E noi la raccontiamo.
Devo essere sincero: dopo quest’ultimo ordine di rimozione di Roma Capitale indirizzato alle società di affissioni, il rischio è che non rimanga nessuna società disposta a affiggere i nostri manifesti. Nessuno vuole mettersi contro tutta l’Amministrazione di Roma Capitale. Di fatto, in tutto il territorio della Capitale, saremo totalmente silenziati, censurati, imbavagliati.
Non possiamo permettere che la libertà educativa venga calpestata nel silenzio. La verità è dalla nostra parte. I nostri manifesti sono stati affissi in modo perfettamente legale. Abbiamo agito nel pieno rispetto:
- dell’art. 21 della Costituzione, che tutela la libertà di espressione;
- della Legge 160/2019, che obbliga i Comuni a garantire spazi per comunicazioni sociali prive di fini economici.
Eppure, il Comune di Roma ha pretestuosamente invocato norme che riguardano solo la pubblicità commerciale, ignorando la normativa vigente. Hanno persino omesso che il decreto attuativo della legge da loro citata… non esiste ancora. Ma non finisce qui: un Giudice di Pace di Roma ci ha già dato ragione recentemente, riconoscendo la legittimità delle nostre affissioni.
La verità fa paura. E per questo vogliono farci tacere. Chi ci attacca, in realtà, ha paura di un messaggio semplice e forte: i figli sono dei genitori, non dello Stato. E allora cercano di zittirci, screditarci, isolarci. Ma noi non ci arrenderemo. Anzi: è proprio in momenti come questi che dobbiamo alzare la voce ancora di più.
Ti dicevo che nessuno vuole mettersi contro tutta l’Amministrazione di Roma Capitale. Ma ci costringono a scegliere tra la morte del silenzio e la lotta per la vita. Se vogliono battaglia, avranno battaglia.
C’è chi vorrebbe decidere al posto delle famiglie. Chi non tollera che i genitori si oppongano all’indottrinamento. E allora ci accusano, ci minacciano, provano a farci sparire. Ma noi sappiamo da che parte stare: dalla parte della libertà, della verità e del diritto di educare i propri figli secondo coscienza. E quando cercano di zittirci, noi parliamo ancora più forte.
[*] Portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus