Ad Haiti AVSI sostiene la popolazione

Il 12 gennaio 2010 un devastante terremoto di magnitudo 7.0 colpiva il cuore di Haiti, causando una delle tragedie più gravi nella storia recente del Paese con più di 220.000 morti e 1.500.000 di sfollati, devastando le infrastrutture del Paese, comprese migliaia di scuole. Inoltre in questi ultimi anni Haiti è piombata in una delle crisi più gravi e silenziose della sua storia recente a causa dell’escalation di violenza ha causato nello scorso anno più di 700.000 sfollati, che fuggono dai loro quartieri a causa della presenza di gruppi armati, e la chiusura di almeno 1.000 scuole.
Più della metà di questi sfollati è composta da bambini e adolescenti, maggiormente esposti alla violenza, in particolare alle aggressioni, allo sfruttamento e agli abusi sessuali. Inoltre, i minori sfollati e separati dalle loro famiglie vengono facilmente reclutati dalle bande armate. Le scuole, le strutture sanitarie e i mercati sono diventati obiettivi delle gang, che li utilizzano come mezzi per esercitare il controllo su intere zone.
A questa situazione tenta di dare una risposta concreta l’ong italiana AVSI. Da Gabriele Regio, responsabile della fondazione AVSI, presente ad Haiti dal 1999, ci facciamo raccontare il programma della ‘creazione del reddito’?
“Fra le diverse problematiche che la popolazione haitiana vive, c’è senza dubbio il continuo aumento del costo della vita dovuto a una costante inflazione e svalutazione della moneta locale e dalla difficoltà di importare prodotti alimentari per l’insicurezza nel paese. Principalmente il costo dei prodotti alimentari, che conformano il paniere alimentare, risente di questa situazione. Oggi una famiglia media di 5 membri dovrebbe disporre di circa 200 dollari al mese per soddisfare i bisogni alimentari, ma secondo la Banca Mondiale, circa il 60% della popolazione haitiana vive al di sotto della soglia di povertà, con meno di £ 2,5 al giorno.
Nelle aree in cui AVSI lavora questa percentuale arriva a 90%. Questo tasso di povertà è aggravato da profonde disuguaglianze sociali ed economiche. La disoccupazione è un problema persistente, soprattutto tra i giovani. Il 70% dei giovani adulti è disoccupato (dato che supera l’80% nelle zone dove AVSI è presente). Le opportunità di lavoro sono limitate a causa della mancanza di infrastrutture, delle risorse naturali mal gestite e dell’instabilità politica.
Ad Haiti esistono diverse attività generatrici di reddito, a seconda delle risorse disponibili, delle esigenze del mercato e dei settori in via di sviluppo. In questo contesto AVSI propone un programma per la creazione del reddito basato su corsi di formazione professionale e sostenendo le famiglie con un investimento iniziale per avviare attività economiche in diversi settori, come quello agricolo, commerciale e del trasporto. Il programma propone soluzioni basate su specifici studi che analizzano il mercato locale, le risorse disponibili e le capacità dei beneficiari per poter offrire delle opportunità di generazione di reddito sostenibili.
Il programma include anche una componente di ‘Cash for Work’ che permette ai comunitari di lavorare in progetti di riabilitazione di strutture comunitarie e infrastrutture agricole in modo da ottenere un doppio impatto: da un lato garantire che le famiglie vulnerabili possano lavorare e quindi accedere a un reddito che gli permetta di coprire i fabbisogni alimentari, dall’ altro riabilitare infrastrutture che permettano di rafforzare la produzione agricola locale a beneficio di altre famiglie contadine.
Quanto pesa nello sviluppo dell’isola caraibica la decisione del presidente degli USA di congelare i fondi alla cooperazione?
Nel febbraio 2025, il CLIO (Cadre de Liaison Inter-Organisations) associazione di ONG creata nel 2005, che attualmente comprende 81 ONG haitiane e straniere che operano ad Haiti ha realizzato uno studio per valutare l’impatto della decisione del presidente degli USA di congelare i fondi alla cooperazione.
Lo scopo di questo sondaggio è stato quello di condividere informazioni tra le organizzazioni per una migliore comprensione degli impatti della sospensione parziale e sospensione totale dei progetti USAID ad Haiti e capire quali settori d’intervento sono stati maggiormente colpiti dalla sospensione; l’indagine è stata condotta su 29 ONG, di cui 6 nazionali e 23 internazionali.
L’ordine di sospensione dei lavori ha avuto un impatto devastante su oltre 550.000 beneficiari haitiani, che ora sono privati dei servizi essenziali. Questa misura ha costretto alcune ONG a fermare temporaneamente le loro attività, mentre altre hanno dovuto sospendere completamente i loro servizi. I dipartimenti maggiormente colpiti sono quelli del Sud, del Nord-Est e dell’Ovest, ma anche i dipartimenti del Nord, Centro, Grande Anse e Nippes sono stati interessati dalla sospensione dei progetti. Undici ONG hanno dichiarato di aver dovuto intraprendere azioni per cessare i contratti o sospendere i dipendenti, portando alla sospensione o cessazione di 245 posti di lavoro a seguito dell’ordine di sospensione dei lavori (SWO) emesso dall’USAID.
L’impatto a lungo termine potrebbe comportare ulteriori riduzioni delle risorse umane, con alcune organizzazioni ancora in fase di valutazione delle implicazioni finanziarie sulla loro struttura e sui servizi di supporto. AVSI ha dovuto sospendere 4 progetti finanziati con fondi USAID, l’interruzione dei programmi ha privato i beneficiari di risorse vitali, come la sicurezza alimentare, l’assistenza in denaro, l’acqua potabile, i servizi igienici e sanitari (WASH), la nutrizione e i programmi educativi. Questa sospensione ha aumentato significativamente la vulnerabilità di gruppi già fragili, tra cui donne, bambini e persone in situazioni di vulnerabilità”.
In cosa consistono gli interventi di AVSI ad Haiti?
“Ad Haiti, AVSI si impegna in diversi settori, tra cui l’educazione, la sicurezza alimentare, la salute, l’assistenza umanitaria e la promozione del benessere sociale. Educazione: AVSI supporta il sistema educativo ad Haiti, contribuendo a migliorare l’accesso all’istruzione tramite un programma di Sostegno a Distanza, in particolare nelle aree rurali e nelle zone più colpite dalla povertà. Le sue attività includono la formazione degli insegnanti e la distribuzione di materiali educativi. AVSI lavora anche per promuovere l’inclusione di bambini con disabilità nel sistema scolastico.
Sicurezza alimentare: AVSI interviene in ambito agricolo, aiutando le comunità a migliorare la loro capacità di produrre cibo in modo sostenibile. Questo include attività di formazione su tecniche agricole moderne, la distribuzione di sementi, e la creazione di opportunità per migliorare la sicurezza alimentare e l’autosufficienza.
Assistenza umanitaria: Dopo eventi di emergenza come terremoti o uragani, AVSI fornisce assistenza immediata, tra cui distribuzione di beni di prima necessità, acqua potabile, cibo e servizi sanitari.
Salute e nutrizione: AVSI promuove programmi di salute e nutrizione per migliorare il benessere delle popolazioni vulnerabili, specialmente nei settori rurali e periurbani. Questo include attività di sensibilizzazione sulla salute, programmi di nutrizione per bambini e famiglie, e supporto alle strutture sanitarie locali.
Protezione: AVSI lavora anche per rafforzare la protezione sociale delle famiglie vulnerabili, specialmente quelle che vivono in condizioni di povertà estrema. Fornisce supporto psicologico, promuove la protezione dei diritti dei bambini e delle donne, e aiuta a costruire comunità più resilienti”.
Per maggiori informazioni: www.avsi.org
(Foto: AVSI)