Presentazione della Settimana Santa di Enna con il monsignore indagato per falsa testimonianza. L’ennesimo atto di arroganza

Presentazione Settimana Santa ad Enna
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[Korazym.org/Blog dell’Editore, 04.04.2025 – Vik van Brantegem] – Condividiamo il Comunicato Stampa del movimento Non accetto Prediche da Chi copre un Abuso, sull’ennesima dimostrazione di disprezzo del senso dell’etica e delle Istituzioni. La presentazione dei riti della Settimana Santa di Enna, stasera venerdì 4 aprile 2025 alle ore 19.30 presso la chiesa di San Michele, vede come protagonista Vincenzo Murgano, Parroco della chiesa Madre di Enna, oggi imputato per il reato di falsa testimonianza commesso nell’ambito del noto processo a Giuseppe Rugolo, il sacerdote condannato per reati a sfondo sessuale ai danni di minori, a 4 anni e mezzo di carcere, dal Tribunale di Enna.

Il tutto si svolgerà, si legge nelle locandine, alla presenza del Sindaco della Città di Enna, Avv. Maurizio Dipietro e dell’Assessore al Turismo, Avv. Mirko Milano. Gli avvocati dovrebbero sapere cosa significa “imputato”.

Mentre la Procura della Repubblica di Enna ravvisa gli estremi di un reato gravissimo, la falsa testimonianza, a carico di Mons. Vincenzo Murgano, ma anche del Vescovo di Piazza Armerina, Mons. Rosario Gisana, l’istituzione Comune di Enna lo erge a simbolo della città e dei suoi cittadini.

Mentre grossa parte della cittadinanza chiede al prelato di non sfilare in processione, Vincenzo Murgano, con il pieno supporto del primo cittadino, delle confraternite e del collegio dei Rettori, continuano ipocritamente a tacere, sfidando le istituzioni militari che dovranno sfilare, come di consueto, per il Venerdì Santo, al seguito di un imputato per falsa testimonianza, condotta pure condannata dai dieci comandamenti.

Troviamo imbarazzante che le forze dell’ordine, coordinate e dirette dalla Procura della Repubblica, debbano sfilare in processione in un simile contesto e speriamo che questo imbarazzo non sia solo il nostro,

Ci appelliamo al questore Corrado Fazzino, affinché non permetta che polizia e carabinieri si stringano attorno ad un imputato che avrebbe potuto, con un atto di umiltà e di carità Cristiana, fare un passo indietro, decidendo di non sfilare in processione con la Spina Santa, simbolo della processione del Venerdì Santo e tanto cara a noi ennesi e credenti, almeno per quest’anno, aspettando che la giustizia, almeno quello terrena, faccia il suo corso. Capiamo e rispettiamo la presunzione di innocenza, ma qui dopo quanto accaduto dovrebbe prevalere il senso dell’opportunità e del rispetto delle Istituzioni, oltre che quello delle vittime.

Caso Rugolo – Indice [QUI]