Il Papa: ‘La Chiesa non è padrona, ma è serva del potere del perdono’
Il Sacramento della Riconciliazione e il conseguente perdono dei peccati ancora una volta al centro della catechesi che il Papa ha offerto ai fedeli nel corso dell’udienza generale.
Non bisogna aver timore della confessione, il confessionale – ha più volte ricordato Papa Francesco – non è una sala di tortura. Stamane il Pontefice ha ribadito che non bisogna vergognarsi di raccontare al sacerdote i propri peccati perchè è ”meglio diventare una volta rosso che mille volte giallo”. ”Dio – ha ripetuto Francesco – sempre ci perdona non si stanca di perdonare, noi non dobbiamo stancarci di chiedere perdono”.
“Anche i sacerdoti devono confessarsi, anche i vescovi, perchè sono peccatori. Anche il Papa è peccatore, per questo mi confesso ogni quindici giorni. E il confessore sente le cose che io gli dico, mi consiglia e mi perdona. Tutti abbiamo bisogno di questo perdono”. “A volte – ha aggiunto il Pontefice – capita che dicano: mi confesso direttamente con Dio, ma è il sacramento che ti dà la sicurezza del perdono”.
Papa Francesco si è poi rivolto direttamente ai sacerdoti. ”Il servizio che il sacerdote presta da parte di Dio nel sacramento della Confessione è un servizio molto delicato, che esige che il suo cuore sia in pace, che abbia il cuore in pace, che non maltratti i fedeli ma che sia amico fedele e misericordioso, che sappia seminare speranza nei cuori e soprattutto sia consapevole che il fratello e la sorella cerchi il perdono e lo faccia come le tante persone che si accostavano a Gesù perchè le guarisse”. Se il sacerdote – ha ammonito Papa Bergoglio – ”non ha questa disposizione di spirito è meglio che, finchè non si corregga, non amministri questo sacramento perchè fedeli penitenti non hanno il dovere ma il diritto di trovare nei sacerdoti dei servitori del perdono di Dio”.
Per questo il Papa ha ricordato che ”la Chiesa non è padrona del potere delle chiavi, ma è serva del ministero della misericordia e si rallegra tutte le volte che può offrire questo dono divino”. “Tante persone oggi – ha sottolineato ancora Papa Francesco – non capiscono la dimensione ecclesiale del perdono, perchè domina l’individualismo, il soggettivismo, e anche noi cristiani ne risentiamo. Certo, Dio perdona ogni peccatore pentito, personalmente, ma il cristiano è legato a Cristo, e Cristo è unito alla Chiesa. Per noi cristiani c’è un dono in più, e c’è anche un impegno in più: passare umilmente attraverso il ministero ecclesiale”.
Al termine dell’udienza generale Papa Francesco ha rivolto un pensiero al popolo sardo, duramente provato dall’alluvione che ha sconvolto la Regione. ”Non possiamo non ricordare le vittime. Preghiamo per loro, per i familiari e siamo solidali con coloro i quali hanno subito dei danni’. ”La Madonna – ha concluso il Pontefice – custodisca ed aiuti tutti i nostri fratelli e sorelle sardi”. E ricordando l’Anno internazionale della Famiglia rurale, promosso dall’ONU, Francesco ha invitato a ”valorizzare gli innumerevoli benefici che la famiglia apporta alla crescita economica, sociale, culturale e morale dell’intera comunità umana”.
Ascoltiamo adesso un passaggio della catechesi di Papa Francesco