I “Lunedì a Santa Maria in Cappella” a Trastevere: un viaggio nella Tradizione, nella Musica e nella Liturgia con il Maestro Aurelio Porfiri

Romaeterna Cantores
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[Korazym.org/Blog dell’Editore, 03.04.2025 – Jan van Elzen] – Nel cuore di Roma, nella storica chiesa di Santa Maria in Cappella in via Pietro Peretti 6 a Roma, zona Trastevere, prende vita un nuovo e stimolante ciclo di conferenze: I Lunedì a Santa Maria in Cappella, curato dal Maestro Aurelio Porfiri. Questa serie di incontri, che si svolgerà da aprile a giugno 2025, offrirà un’importante occasione per esplorare temi legati alla musica sacra, alla liturgia e alla storia ecclesiastica, attraverso il contributo di studiosi, artisti e uomini di Chiesa.

Lunedì 7 aprile 2025, l’evento inaugurale sarà dedicato al libro La destra del Signore si è alzata. Una storia del tradizionalismo cattolico dal Vaticano II a Traditionis Custodes di Aurelio Porfiri, con la partecipazione del Prof. Guido Vignelli e del Prof. Filippo Delpino, per un dibattito sull’evoluzione e le sfide del tradizionalismo cattolico.

“La pietra scartata dai costruttori è divenuta testata d’angolo”. Riflessioni sul fenomeno del “tradizionalismo Cattolico” – 21 giugno 2024 [QUI]

Lunedì 14 aprile 2025, si discuterà di musica sacra a Roma nel XIX secolo, con la presentazione del libro Sacra opera o opera sacra? curato da Aurelio Porfiri, con interventi di vari studiosi che hanno contribuito alla ricerca.

Il testo Sacra Opera o Opera Sacra (Solfanelli, 178 pagine), con i contributi di Guido Milanese, Eleonora Simi Bonini, Aurelio Porfiri, Luigi Verdi, Michele Chiaramida, Raimundo Pereira Martinez e Maura Menghini, è una introduzione al mondo sconosciuto della musica sacra a Roma nel XIX secolo. Questo secolo è un tempo di grandi cambiamenti nella vita di Roma, nella vita della Chiesa e anche nella storia della musica. L’Opera è il linguaggio privilegiato di larghi strati della popolazione e la sua influenza si fa sentire prepotentemente anche in chiesa. In questo libro se leggono nomi di musicisti che forse si è mai sentito nominare, come Aldega, Baini, Mustafà e Terziani. Sarà bene invece conoscere più da vicino questi nomi che tanto noti erano solo poco più di un secolo fa. Certo, la musica sacra del XIX secolo per buona parte difficilmente può trovare posto nelle nostre liturgie. Comunque, è importante avvicinarci a questo mondo che apre orizzonti culturali ben più vasti. E, in un tempo in cui abbiamo musica nella liturgia che è di livello ben più infimo che nel secolo romantico, si spera che, se essa non può per buone ragioni e in larga parte essere usata nella liturgia, possa almeno trovare posto in occasioni di concerti per apprezzarne perlomeno la bellezza e la particolare spiritualità che a quei tempi era in voga.

Tra gli eventi più attesi, lunedì 26 maggio 2025 sarà dedicato al libro Abisso di luce. La liturgia attraverso gli scritti di Don Divo Barsotti di Aurelio Porfiri, con la partecipazione del Cardinale Robert Sarah e di Padre Agostino Ziino, per un approfondimento sul pensiero mistico e liturgico di Don Barsotti.

Nel 15° anniversario della morte di Don Divo Barsotti (Palaia, 25 aprile 1914-Settignano, 15 febbraio 2006), Padre Agostino Ziino si è insediato come nuovo Superiore Generale della Comunità monastica dei Figli di Dio, costituita da Don Barsotti sul finire degli anni Quaranta e presente dal 1991 presso il Santuario del Sasso. Nato nel 1949 a Palermo, presbitero dal 1981 nell’Arcidiocesi di Palermo, Padre Agostino Ziino ha insegnato Patrologia presso la Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia dopo aver perfezionato i suoi studi presso l’Institutum Patristicum “Augustinianum” a Roma. Dal 1992 vive nel ramo della vita comune della Comunità dei figli di Dio ed è stato il Responsabile dell’Archivio Barsotti a Settignano.

Lunedì 9 giugno 2025, sarà la volta del libro Liturgia virale di Don Enrico Finotti, con ospiti d’eccezione quali il Cardinale Gerhard Ludwig Müller, Padre Janusz Kapusta, Padre Giovanni Scalese e Aurelio Porfiri, che affronteranno il tema dell’evoluzione della liturgia nell’epoca contemporanea.

Riscoprire la centralità della liturgia nella vita della Chiesa – 25 febbraio 2025 [QUI]

L’ultimo appuntamento, lunedì 16 giugno 2025, vedrà la presentazione di Messa in-Canto. Piccola guida per la musica nelle celebrazioni liturgiche di Aurelio Porfiri, con la partecipazione di Mons. Valentino Miserachs, per riflettere sull’importanza del canto nella liturgia.

“Messa in-Canto”. Corso online di musica per la liturgia – 26 marzo 2025 [QUI]

Le conferenze si terranno ogni lunedì alle 16.00 e l’ingresso è libero con registrazione su sul sito ufficiale Romaeternacantores.com.

Per ulteriori informazioni, è possibile contattare l’organizzazione all’indirizzo email: cantoresromaeterna@gmail.com.

La presentazione del libro
“La destra del Signore si è alzata”
di Aurelio Porfiri

Lunedì 7 aprile 2025 alle ore 16.00, presso la chiesa di Santa Maria in Cappella , si terrà la presentazione del libro La destra del Signore si è alzata” di Aurelio Porfiri, un’opera che affronta con profondità la crisi attuale della Chiesa cattolica, considerata una delle più gravi della sua storia.

L’autore, noto musicista, scrittore e studioso di liturgia, analizza il fenomeno del tradizionalismo cattolico, non tanto come soluzione alla crisi ecclesiale, ma come sintomo di una trasformazione più ampia che investe la Chiesa contemporanea. L’opera offre un’analisi storica dettagliata dell’evoluzione del movimento tradizionalista dopo il Concilio Vaticano II, evidenziando come esso sia una reazione diretta al progressismo e non un elemento isolato.

All’incontro interverranno, oltre all’autore:

  • Guido Vignelli, storico e studioso delle dinamiche della civiltà cristiana, che offrirà una lettura critica dell’attuale situazione ecclesiale.
  • Filippo Delpino, ex presidente dell’Associazione Una Voce, che porterà la sua esperienza e le sue riflessioni sul movimento tradizionalista.

Il dibattito si concentrerà sulle divisioni interne al mondo tradizionalista e sulle figure chiave che ne hanno segnato la storia, tra cui l’Arcivescovo Marcel Lefebvre e l’Abbé Georges De Nantes. Il Maestro Porfiri, nel suo libro, non si limita a descrivere i fatti, ma invita alla riflessione su possibili vie d’uscita dalla crisi ecclesiale, cercando un equilibrio tra tradizione e rinnovamento.

L’evento sarà un’occasione unica per approfondire un tema di grande attualità e per comprendere meglio le tensioni interne alla Chiesa e le loro implicazioni teologiche e pastorali.

La chiesa di Santa Maria in Cappella

Una lapide, posta sulla destra appena entrati in questa antichissima chiesa, ricorda il giorno della consacrazione, effettuata il 25 marzo 1090 da Papa Urbano II, e il suo nome ad pineam (ossia presso la pigna). L’attuale appellativo ha un’origine incerta, e diverse sono le sue interpretazioni:

  • La più complessa, e anche la meno probabile, fa riferimento proprio alla lapide d’entrata, il cui quarto stico recita: “que appell(atur) ad pinea(m) per ep(iscop)os Ubaldu”; l’espressione que appell ad, divenne nel gergo popolare cappella.
  • Altri ritengono che il nominativo cappella derivi dal latino cupella, ossia barile. A prova di ciò il fatto che nel XV secolo la Compagnia dei barilai aveva in questa chiesa la sua sede.
  • La soluzione più semplice invece riconduce tale denominazione ad una preesistente cappella o oratorio sul luogo dell’attuale chiesa.

La chiesa poi non è molto menzionata nel corso dei secoli successivi all’XI. Oltre alla consacrazione di un altare nel 1113, la chiesa è ricordata quando, per motivi di stabilità, la navata destra fu chiusa al pubblico e nel 1391 Andreozzo Ponziani, suocero di Francesca Romana vi fondò, dopo restauro, l’ospedale del Santissimo Salvatore. Alla sua morte, l’ospedale rimase affidato a Francesca e la chiesa passò poi alle Oblate di Tor de’ Specchi, che la cedettero nel 1540 alla Compagnia dei barilai.

I Doria-Pamphilj vi esercitarono il patronato e Papa Innocenzo X ne conferì la proprietà nel 1650 a Donna Olimpia che, acquistando vari terreni attorno, vi fece costruire un casino e un giardino di delizie detto “i bagni di Donna Olimpia”, affacciato direttamente sul Tevere: se ne intravede ancora la facciata dal Lungotevere Ripa, dietro un muro moderno.

In seguito la chiesa divenne fatiscente, fu quindi chiusa e poi riaperta, passò poi di mano più volte, finché nel 1797 subì una prima serie di importanti restauri ad opera del Sodalizio dei Marinari di Ripa e Ripetta. Altri restauri furono intrapresi dai proprietari Doria-Pamphilj, a metà dell’Ottocento, sotto la direzione di Andrea Busiri Vici: con questi lavori la chiesa prese il suo aspetto attuale, e furono costruiti due nuovi corpi di fabbrica ai lati del casino, installandovi un ospizio (ancora funzionante come “Casa di riposo della Fondazione di Santa Francesca Romana”, convenzionata con la sanità pubblica), e mantenendo il giardino.

La facciata della chiesa è frutto del restauro del Busiri Vici, mentre il campanile è ancora quello medievale (XII secolo). L’interno si presenta a tre navate, divise fra loro da antiche colonne di spoglio, ossia recuperate da altri dell’Ottocento e quasi più nulla rimane di medievale. Dal cortile si accede all’ospizio.

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